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Coma Cose

Coma Cose ‘La Resistenza’ è uno stato d’animo

L'inesorabile mutazione della ribellione

Il viaggio de “La Resistenza” inizia tempo fa, con il brano “Chiamami”, un pezzo che ha dato il via a “Un meraviglioso modo di salvarsi”, nuovo album dei Coma Cose pubblicato da Asian Fake e Sony Music il 4 novembre 2022.

“La Resistenza” è il 5 brano del nuovo disco. Il videoclip di questa canzone racconta il retroscena e l’essenza dei Coma Cose, nel loro modo sincero, emozionante e coinvolgente di rapportarsi con il pubblico che li ama.

“La Resistenza” dal testo al video

Il duo, nato nel 2016 a Milano, composto da Francesca Mesiano, in arte California, e Fausto Lama, racconta “La Resistenza” con un encomio alla libertà. Le parole sono semplici e impattanti, vanno dritte al cuore. La musica è connessa al testo con poesia, grazie al synth di Fabio Dale’, alle percussioni di Daniel Plentz e al violoncello di Giulia Monti.

Si parla di amore, di vita, di salvezza, degli “anni della resistenza” e degli “anni della libertà”. In maniera fluida percorriamo la nascita di questo brano, raccontato all’inizio del videoclip. I Coma Cose spiegano la resistenza, dal personale alle questioni sociali fino alle guerre nel mondo, dal piccolo al grande, e definiscono così il loro pezzo:

La canzone è un inno al non darsi per vinti ad accettare l’inesorabile mutazione della propria ribellione che gli anni o la frustrazione hanno inevitabilmente appannato.

dal ideoclip “La Resistenza”

“La Resistenza” il videoclip

Il video, pensato e diretto dai Coma Cose, nasce dalla scelta random di 50 persone invitate ad ascoltare, in anteprima, il brano “La Resistenza”, il 23 ottobre a Milano. Il live concert come videoclip è nuovo per i Coma Cose ma non per i grandi della musica. Un esempio è Vasco Rossi che utilizza i suoi live da 70mila spettatori per raccontare la grande energia che scatenano i suoi brani. Altri incommensurabili esempi della musica che adoperano questa tecnica old school sono i Nirvana agli MTV Music Awards, Bon Jovi con “Bed of roses” e i Queen con “Love of my life”.

Nessuno però racconta così bene l’intimità tra artista e pubblico. Il videoclip de “La Resistenza” infatti racconta il brano con la voce e i volti dei fan dei Coma Cose; si percepisce l’emozione di Francesca, Fausto e delle persone coinvolte, che hanno anche partecipato a un sondaggio proprio sul tema della resistenza.

Da cosa ti vuoi salvare?

Nella prima parte del videoclip, fino a minuto 4.22, siamo immersi nell’atmosfera di un concerto dei Coma Cose con la loro energia, il pubblico che salta, lo stile che conosciamo e amiamo. La seconda parte del videoclip è la fase del sondaggio che comincia con la domanda “A cosa resisti?”. Il botta e risposta con gli spettatori è di una dolcezza unica perché nulla è preparato, tutto è reale, spontaneo.

Al quesito “Da cosa ti vuoi salvare?” tra tutte le risposte emerge “dalle paure e dall’ipocondria” classica e bellissima citazione a Battiato e alcuni pensieri poetici come “dalla musica pop” e “dal cielo grigio di Milano”.

Alla domanda “Qual è la tua cosa più importante da difendere?” si percepisce l’essenza del pubblico dei Coma Cose. C’è chi risponde “l’ingenuità con cui alle volte guardo il mondo”, chi parla di diritti, e chi cita la canzone cantando “la mia libertà”. É chiaro che il brano ha fatto colpo!


La storia de “La Resistenza” come simbolo di libertà e di armonia tra persone che non si conoscono e si incontrano per caso condividendo le emozioni di un concerto e le parole del brano che si incastrano tra loro con facilità e tornano in testa come una filastrocca, sono assolutamente i punti chiave di questo progetto. Il duo sa come farsi amare e ricordare, nonostante si racconti con una grande semplicità testuale.

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