Se questo è un bestseller
La storia dell’editoria è costellata di casi di libri che sono stati rifiutati dai loro editori, solo per diventare poi dei successi straordinari. Questi casi dimostrano che l’editoria non è un’arte esatta e che anche i libri che sembrano poco promettenti possono diventare dei bestsellers. Ecco cinque esempi di libri che sono stati rifiutati dagli editori ma che hanno avuto un grande successo.
Classici: i più grandi rifiuti editoriali
‘The Catcher in the Rye’ (‘Il giovane Holden’) di J.D. Salinger
Questo classico della letteratura americana, e capostipite di quella giovanile, fu rifiutato da diverse case editrici prima di essere pubblicato nel 1951. Salinger aveva cercato di pubblicarlo già negli anni ’40, ma gli editori lo giudicavano troppo oscuro e poco adatto al pubblico. Alla fine, Salinger trovò un editore che credette in lui e nel libro, e il resto è storia.

‘Het Achterhuis’ (‘Il Diario di Anne Frank’)
‘Il Diario di Anne Frank’ è uno dei successi editoriali più famosi al mondo. Documenta la vita di una giovane ragazza ebrea durante l’occupazione nazista dei Paesi Bassi durante la Seconda Guerra Mondiale. Tuttavia, quando il padre di Anne, Otto Frank, cercò di pubblicare il libro nel 1947, ricevette numerosi rifiuti dagli editori. Inizialmente, il libro venne pubblicato solo in Olanda, ma nel 1952 venne pubblicato negli Stati Uniti e iniziò a diventare famoso in tutto il mondo.
‘Harry Potter and the Philosopher’s Stone’ (‘Harry Potter e la Pietra Filosofale’)
Nel 1995, l’autrice britannica J.K. Rowling inviò il manoscritto di ‘Harry Potter and the Philosopher’s Stone’ a dodici case editrici, ma tutte e dodici lo rifiutarono. Alla fine, il libro venne pubblicato dalla casa editrice Bloomsbury nel 1997 e divenne uno dei libri più venduti di tutti i tempi, dando inizio ad una serie di sette libri che hanno influenzato l’infanzia di molte persone in tutto il mondo.
‘To Kill a Mockingbird’ (‘Il buio oltre la siepe’)
Nel 1957, l’autrice americana Harper Lee inviò il suo manoscritto di ‘To Kill a Mockingbird’ a J.B. Lippincott & Co., ma venne rifiutato. Tuttavia, l’autrice continuò a lavorare sul libro e nel 1960 venne pubblicato dalla stessa casa editrice che l’aveva precedentemente rifiutato. Il libro divenne un classico della letteratura americana, vincendo il premio Pulitzer nel 1961 e vendendo più di 40 milioni di copie in tutto il mondo.
‘The Satanic Verses’ (‘I Versetti Satanici’)
Nel 1988, l’autore britannico Salman Rushdie pubblicò ‘The Satanic Verses’, un romanzo che esplorava la questione dell’identità e della religione. Il libro provocò forti reazioni da parte di alcuni musulmani che lo consideravano blasfemo, portando all’emissione di una fatwa da parte dell’Ayatollah Khomeini, leader spirituale dell’Iran, che chiedeva l’uccisione di Rushdie. A seguito di questo, molte case editrici rifiutarono di pubblicare il libro, ma alla fine venne pubblicato dalla casa editrice britannica Viking Press nel 1989.

Errore di valutazione o puro sentimentalismo?
La lista di libri che hanno visto sbattersi una o più porte in faccia è davvero infinita, in questi paragrafi sono stati inseriti volutamente testi non italiani, l’elenco sarebbe stato troppo lungo e la scelta troppo difficile.
Probabilmente anche perché l’iniziale rifiuto di un testo come quello di Primo Levi ‘Se questo è un uomo’ avrebbe aperto scenari apocalittici non indifferenti, con tanto di aspre critiche nei confronti di Cesare Pavese e Natalia Ginzburg, al tempo redattori della casa editrice Einaudi. Considerate le origini ebraiche di Natalia, la scelta di un rifiuto di tale manoscritto potrebbe sembrare davvero paradossale, eppure, scavando un po’ più a fondo, potremmo immedesimarci nel dolore e nel rancore di chi aveva ancora una ferita aperta e che in quell’opera, così tragicamente sincera, abbia rivissuto un altro profondissimo squarcio.
Per fortuna Levi non si arrese, decise di andare oltre quel ‘no’ lanciato anonimamente e tutto è bene quel che finisce bene, soprattutto quando chi sbaglia se ne assume la colpa autodenunciandosi con semplici parole che riassumono tutta la vicenda
“Siamo stati dei colpevoli imbecilli”
Natalia Ginzburg
Holden contro Lennon
Tornando ai casi editoriali extra-continentali, non c’è moltissimo altro da dire sui loro primordiali rifiuti, un epilogo sicuramente positivo se a distanza di anni siamo ancora qui a parlarne. Eppure, un’idea insidiosa non lascia scampo a questa domanda impertinente: se il giovane Holden non avesse mai visto la luce, John Lennon sarebbe ancora vivo?

A quanto pare l’assassino dichiarò di essere ossessionato dal libro, tanto da portarselo dietro anche il giorno dell’omicidio.
Ora, tralasciando l’assurdità di poter incolpare un libro anziché il diretto artefice, tralasciando anche il fatto che sempre lo stesso manoscritto sia spuntato fuori anche in altre sparatorie (tra cui quella contro Ronald Reagan), non è sorprendente anche solo pensare di poter attribuire a un libro un potere tanto forte? E allora, quando si parla di poteri forti, ci sconvolge così tanto sapere che il margine di errore è spesso altissimo?
I testi sopra citati hanno sicuramente goduto di un lieto finale ma sicuramente ci saranno tantissimi altri libri rifiutati dal mondo editoriale, potenziali capolavori, che non saranno mai pubblicati o che si vedranno rimpiazzati da altri più ‘vendibili’.
Questo non lo sapremo mai, o forse lo scopriremo tra molti anni.
Quello che invece sorge spontaneo chiedere è – Chissà se anche Fabio Volo subì un rifiuto? Quel che è certo è che ‘Esco a fare due passi’ non potrebbe mai prendere parte a un omicidio.
Senza offesa, si intende.