Distribuire musica errori

5 errori da non fare per distribuire musica online

Qualche consiglio utile per emergere nel mercato discografico odierno

di wheremagichappens

Distribuire musica nel 2023

Grazie alla rivoluzione digitale è diventato più semplice distribuire e scoprire nuova musica, basta avere un dispositivo che si connette a internet. Nonostante ciò, molti artisti incappano negli stessi errori. Ecco i 5 da non fare quando si distribuisce musica.

Gli errori nella distribuzione prettamente digitale

Vivendo nell’epoca digitale, la distribuzione musicale avviene principalmente online. Molti artisti, però, tendono a sottovalutare la parte fisica che, sebbene comporti più costi, ha molto potenziale. Un cantante riceve da Spotify €0.02 ogni 1000 ascolti mentre, per ogni cd venduto, l’artista può arrivare a ricevere fino a circa €2. La musica fisica non include solo CD ma anche vinili e videocassette che stanno riprendendo piede e vengono considerati vintage dalle generazioni più giovani. Infatti, molti cantanti moderni offrono queste versioni nei loro store come Harry Styles con tutti e tre i suoi album o Doja Cat con “Hot Pink”. Di conseguenza, è giusto puntare principalmente al digitale ma senza trascurare i classici metodi di distribuzione.

Distribuire musica = Fama

Può capitare che, se il brano è già stato distribuito digitalmente, l’artista pensi che questo venga trovato facilmente ma non è necessariamente così. E’ importante compilare bene i tag quando si distribuisce una canzone perché qualsiasi errore o svista renderà difficile trovarla. Inoltre, distribuire musica non significa automaticamente avere successo.

distribuire musica errori
A hand pushing buttons on a soundboard

Proprio qui subentrano le figure professionali dell’industria musicale fra cui gli specialisti di marketing, economia, editoria e perfino avvocati e legali che si occupano di contratti e diritto d’autore. Che la casa discografica sia major o indipendente, è fondamentale affidarsi agli esperti del settore che hanno le giuste competenze e conoscenze per rendere la carriera dell’artista in questione unica e di successo. Un manuale che consigliamo davvero in materia è sicuramente “Rock Economy” di Alan B. Krueger nel quale viene analizzato il mercato discografico paragonandolo a grandi sistemi economici: un libro davvero interessante per capire i meccanismi finanziari che ruotano attorno al mercato discografico.

Playlist

Una volta distribuita la propria musica non bisogna sottovalutare le playlist di Spotify. Sono uno dei modi più diffusi per scoprire nuova musica e Spotify ha quelle ufficiali (o editoriali) che sono seguite da migliaia di utenti. Tramite Spotify for artists, è possibile candidare le proprie canzoni che verranno esaminate dagli editori. Altre playlist da prendere in considerazione sono quelle create dagli utenti. Molte di queste sono seguite da altrettanti account e vengono periodicamente aggiornate quindi è bene provare a contattare il creatore della playlist e richiedere di far aggiungere la propria canzone.

Gli errori su Tik-Tok

Se la target audience è formata dalla generazione Z è anti producente avere dei pregiudizi su Tik-Tok. Sicuramente non è in linea con tutti i cantanti né con tutti i tipi di pubblico ma negli ultimi tre anni ha rivoluzionato il modo attraverso il quale le canzoni vengono scoperte. Celebre è “Savage” di Megan Thee Stallion che ha preso piede nel 2020 grazie ad una challenge sull’app ma sono innumerevoli gli esempi di brani ai quali Tik-Tok ha dato una forte spinta.

In conclusione, sebbene non sia in linea col branding di tutti i cantanti, è importante dare una possibilità a questa app, soprattutto se la propria target audience è formata da millennials o generazione Z e se si vuole essere scoperti da A&R e case discografiche.

Fanbase

Avere una fanbase (un gruppo di fan molto dedito) è fondamentale. I fan contribuiscono alla promozione del cantante e sono parte integrante della divulgazione. Attraverso fanpage, edit e post hanno il potere di diffondere ancora di più le canzoni del loro cantante preferito. Di conseguenza, è importante fargli sentire la propria riconoscenza e aumentare il senso di “engagement”, e cioè costruire una vera e propria relazione con loro attraverso rispose, repost e commenti. Capita che i cantanti sottovalutino quest’aspetto e compiano, così, diversi errori strategici ma più i fan si sentono parte del fandom e connessi al cantante, più saranno spinti a mostrare la loro lealtà attraverso post, partecipando a iniziative e andando ai concerti.

Di Arianna Bellantuono

Riproduzione Riservata ®

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