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Improvvisamente, pop punk
Le ultime uscite, come si può ben capire dai miei ultimi articoli, non mi hanno profondamente convinto.
Night Skinny e Thasup segnano per me la morte di certe sonorità, o perlomeno la fine dell’immaginario ormai assoluto della trap.
Note sperimentazioni (per lo più fallite) verso altri generi, buttandosi sul pop italiano a ritmi latini, ma sempre senza mai stabilizzarsi su qualcosa.
Insomma: c’è bisogno di una nuova onda da cavalcare, e perché non prendere qualcosa che già è stato fatto per iniziare?
Qualcosa di semplice, immediato e nostalgico, senza fronzoli: il pop-punk.
e pop-punk fu.
Viola, all’improvviso
Questa sonorità ritrovata si rende collante di uno dei duo più improbabili di sempre: Fedez e Salmo. Infatti, dopo una riappacificazione, celebrano la rinnovata amicizia collaborando in un brano: ‘Viola’.
Oltre all’assurdità a cui stiamo assistendo, i due quindi decidono di mettersi in gioco utilizzando, appunto, delle sonorità non appartenenti al loro classico repertorio: ed è subito ribellione, anni novanta e pop-punk.
E ad un primo ascolto il brano risulta riassumibile in una singola parola: brutto.
Un compito svolto alla buona senza impegno da nessuno dei partecipanti, sia gli artisti principali che i collaboratori.
Come l’ho sentita definire: ‘Viola’ è il pop-punk che non si è mai fatto oltreoceano, ma anzi, è perfettamente nostrano.
Dai Finley fino ad arrivare ai Dari, quanto fatto dall’improponibile duo è riprendere una strana pagina della musica italiana e riproporla due decenni dopo, senza troppe variazioni.
Tematiche facilmente esplicite, linee melodiche semplici e un occhio che strizza un po’ troppo al pop.

Il buon pop-punk 100% italiano, di cui tutti si erano dimenticati l’esistenza.
I blink? Ancora?
Ma non solo Salmo e Fedez si sono riavvicinati alla loro gioventù: personaggi del calibro dei Blink-182 sono tornati, e nella forma più vicina possibile anni migliori.
Non contassimo i trent’anni passati.
La formazione come al successo, lo stile da ragazzi sbarbati come ai tempi: ‘Edging’, il loro nuovo singolo, poteva comodamente uscire anni fa, ma anche ai tempi non avrebbe avuto il successo delle loro hit più conclamate.
Insomma risulta anche questo un compitino per tornare sotto i riflettori in vista del tour mondiale.
Il pop punk? Ancora?
Questa voglia di risentirsi giovani quindi, sembra incominciare per non volerci dare tregua.
Artisti che compiono un viaggio inverso, arrivando a venti e passa anni di carriera per tornare indietro alle stesse semplici tematiche affrontate quando ne avevano 16.
‘Viola’ e ‘Edging’ ultimi brani partoriti da questo secondo filone pop-punk di cui si può dare la colpa alla seconda carriera di Machine Gun Kelly, non sono altro che spettri di un passato creati da persone che si vogliono unicamente divertire.
Divertente quindi pensare come questo genere sia passato da essere per ragazzini a artisti da prematura pensione.
Lasciate morire chi nacque libero
Un ultimo appello, dopo svariate frecciate lanciate ovunque: lasciamo morire quel povero termine.
Da cinquant’anni ripetuto ovunque, da insulto a vanto, da lode a demerito.
Il buon punk, probabilmente, divide da quando si utilizza la parola.
ma ho una sola certezza: di quanto io abbia parlato fino adesso, di punk non c’è neanche una virgola.

Non c’è nessun grido alla diversità, a libertà scomode: niente di tutto questo.
Quanto si ha qui davanti è solo un capriccio di essere ciò che non si è. E si ha bisogno di utilizzare un genere come questo?
Non credo negli insulti alle culture, ma credo questa sia una delle cose che più ci si avvicini che io abbia mai visto. Perché se almeno si deve scomodare un genere distante da sé, almeno che lo si faccia bene.
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