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Natale is coming
Il periodo natalizio, si sa, è pieno di musica. Artisti più o meno sulla cresta dell’onda sfornano carrettate di Christmas album, e per le strade illuminate la filodiffusione manda a ripetizione i grandi classici, quelli per fare atmosfera. Ma c’è anche chi non ne può più di sentire Mariah Carey e Michael Bublé, e vorrebbe viversi un Natale, almeno musicalmente, un po’ alternativo a quello dominato dalle solite voci melense. Se fate parte di tale ristretta cerchia, questo è l’articolo che fa per voi.
Ecco 5 album di cover natalizie davvero al limite dell’assurdo, 5 dischi di cui ancora non sapevate di avere bisogno.
Dall’Enterprise alla slitta: il Christmas album del capitano Kirk

William Shatner è stato l’eroe di parecchie generazioni nelle vesti del capitano Kirk nella serie classica di Star Trek, quella degli anni ’60. Shatner ha bazzicato anche la musica, regalandoci dischi talvolta discutibili. Non fa eccezione “Shatner Claus” uscito nel 2018 in cui il capitano reinterpreta alcuni brani natalizi. Nonostante il disco vanti partecipazioni importanti come Iggy Pop e Ian Anderson, il risultato finale suscita una sensazione fra la tenerezza e l’imbarazzo. La copertina poi, con Shatner col cappello da Babbo Natale e l’occhialazzo da sole alla Top Gun, non aiuta.
Se poi a Star Trek preferite Star Wars, andate a recuperare “Christmas in the stars”, album del 1980 in cui a interpretare classici natalizi sono i droidi C3PO e R2D2.
Il banjo e il canto difonico tuvano: Bela Fleck and the Flecktones
Bela Fleck è un compositore newyorkese, virtuoso del banjo e arrangiatore geniale ma al limite del weird. Non fa eccezione il suo album “Jingle all the way”, pubblicato nel 2008 insieme alla fida formazione dei Flecktones, che comprende una serie di classici natalizi rivisitati in un’inedita mistura fra bluegrass, jazz classico e fusion. A destabilizzare ulteriormente c’è la partecipazione dell’Alash Ensemble, un gruppo vocale che canta in stile Xöömej, noto in italiano come “canto difonico tuvano”, un cantato sostanzialmente di gola tipico di alcune zone della Siberia e della Mongolia. Ascoltare una Jingle Bells in questa chiave è davvero un’esperienza singolare. Musica strana sì, ma di livello comunque altissimo.
A very ping pong Christmas: il Natale funky di Shawn Lee
Compositore americano trapiantato a Londra, Shawn Lee ha attraversato i generi più disparati e anche se il suo nome forse non è notissimo, abbiamo ascoltato la sua musica in serie importanti come Lost o Desperate Housewives. Nel 2007, col suo progetto chiamato Shawn Lee’s Ping Pong Orchestra, pubblica “A very ping pong Christmas” sottotitolo “Funky treats from Santa’s Bag”, dolcetti funky dal sacco di Babbo Natale. E in effetti la chiave principale con cui rivisita i classici natalizi è quella funky, anche se non mancano meravigliose bizzarrie come una versione di “God rest ye Merry gentlemen” riarrangiata sulla base di “The House of the Rising Sun” degli Animals. Decisamente da ascoltare.
We wish you a metal Christmas!
Chi l’ha detto che il Natale non possa avere un’anima metal? Per tutti i metallari natalofili c’è questa meravigliosa compilation del 2008 intitolata “We Wish you a metal Xmas and a Headbanging New Year”, tantissime star del metallo riunite per dare nuova vita alle canzoni di Natale. Fra le tracce di questo disco segnaliamo “Santa Claws is coming to Town” di Alice Cooper, John 5, Billy Sheehan e Vinny Appice, in cui Babbo Natale ribattezzato Santa “Claws”, ossia “Babbo Artigli” diventa una figura inquietante. In effetti a ben pensarci è uno che sa tutto quello che fai, sa come ti chiami, sa dove abiti e ti entra in casa mentre dormi. Siamo sicuri che vogliamo pure lasciargli i biscotti?
3 ore di Natale alieno: “Silver & Gold” di Sufjan Stevens
Chiudiamo la lista con un musicista che chi scrive ama molto, il poliedrico Sufjan Stevens. Capace di passare dalla sperimentazione più cervellotica alla melodia più orecchiabile (e se non ci credete ascoltate il suo album capolavoro “Illinois), nel 2012 Stevens pubblica uno dei dischi natalizi più bizzarri in circolazione: Silver & gold. 58 canzoni a tema, un po’ cover e un po’ originali, per quasi tre ore di musica. Una vera maratona tra atmosfere rarefatte, aperture alla dolcezza, strappi imprevedibili e altre bizzarrie di contorno. Il Christmas album perfetto se siete degli alieni nascosti tra gli umani sotto mentite spoglie.
Bonus track – una chicca: Happy Xmas di John Lennon è una (mezza) cover
Quante volte ci siamo commossi ascoltando il meraviglioso inno alla pace, con cui John Lennon e Yoko Ono auguravano al mondo un felice Natale e la fine di tutte le guerre? “Happy Xmas (war is over) è un brano immortale, pubblicato nel 1971, il cui testo è originalissimo ma la musica no. Pochi lo sanno, ma la melodia è presa in prestito da un brano folk tradizionale americano intitolato “Skewball” o nella sua versione più nota “Stewball”. Si tratta di una canzone dedicata a un leggendario cavallo da corsa, attivo nell’800. Insomma nulla a che vedere col Natale. Tra le versioni più popolari del brano, c’è quella pubblicata negli anni ’60 dal trio folk Peter, Paul e Mary.
Ascoltatela e stupitevi!