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Franco Califano, il decennale della scomparsa
Sono passati 10 anni dalla scomparsa di Franco Califano, il 30 marzo 2013 nella sua casa di Acilia, frazione alla periferia di Roma, per un arresto cardiaco. Soprannominato Il Califfo, è stato un cantautore, produttore discografico, scrittore e attore, un uomo dalle mille storie sfrenate e passionali. Il mondo della musica italiana non lo ha mai dimenticato e le sue canzoni poetiche si cantano e ricantano.
Cari amici, io mi sentirò vecchio solo 5 minuti prima di morire ma penso di essere in grado di raccontarvi alcuni trucchi del mestiere
Tutto il resto è noia
Inizia il suo viaggio come autore, scrive le sue prime canzoni come “E la chiamano estate” per Bruno Martino, “La musica è finita” per Ornella Vanoni e uno dei successi più celebri “Minuetto” per Mia Martini. Con “un grande amore e niente più” per Peppino Di Capri, vince il Festival di Sanremo 1973. Da lì spicca il volo come cantante con “Tutto il resto è noia”, considerato il suo cavallo di battaglia, seguito da “Me ‘nnamoro de te” e “Bimba mia”.
Continua così la sua vita tra cantante e produttore discografico arrivando a oltre 20 milioni di dischi venduti, collaborazioni con artisti celebri come Ricchi e Poveri, Donatella Rettore, Gabriella Ferri, Jo Chiarello, Iva Zanicchi e Patty Pravo. Pubblica 32 album e oltre 1000 opere tra canzoni e poesie.

Si, d’accordo l’incontro
Un’emozione che ti scoppia dentro
L’invito a cena dove c’è atmosfera
La barba fatta con maggiore cura.
La macchina a lavare ed era ora
Hai voglia di far centro quella sera
Si d’accordo ma poi.
Tutto il resto è noia
No, non ho detto gioia, ma noia, noia, noia
Maledetta noia.
Si, lo so il primo bacio
Il cuore ingenuo che ci casca ancora
Col lungo abbraccio l’illusione dura
Rifiuti di pensare a un’avventura.
Poi dici cose giuste al tempo giusto
E pensi il gioco è fatto è tutto a posto
Si, d’accordo ma poi…
Vita notturna tra donne e canzoni
Franco Califano è sempre stato un uomo libero, la sua storia l’ha sempre vissuta sulla sua pelle e questo ha messo in risalto la maturità in età giovanile e la fanciullezza in età adulta, soprattutto dopo la scomparsa del padre, un episodio che lo ha profondamente segnato e lo ha spronato a vivere la vita fino in fondo.
Come la conosco io la vita, non la conosce nessuno. Perciò parlarne nelle canzoni è la cosa che so fare meglio di tutti
Tra le sue affermazioni questa era una delle filosofie de Il Califfo, ancora oggi in grado di stupirci, perché di questa sua vita ne ha fatte di faville… e che faville! Aveva uno stile di vita sregolato, un grande amatore e un po’ eccentrico, tanto che lo hanno portato davanti a vicende giudiziarie. Era romantico e appassionato della sua intensa vita notturna sempre a caccia di nuove conquiste, durante la quale collezionava emozioni e le trasformava in canzoni, amori che hanno alimentato la sua vena artistica.
Un autore senza tempo
Ancora oggi si riempiono teatri in suo nome, le sue canzoni restano immortali e lo ricordano per come era: una persona oltre gli schemi, playboy romantico e mascalzone, autore ironico, talvolta introspettivo e cinico, ma soprattutto un cantante romano amatissimo.
“Sono sempre andato a letto cinque minuti più tardi degli altri, per avere cinque minuti in più da raccontare”
Franco Califano
A 10 anni dalla sua scomparsa ancora riecheggia la poetica del Califfo, di quell’eterno ragazzo irriverente che ha fatto appassionare generazioni intere con il suo carisma, fanciullezza intrinseca, e poesia in musica.
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