In occasione dell’anniversario della morte del più emblematico personaggio della storia di Roma, eccoti alcune curiosità su di lui.
2067 anni dal cesaricidio
Caio Giulio Cesare: chi non ha mai sentito questo nome? Chiunque ne ha sentito parlare, almeno a scuola. Nota a tutti è la sua fine: alle idi di marzo (cioè il 15, pochi giorni fa) del 44 a.C, egli venne assassinato con 23 coltellate. Ma oltre a essere la figura controversa e carismatica che conosciamo, chi era davvero?
Già autori di I-II secolo d.C. come Plutarco e Svetonio se l’erano chiesto, iniziando a raccogliere informazioni sulla sua vita. Eccone alcune:
1) Un autentico dandy
Sebbene avesse la faccia un po’ larga e qualche altra piccola imperfezione, Giulio Cesare fu un uomo di bell’aspetto. Fu anche in grado di valorizzare quanto madre natura gli aveva donato. Svetonio (VC I, 45) ci racconta:
“Un po’ ricercato nella cura del corpo, non si limitava a farsi tagliare i capelli e a radersi con meticolosità, ma si faceva anche depilare, tanto che alcuni lo rimproveravano per questo”.
Inoltre, pare amasse il lusso, l’eleganza nel vestire e detestasse il suo più grande difetto fisico: la calvizie. Per evitare di essere deriso, si riportava in avanti i radi capelli, e fu entusiasta dell’omaggio del Senato che gli consentì di indossare la corona di lauro.

2) Rapito dai pirati
Entrambi i biografi raccontano di come i pirati, banditi del mare, una volta fossero riusciti a catturare il futuro dictator. Cesare diede prova, già in giovane età, della prontezza di spirito che lo avrebbe contraddistinto. Non solo mantenne il sangue freddo, invitando i pirati a chiedere un riscatto più ingente di quanto pensassero, ma per l’intera durata della sua prigionia scherzò con loro su come si sarebbe vendicato una volta liberato.
Li utilizzò anche come pubblico per le sue composizioni poetiche, rimbrottandoli aspramente quando non apprezzavano. Il riscatto giunse e così la sua libertà… seguita dalla morte dei pirati, per i quali non ebbe nessuna pietà. Raccolta una piccola flotta, infatti, Giulio Cesare li attaccò per vendicarsi della cattura.
3) Un vero… latin lover
No, non nel senso che amava il latino: pare che Giulio Cesare fosse un amante irresistibile.
Ecco quanto riporta Svetonio (VC, I, 50):
“Tutti erano concordi nell’affermare che era portato alla sensualità ed era assai generoso nei suoi amori”.
Ebbe 3 mogli ufficiali. Da una ottenne il divorzio a causa dell’infedeltà di lei: scelta ipocrita da parte sua, se pensiamo alle sue scappatelle. Ebbe numerosissime amanti, più o meno stabili, tra le quali figura Cleopatra, la celeberrima femme fatale regina d’Egitto. Non mancano nemmeno le attestazioni dei suoi amori omosessuali.
In un’orazione, Curione e più tardi Cicerone lo schernirono così:
“Cesare era il marito di tutte le mogli e la moglie di tutti i mariti”.

4) De gustibus non disputandum est
L’espressione, erroneamente attribuita a Giulio Cesare proprio in questa situazione, si sposa perfettamente con la scena raccontata da Plutarco: quando Cesare venne invitato dal governatore della Gallia Cisalpina a banchetto, gli venne offerto un piatto di asparagi condito con il burro, come da uso locale. I romani che lo accompagnavano inorridirono al pensiero di mangiare un piatto contenente quello che loro consideravano un cosmetico.
Ma Giulio Cesare, dotato di uno straordinario spirito di adattamento, gustò senza problemi il sostituto dell’olio, cui era abituato. Sebbene non disse esattamente che “sui gusti non si può discutere”, le parole con cui redarguì i suoi accompagnatori furono senz’altro simili.
Queste erano solo alcune delle curiosità poco note sul conto dell’uomo che riuscì a concentrare nelle sue mani il potere dell’ex Repubblica. E tu, quante ne sapevi?
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