LDA: io avevo un desiderio …

Il cantante è riuscito nel suo intento

di Alessia Maselli

LDA un figlio d’arte

C’è un filo sottile che separa i pro e i contro dell’essere figli d’arte. Uno dei “contro” maggiori è senza dubbio il peso di riuscire sempre a eguagliare le imprese genitoriali, quella sensazione di “essere all’altezza” che attanaglia i giovani artisti che decidono di seguire le orme dei loro padri/madri. E più è ingombrante – in senso buono – il nome di famiglia, e più le aspettative si elevano. Lo sa bene Luca D’Alessio, in arte LDA, che questo carico se l’è sentito pesantemente “aggravando” la sua posizione nel momento in cui ha scelto un programma televisivo come trampolino di lancio.

Messo sotto i riflettori di uno dei talent più noti della televisione italiana, ne ha tratto gioie e dolori. Da subito additato come “figlio di” – abbiamo già affrontato questo tema a suo tempo sul nostro magazine – all’abbraccio di quel pubblico che ne ha colto le doti artistiche. Perché si sa, la bicicletta va pedalata, e l’ultimo giudizio spetta sempre agli ascoltatori. Luca ha colpito per la sua voce soffiata e per quell’ingenuità che contraddistingue i suoi anni, capace di addolcire qualsiasi nota musicale.

Da Amici al concerto con papà Gigi per dimostrare che non era solo il figlio di

In molti si chiedevano quando avremmo avuto modo di ascoltare padre e figlio insieme, e i fan dei rispettivi artisti sono stati accontentati lo scorso 17 Giugno durante il concerto al Plebiscito per i 30 anni di carriera di D’Alessio senior. I due sono apparsi visibilmente emozionati (soprattutto Gigi), nell’intonare “Quello che fa male”, uno dei pezzi di maggior successo di Luca che ha già ottenuto i dovuti riconoscimenti. E’ stato proprio durante quella serata che esorcizzando il tanto agognato “figlio di”, LDA ha dimostrato di essere un artista indipendente e di poter camminare con le sue gambe delineando una strada diversa da quella percorsa da papà Gigi. In bocca al lupo Luca!

Testo ” Quello che fa male” di Luca D’Alessio e Alessandro Caiazza

Noi che balliamo intorno al bordo di un cratere

Che con te accanto tutto il mondo non si vede

Gli occhi marroni son montagne senza neve

Che se mi guardano poi non respiro bene da un po′

Io mi guardo allo specchio

E vedo nel riflesso

Qualcosa di diverso

Non ci sei più accanto

È perché amiamo quello che fa male

Ciò che fa bene lo lasciamo andare

E che il mio pianto sembra un temporale

Prometto che io lo terrò lontano

Ti prego amore non devi cambiare

Le tue carezze fanno bene al cuore

Mi togli il fiato e non mi fai parlare

Io ti amo da morire ma tu non lo sai

Il disordine è un mare di desideri

Fai parte di quelli ma tu ancora non mi credi

Entri nei miei sogni e dai dimmi che cosa vedi

Due cuore spezzati se uniti si fanno interi

Ogni bacio che

Mi dai la vita si allunga di un giorno

E sei per me il vento che fa respirare il mondo

E perché amiamo quello che fa male

Ciò che fa bene lo lasciamo andare

E che il mio pianto sembra un temporale

Prometto che io lo terrò lontano

Ti prego amore non devi cambiare

Le tue carezze fanno bene al cuore

Mi togli il fiato e non mi fai parlare

Io ti amo da morire ma tu non lo sai

E perché amiamo quello che fa male

Ciò che fa bene lo lasciamo andare

E che il mio pianto sembra un temporale

Prometto che io lo terrò lontano

Ti amo e non lo sai

Riproduzione Riservata ®

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