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la vergine di norimberga

Il sarcofago della Vergine di Norimberga: falso storico?

Uno degli strumenti di esecuzione più famoso al mondo

La Vergine di Norimberga, un enorme sarcofago di ferro che sembra quasi riprodurre una figura femminile, dotato di due ante sul davanti e su tutta la superficie interna, punte affilatissime, ideate per trafiggere e perforare gli organi interni del condannato a morte. Aculei appuntiti posizionati all’altezza degli occhi, per accecare subito il povero malcapitato. Una morte lenta e atroce, uno degli strumenti di esecuzione più diffuso nell’immaginario collettivo,

La storia della Vergine di Norimberga

Johann Philipp Siebenkees, filosofo e archeologo tedesco, racconta di quando un falsario viene ucciso dagli spuntoni di ferro della Vergine di Norimberga. L’esecuzione è avvenuta il 14 agosto 1515. Siebenkees afferma che questo metodo di esecuzione sia stato utilizzato durante tutto il Medioevo e nei secoli successivi, cioè nel periodo della caccia alle streghe.

vergine di norimberga

Secondo la leggenda, il sarcofago veniva posizionato sopra a una botola, che si apriva quando il condannato vi veniva introdotto per essere “abbracciato” dalla vergine. Quando si chiudeva, le lame si azionavano tutte contemporaneamente, trafiggendo mortalmente il malcapitato di turno. I resti, finivano poi in fiume sotterraneo attraverso una botola.

Sempre secondo la leggenda, il tribunale Santa Vehme, utilizzava la vergine di ferro per combattere e punire l’eresia, il vilipendio, l’omicidio, il ladrocinio, la falsificazione di monete e anche reati meno gravi. La società segreta si definiva Santa perché sosteneva di essere appoggiato dalla Chiesa di Roma, e attraverso il suo tribunale a Vestfalia, in Germania, creato dopo la morte di Federico II, puniva i colpevoli sfuggiti alla giustizia.

santa vehme la leggenda della vergine di norimberga
La Sacra Vehme in una miniatura del Herforder Rechtsbuch (1375 circa)

Potevano essere accusati uomini, donne e anche bambini. Il Tribunale era costituito da un Presidente della Corte e quattordici giudici, di cui sette nobili e sette borghesi, uno dei quali era il boia. I Giudici, che erano anche membri della Setta, dovevano prestare obbligatoriamente giuramento di fedeltà. I procedimenti erano molte volte segreti, condotti da corti segrete, che avevano giurisdizione su tutti i crimini.

La Vergine di Norimberga tra leggenda e realtà

In realtà, la macchina di tortura è stata inventata nel XVIII secolo, quindi tra il 1700 e il 1800, e non nel Medioevo. Non esistono fonti storiche precedenti al XIX secolo che ne parlino. Dopo la pubblicazione dello scritto di Siebenkees, cominciarono ad essere prodotti esemplari della vergine di ferro, esposti poi nei musei europei e americani, compreso l’esemplare rinvenuto a Norimberga. L’originale, costruita agli inizi dell’800, è stata distrutta durante la Seconda Guerra Mondiale.

la vergine di norimberga

Molto probabilmente, come anche altre macchine della morte, è un oggetto creato per impressionare le persone. Nel XIX secolo molti musei si dotarono della vergine di ferro per suscitare terrore nei visitatori, e per arricchire le proprie casse. Tra la fine del XVIII secolo e l’inizio del XIX secolo, esistevano antiquari che si dedicavano alla creazione di falsi spettacolari, da vendere agli uomini facoltosi, che volevano stupire amici e parenti con le loro collezioni dell’orrore.

Nell’ottocento era diffusa la passione morbosa per il gotico, la caccia alle streghe e la spettacolarizzazione della morte. Inoltre, era molto diffuso il pensiero che il Medioevo fosse un periodo storico buio, le dove esecuzioni e le torture erano all’ordine del giorno.

Diversi storici sostengono che è stata costruita in seguito all’errata interpretazione di uno Schandmantel, il cappotto della vergogna, o Schandtonne, il barile della vergogna. Questo strumento di tortura, noto anche con il nome di cappotto spagnolo, entrò in uso nel XIII secolo. Gli Schandmantel erano fatti di legno e rivestiti di lamiera. I condannati erano costretti ad indossarlo in pubblico per le vie e nelle piazze delle città, insultati ed umiliati dalle persone.

Sono state create anche altre copie della Vergine di Norimberga. Una si trova nel Castello di Peschici, un’altra al Museo della Tortura di Siena e altre sono sparse tra i vari musei della tortura di tutta Europa.

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