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Boomer Roger Waters
Le premesse sono molteplici, ma credo tutti sappiano quanto sia successo a Toronto negli ultimi giorni.
Molto, molto, molto più importante di quanto loro [The Weeknd e Drake] non saranno mai
-Roger Waters
Queste sarebbero le parole esclamate dall’ex bassista dei Pink Floyd in un’intervista a Toronto dopo il suo concerto.
E la domanda che sorge spontanea è la più banale: perché?

Violenza gratuita in Canada
Per quale motivo una star internazionale di questo calibro si dovrebbe esprimere con questa triste frase ai media canadesi? Insomma, al di là della ragione, cosa potrebbero aver fatto gli artisti di Toronto per meritarsi una frase simile?
La colpa alla fine, è più dei media che dei due artisti.
L’unica colpa di The Weeknd infatti, è quella di aver avuto una data nella sua città natale (Toronto, appunto) in concomitanza con Waters.
Il fatto che i giornali del settore canadesi abbiano parlato più dello “starboy” che dello storico membro dei Pink Floyd ha infastidito non poco quest’ultimo.
Anche il silenzio è musica, Roger
Nessuno può negare l’importanza storica della band di cui ha fatto parte Roger Waters.
Questo giustifica queste uscite banali, tristi e fuori luogo? No.
E chiunque dica il contrario esagera la figura del musicista.
Ho un solo e unico mantra: se il tuo nome non recita Johann Sebastian Bach, nella musica occidentale potrai sempre essere tra i più grandi, ma la tua importanza rimarrà sempre relativa al tuo pubblico.
E per quanto possa stimare l’immagine di Waters, è incredibilmente ancora troppo giovane per essere accostato a una figura simile.

Ci sarà sempre qualcuno di più grande
La storia ci insegna l’importanza di un uomo come Waters, e io certamente non posso negarla.
Un cardine per molta musica uscita al tempo e di molta tutt’ora in voga: tra campionamenti e diverse derivazioni del rock degl’anni ’60/’70.
55 anni di carriera , tra esperienze in band e solista pesano. E pesano tanto.
Il nostro buon The Weeknd non arriva a tanti anni neanche tenendo conto solo della sua età.
La frase di Waters perde senso anche davanti a questo: è un paragone impari, che mira a svalutare un artista più giovane, che nonostante gli enormi successi, premi e risultati, non può rispondere a una frase simile.
Inutile bullismo
Bullismo, boomerismo, nonnismo.
Si può chiamare in molti modi quanto fatto da Waters, ma nessuna di queste ha un’accezione positiva.
Una frase triste e fine a sé stessa, pronta solo ad allargare un gap generazionale già incolmabile.
E oltretutto: quante volte può essersi sentito rivolgere parole simili colui che suonava rock psichedelico nel ’67?
Difatti, quello che mi stupisce di più è quanto ci si possa dimenticare che una volta si era dall’altra parte di queste critiche sterili, che non sono una novità, purtroppo.
Mai, Mai e poi Mai!
“Di quanto loro non saranno mai”
Questa parte della frase invece, è semplicemente inaccettabile.
E palesa e dimostra un’ignoranza plateale davanti agli ultimi 15/20 anni di musica.
Alla faccia della bolla: parecchio larga come zona di comfort, soprattutto pensando sia un musicista ancora in attività, che quindi deve rapportarsi con il mondo esterno in un modo o nell’altro.
E mi stupisce quanto si possa lasciare correre un’affermazione simile, quanto possa essere vista come quasi giusta se detta da una star di queste proporzioni.

Ma quindi, perché?
Un’affermazione su qualcosa che non conosceva, che nel seguito dell’intervista è sfociata in un attacco agli stessi Pink Floyd: qual è stato il punto di tutto questo?
Ho para che sia esattamente quanto possiamo immaginare: nessuno.
Una superstar che fa parlare di sé senza alcun motivo, che espone delle proprie idee discutibili senza un minimo di dialogo e discussione sopra.
Ma non erano i trapper i cattivi esempi?
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