Night Skinny, nell’olimpo dei beatmaker
The Night Skinny ha bisogno di poche presentazioni: in attività da circa dieci anni, è tra i produttori con più hit in Italia.
Uno stile super riconoscibile, che gli permesso di creare tre producer album e numerosissime canzoni per tutta la scena rap attuale.
Un successo non solo basato sui numeri, ma anche sull’influenza: ‘Zero Kills’, ‘Pezzi’ e ‘Mattoni’ sono progetti ascoltati e riascoltati dagli amanti del genere.
Addirittura il primo, Zero Kills, è tra gli album preferiti di Rkomi: un disco che l’ha segnato così tanto da congratularsi all’uscita con lo stesso Night Skinny, facendo nascere da lì la loro amicizia e la loro lunga collaborazione.

E ora Botox!
Alla notizia del successore di Mattoni quindi, i fan della scena sono esplosi per l’hype.
Una mancanza di tre anni, e anticipazioni assurde su quanto sarebbe stato presente in Botox: più di 20 tracce e oltre 40 artisti, un ottimo modo per farsi perdonare l’attesa.
Nomi che mano a mano trapelavano lasciando a bocca aperta: leggende come Noyz Narcos, Fabri Fibra, Jake la Furia, Guè, ma anche più giovani come Villabanks, Baby Gang, e i bnkr44.
Insomma, un vero e proprio manifesto di quello che è la scena attuale in Italia, ricca di differenze e peculiarità.
E Botox Fu!
Non ci giriamo attorno: Botox è una delusione totale.
Un manifesto di quanto vada in radio, il che lo rende totalmente diverso rispetto a quanto il produttore abbia creato fino ad ora.
Il problema risale in quanto sia tutto l’opposto di come Night Skinny lo descriva, più o meno.
In una scena assuefatta dai numeri e dalle classifiche in cui vince chi ostenta, in una società ossessionata dal successo che ci insegna a modificare la nostra immagine, l’apparenza non è altro che una forma di dipendenza. In Botox conta solo la musica. È tutto vero. No filler.
-The Night Skinny in un’intervista su ‘Botox’
Insomma, Botox dovrebbe essere un nome che rappresenta un concetto che l’album non dovrebbe essere: con una sorta di legge del contrappasso quindi la plastica della chirurgia estetica, completamente finta, diventa quello da cui Skinny si allontana, cercando qualcosa con uno spessore, reale.
Un nome azzeccato
E alla fine questa finzione non è altro che quello che si sente durante tutto il disco.
‘Botox’ diventa quindi un nome perfetto: tutto questo non è niente di nuovo, niente di reale.
L’ultimo disco di Night Skinny è una lunghissima operazione alla scena attuale, gonfiandone ogni aspetto oltre ad ogni immaginazione.
Una scena vecchia che deve essere tirata da ogni lato per sembrare di nuovo giovane: beat non all’altezza di Skinny, e tutti i flow dei rapper che sanno già di sentito.
Salmo non ne utilizza uno diverso ormai da 5 anni, ma persino una stella del rap come Noyz Narcos rimane sottotono rispetto al suo solito.
Una vera e propria operazione
‘Botox’ quindi non ha effettivamente filler, perché tutti i brani lo sono.
Si fosse fatta una compilation di tutti i singoli prodotti da Night Skinny negl’ultimi tre anni si avrebbe avuto un’immagine più nitida della scena e con molta più innovazione.
Il problema di Botox è che risulta la pura plastica che non vorrebbe essere, diventando un disco sottotono e senza particolari motivi per essere ricordato.
Un’ottima foto di una scena attuale decadente, che sembra non avere più niente da dare oltre a riempire le classifiche.

Alla fine conta solo ed esclusivamente il numero, la vetta più alta: ma che sia un segno del destino come nessun brano del disco abbia raggiunto la prima posizione sulle classifiche di Spotify?