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Asap Rocky e l’ultima incarcerazione
Asap Rocky, al secolo Rakim Athelaston Mayers, è uno dei rapper più interessanti e sconvolgenti dai primi anni ’10 del duemila a oggi.
Tre album, un mixtape e numerose collaborazioni, lo hanno portato a essere considerato tra i migliori artisti presenti nel panorama americano.
Un occhio di riguardo sempre per suono e visual, punto di forza del rapper.
Una lunga storia di crimini
Un ottimo artista quindi, con ottimi progetti all’attivo e con un figlio in arrivo dalla sua compagna: niente di meno della cantante Rihanna.
Ma purtroppo non mancano lati oscuri alla sua carriera.
Rocky non si è mai trovato in buoni rapporti con la legge, con svariate carcerazioni preventive e capi d’accusa imputate negli anni.
Dalla più recente accusa per sparatoria a danni di quello che sembra essere un suo amico, alle accuse di aggressione in Svezia, dove il rapper è stato trovato colpevole, anche se questo non ha portato una pena severa.

Non l’unico in America
Molti rapper americani (e perlopiù afroamericani) si sono trovati spesso in difficoltà con le autorità in patria, non in modo diverso alla generazione di “maranza” che sta prendendo piede in Italia.
Insomma, ragazzi visti come scapestrati e violenti, ma che si ritrovano in situazioni difficili con poche vie di uscite.
Una situazione di difficoltà che accomuna tutte le svariate generazioni del rap americano: artisti che utilizzano le loro disavventure come rivalsa per andare oltre i pregiudizi sopra la loro persona.
Ma alle volte questo non basta e si rimane invischiati all’interno di un mondo composto da criminalità e violenza anche dopo il successo.
E risulta difficile non capire questo atteggiamento, poiché in fin dei conti, è la situazione difficile che li ha resi ciò che sono, non potranno quindi mai smettere di rispettare questa come generatrice della loro figura.
Non è raro trovare la retorica della strada come madre che accudisce i suoi figli e li tiene vicino a sé.
Da Tupac a Kodak
Ovviamente, oltre ad Asap Rocky, ci sono sempre state altre “teste calde” nel rap americano, le più eclatanti negli ultimi anni possono essere XXXTentacion o Kodak Black, ma ritornando indietro si possono trovare nomi dal calibro di Tupac Shakur.
L’uscita da situazioni difficili rende inevitabilmente arroganti e fin troppo spavaldi, come possono testimoniare i vissuti degli artisti citati.
Sparatorie, violenza, spaccio, rapina…L’elenco non è breve. Una strada che sembra quasi obbligata nell’essere fedeli a sé stessi nel proprio disagio.

Un album in carcere?
Non è raro infatti come gli artisti in America si ritrovino a finire un proprio lavoro all’interno di una prigione, o addirittura a raggiungere lì il successo.
Lo stesso Asap Rocky nel brano ‘CALLDROPS’ presentava una strofa di Kodak Black registrata dal telefono di un penitenziario.
Che, in un autocitazione, questo sia lo stesso destino di Rocky?
Rakim Mayers andrebbe oltre la privazione della propria libertà per rendere pubblico un proprio progetto?
Sperando di non saperlo mai, questo lo accosterebbe nel bene, ma soprattutto nel male, a leggende citate in precedenza.
Una vita al limite di cui diventerebbe un nuovo simbolo, in modo inevitabile.
Accanimento mediatico e della società?
Ovviamente non giustifico nessuna azione di Rocky, né mi sento nella posizione per farlo.
Ma non credo concorra un enorme differenza con tematiche di cui abbiamo già parlato in queste pagine.
Credo che Asap Rocky sia un grande artista figlio del proprio tempo e della società corrente: non mi stupisce il suo comportamento quindi, essendo questo quello che più lo rappresenta.
Mondo che spesso trapela nel suo suono, testi e video, media che lo hanno reso ciò che è adesso.
Errori compresi.
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