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Tutti pazzi per Mare Fuori e “O mar for”

"'O mar for" il capolavoro di Stefano Lentini

La serie televisiva Rai “Mare Fuori” sta ormai conquistando oltre che il popolo italiano, anche quello internazionale. Il merito, oltre che delle tematiche realistiche e dell’ambientazione inusuale -ci troviamo infatti in un Istituto Penitenziario Minorile di Napoli- è senz’altro della meravigliosa colonna sonora. Creata dal giovane musicista e compositore italiano Stefano Lentini, sta spopolando su tutte le piattaforme di streaming e in radio. In particolar modo, due sono i brani maggiormente apprezzati: , “Mare Fuori” e “‘O mar for“.

Stefano Lentini: la figura dietro la musica

Il musicista Stefano Lentini
Il musicista Stefano Lentini

Prima di parlare di “Mare Fuori” e “O mar for”, è importante conoscere Stefano Lentini. Questo giovane musicista romano classe 1974 è considerato una delle figure più importanti della musica classica contemporanea italiana. Tra le sue collaborazioni più proficue c’è sicuramente quella con il regista cinese Wong Kar Wai per il quale ha composto uno Stabat Mater per il film The Grandmaster, candidato a due Premi Oscar.

In Italia il suo genio ha musicato diverse serie televisive molto note al grande pubblico, tra cui La porta rossa (Stagioni 1/2/3) e le tre stagioni di Braccialetti rossi, vincendo due premi come Miglior Colonna Sonora e un International Emmy Kids Awards.

“Mare Fuori”: un’opera straordinaria

In questo periodo la musica di Stefano Lentini sta spopolando sul web grazie alla serie televisiva “Mare Fuori”, di cui ha firmato la colonna sonora di tutte e tre le stagioni finora uscite. La composizione risulta geniale per l’accostamento di tre universi musicali distinti e apparentemente molto diversi tra loro. Il primo è quello della musica per pianoforte, suonata dai protagonisti Filippo e Naditza, il secondo è quello rap/hip-pop interpretato da Raiz degli Almamegretta, mentre l’ultimo è caratterizzato da una commistione di suoni orchestrali.

Lo stesso Stefano Lentini in una recente intervista ha descritto il lavoro di ricerca artistica per la colonna sonora della serie televisiva con queste parole:

«Quando ho letto la sceneggiatura ho sentito il bisogno di pensare a uno strumento per raccontare una prigione – dice il compositore – e mi è venuto in mente il bouzouki di Fabrizio De André, di Mauro Pagani, del disco “Creuza de Ma”. L’ho comprato e lì è nato il tema del canto di “Mare Fuori”».

“‘O mar for”: il potere dell’emozione

Sicuramente il brano di maggior successo della colonna sonora di “Mare Fuori” è “‘O mar for“, recentemente diventato disco d’oro e portato proprio dal cast della serie sul palco dell’Ariston nel corso dell’ultimo Festival di Sanremo. In questo pezzo la creatività musicale di Stefano Lentini è stata impreziosita dal talento del cantante e attore Icaro, nome d’arte di Matteo Paolillo, che nella serie interpreta Edoardo, Raiz e il produttore romano Lorenzo Gennaro, in arte Lolloflow.

Il cast di "Mare Fuori" sul palco dell'Ariston
Il cast di “Mare Fuori” sul palco dell’Ariston

Il testo della canzone incarna perfettamente il punto di vista dei protagonisti, raccontando la storia di un giovane detenuto finito dietro alle sbarre commettendo illeciti, per consentire alla famiglia qualche guadagno in più e di tutti quei giovani cresciuti in una realtà difficile che non consente loro di avere altri sogni, se non quello di rivedere il mare.

Nun te preoccupa’ guaglio, c sta o mar for
C sta o mar for, c sta o mar for
Aret e sbarr, sott o ciel c sta o mar for
C sta o mar for, c sta o mar for

Stefano Lentini dipinge la resilienza

La bravura di Stefano Lentini, confermata dai suoi successi internazionali, è stata largamente apprezzata nella colonna sonora di Mare Fuori, costituita da ben 33 tracce, per la capacità di trasmettere il realismo della vita dei giovani detenuti, una condizione cruda, spietata, che non lascia scampo agli errori a cui sono stati costretti da una vita che non si sono scelti. In questo caso la musica riesce a raccontare la resilienza di questi ragazzi che, nonostante tutto cercano di crearsi una vita anche dietro alle sbarre, senza smettere di sognare il mare, a tutti gli effetti simbolo di libertà.

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