Caricamento...
I grandi musicisti e il loro rapporto con l’arte
L’arte e la creatività trovano infiniti modi per manifestarsi. A volte riusciamo ad esprimere le nostre emozioni attraverso le parole e le canzoni. A volte certe emozioni sono troppo complesse per essere raccontate, e per dare loro voce quale mezzo migliore se non la pittura?
L’arte è un magnifico mezzo espressivo per raccontare i nostri pensieri più profondi, le emozioni, gl’incubi, le paure. Un’emozione che non viene espressa spesso si traduce in disagio e malessere. Un disagio che non si riesce a esprimere con le parole.
Attraverso l’arte si entra in una dimensione nella quale si riesce a dar forma anche all’indicibile. L’arte è una terapia. Molti musicisti famosi hanno una formazione di tipo artistico e si sono dedicati al disegno e alla pittura. Dando sfogo a quello che non sono riusciti a dire attraverso le loro canzoni.
Joni Mitchell
“Ho sempre pensato a me stessa come a una pittrice portata fuori strada dalle circostanze”, raccontava Joni Mitchell in un’intervista di vent’anni fa a The Globe and Mail. La pittura è sempre stata presente nella sua vita. I suoi dipinti sono stati usati come copertine degli album fin dal suo debutto nel 1968, e nel 2000 sono stati raccolti ed esposti in una mostra nella cittadina canadese dove ha vissuto con la sua famiglia. I suoi dipinti, così come le sue canzoni, svelano il suo lato più intimo, i suoi sogni e i suoi desideri. Raccontano tutti quei dettagli personali che raccontano la sua vita intensa e spesso dolorosa. Uno stile utopico e naif.

“Io canto il mio dolore e dipingo la mia gioia… Probabilmente passo più tempo a dipingere rispetto alla maggior parte dei miei amici che sono pittori a tempo pieno. […] Perché sono così impegnata e poiché mi considero una pittrice, custodisco gelosamente il tempo che ho per dipingere. E a volte trascuro la mia carriera per dipingere.
Perché la pittura è ossessiva. Mi dimentico di mangiare. Mi dimentico di dormire. E molte volte, l’idea di dipingere arriva in un momento inappropriato, come quando dovrei fare interviste o proteggere la mia salute. Non posso farci niente. Non è che sia una cosa volontaria. Sono spinta a dipingere.”

Bob Dylan
Non sappiamo molto della sua formazione pittorica, ma sappiamo che a Woodstock, alla fine degli anni Sessanta, un suo vicino di casa pittore Bruce Doorfman gli insegnò a dipingere ad olio. Bob Dylan ogni volta andava a casa sua con un libro diverso su un maestro d’arte come Van Gogh, Claude Monet, Veermer, per provare a riprodurre le loro opere.

Bob ha spiegato come l’arte sia un altro mezzo per esprimersi, quando non puoi usare le parole. Disegnava e dipingeva tra un concerto e l’altro. La sua collezione The Drawn Blanck Series è stata realizzata durante un tour. Le sue opere sono state rese pubbliche negli anni ’70 e usate come copertine per i suoi album.
Andrew Graham-Dixon, critico d’arte, scrive “C’è l’espressione visiva di un’accesa malinconia in questi lavori, un senso di caducità, l’essenza dell’arte di Dylan nelle Drawn Blank Series è lo spirito di resistenza dall’illusione di auto importanza, è il lavoro di qualcuno che non desidera la propria mummificazione come genio o guru, ma ricordare a se stesso e agli altri che è solo un uomo.”

La sensazione che si percepisce guardando i suoi dipinti, è quella di un uomo immerso nel mondo, quasi invisibile. Un’artista capace, come pochi altri, di comunicare percezioni ed emozioni complesse in differenti modi creativi.
Marylin Manson
Per Marylin Manson la pittura ha la stessa importanza di qualsiasi altra forma d’arte. Ha da sempre avuto la passione per gli acquerelli. La sua personalità cupa emerge anche dalla sua pittura. I suoi incubi più profondi messi a nudo su una tela. Una sua mostra infatti, Masquerade, comprende dei quadri in cui ha rappresentato i suoi incubi. Max Henry, della rivista Art in America, paragonò le sue opere ai lavori di un “paziente che soffre di disturbi psichiatrici, al quale vengono dati materiali da utilizzare come terapia.”

I suoi primi disegni risalgono al 1955, quando dipingeva piccole opere da vendere agli spacciatori. Manson in un’intervista del 2004 per la rivista i-D magazinedichiara che nel 1999 introduce il concetto delle “opere in cinque minuti”. Questi disegni venivano utilizzati dall’artista come merce di scambio per ottenere sostanze stupefacenti.

Successivamente Manson ha iniziato a vedere gli acquerelli come opere fini a se stesse e non più come merce di scambio. Fu così che la collezione personale di Marylin Manson iniziò a crescere. Il 31 ottobre 2006, Manson ha aperto a Los Angeles la propria galleria d’arte, The Celebritarian Corporation Gallery of Fine Art (La Celebrazione della Corporazione della Galleria di Belle Arti).
David Bowie
La pittura era una delle sue più grandi passioni. Al New York Times dichiarò che “L’arte può cambiare il modo di sentirsi la mattina”. David Bowie frequentò la scuola d’arte e gli piaceva anche collezionare opere artistiche. Amava l’arte italiana del Cinquecento, soprattutto Tintoretto.

Per David l’arte era uno sfogo, un mezzo di autoriflessione. Da qui la grande abbondanza di autoritratti e il titolo di una sua mostra che si chiamava proprio “David Bowie is…”. I suoi quadri sono compresi tra l’espressionismo della scuola di Londra e il graffitismo. Le numerose citazioni che imprimeva nelle sue opere dimostrano la particolare attenzione che prestava per il mondo dell’arte figurativa.

Syd Barrett
L’ex dei Pink Floyd Syd Barrett ha frequentato la scuola d’Arte di Camberwell ed era in grado di sperimentare varie tecniche. Ha dipinto una serie di opere, la maggior parte a tema astratto. Dal 2008 più di 30 delle sue opere prima mai viste sono state esposte a Cambridge, nell’ambito di The City Wakes, una serie di eventi in suo omaggio. Purtroppo, rimangono pochi dei dipinti originali creati da Barrett, in quanto aveva l’abitudine di finire un quadro, fotografarlo e poi bruciarlo.

Secondo Rosemary Breen, Syd Barrett “Si è sempre considerato un artista, non un musicista. Per lui la musica andava sempre al fianco dell’arte e, se non altro, era probabilmente spostato da un percorso più ovvio dalla musica. La musica era una cosa divertente, ma l’arte era dove il suo vero amore. La musica è venuta alla ribalta grazie ai Pink Floyd, ma senza di questo avrebbe portato avanti l’arte e penso che avrebbe avuto una vita molto più appagante.”
Paul McCartney
Paul McCartney ha dipinto oltre cinquecento tele. Il suo modo di dipingere cambiava a seconda delle sue ispirazioni, del suo umore e del periodo della sua vita che stava attraversando. Le figure non sono mai definite, ma confuse e spesso mischiate. Proprio come il suo stato d’animo. Ha dipinto un ritratto di David Bowie mentre vomitava, questo quadro non fu molto apprezzato dal cantante, che infatti affermò di volerne dipingere uno dal titolo McCartney Shits.

“Disegnavo molto, non necessariamente dalla vita ma dall’immaginazione. E tutti i miei giorni a scuola, ho sempre potuto disegnare abbastanza bene. Facevo disegni di donne per compagni di classe, ma non dovremmo parlarne – ero il ragazzo che poteva disegnare splendide donne nude, vedi, quindi per i ragazzi questa era una buona attrazione, e mi chiedevano di disegnare per loro. Ma mi è sempre piaciuto disegnare, spesso facce da cartone animato. Mi piace la linea, non necessariamente il contenuto. Mi piacciono le linee veloci, le linee molto spontanee, il cerchio, un paio di occhi, una bocca e solo personaggi nei volti, quindi l’ho fatto abbastanza.”

Janis Joplin
Anche Janis Joplin, scomparsa giovanissima, ci ha regalato delle opere. Alcune sono state esposte anche in Italia. Era un artista di grande talento, in grado di comunicare attraverso i suoi disegni e i suoi dipinti. Uno stile tormentato, indeciso fra vignette infantili e oli dai colori tenui, terrosi, dal tratto tremolante che riflettono la voglia di vivere mista all’autodistruzione che hanno caratterizzato la sua breve esistenza. Uno dei suoi lavori più famosi è Shuckling, un autoritratto che si riferisce a una vecchia frase usata dai musicisti blues che significa “mescolarsi con umore malinconico”.

Caricamento...