Caricamento...
Orietta Berti: un’icona dalla simpatia travolgente
Incontriamo Orietta Berti in una delle sue tante giornate ricche d’impegni. Lei è solare come sempre e ci regala subito quella ventata di buon umore che la contraddistingue. 56 anni di carriera, 54 album pubblicati, oltre 16 milioni di copie di dischi venduti e 12 partecipazioni al Festival di Sanremo. La sua è una vita di successi, una vita straordinaria, che negli ultimi anni ha visto aprire le porte a una nuova stagione musicale.
Le chiediamo innanzitutto come sta e lei ci risponde così:
Sono un po’ frastornata perché sono stata in discoteca per una serata, ma sono anche molto contenta perché è stato un gran successo. E’ bello poi vedere i ragazzi più giovani che intonano Luna Piena, piace molto questo brano.
Luna Piena: un brano con un significato di forza per le donne
Sì, racchiude un messaggio di forza per le donne. Noi siamo molto indipendenti, e mi dispiace molto per quelle ragazze che sono oscurate dagli uomini, che forse non hanno un carattere abbastanza forte o non hanno avuto nessuno a fianco che le sostenesse.
Gli ultimi due anni segnati da una nuova stagione di successi
È cominciato tutto con il libro “Tra bandiere rosse e acquasantiere”, ma l’esplosione c’è stata con Sanremo. Lì ho conosciuto Fedez che subito mi ha proposto la collaborazione con lui e Achille Lauro per il brano “Mille”. E’ stato un successo clamoroso, 6 volte disco di platino e sta per ottenere la settima certificazione. Successivamente è arrivata Luna Piena grazie a Manuelito.

C’è stato un momento in particolare in cui hai capito che stavi diventando un’icona per i giovanissimi?
I giovani mi hanno sempre amata, probabilmente perché ho fatto parte della loro infanzia, loro mi vedono come una zia, una nonna. Quando vengono ai concerti e mi chiedono le foto mi fa sempre molto piacere.
Oggi la musica è meno durevole, le canzoni non vengono ricordate a lungo come nel passato. Secondo te perché?
Un tempo le canzoni facevano parte della collettività, c’erano poi molte trasmissioni che davano spazio alla musica: Un disco per l’estate, Canzonissima, e poi ovviamente c’era Sanremo. Le canzoni che erano in gara venivano ricordate per anni. Adesso è tutto molto più veloce. Rovazzi mi ha detto che il successo di questi nuovi brani durerà poco, ma io non vado in depressione perché un canzone vende meno dell’altra (ride).
Ci sono stati dei momenti nella tua carriera in cui i riflettori erano più bassi?
Solo per la discografia, ma per i concerti no, ne ho sempre fatti moltissimi anche all’estero. Quando c’è stato l’avvento dei cantautori, i cantanti neomelodici hanno fatto altro, io per esempio mi sono dedicata al folklore, e dal 1973 al 1975 ho inciso un disco con 75 brani in diversi dialetti del Nord, abbiamo venduto tantissimo. La mia fortuna è stata anche affidarmi a persone competenti che mi hanno sempre consigliata per il meglio.
Quali sono state le tue figure di riferimento?
In primis Giorgio Calabrese che mi ha lanciata. Lui mi ha dato davvero molti consigli ed è riuscito a trovare le case discografiche giuste per me. Ma è stato un susseguirsi di persone che hanno lavorato bene e alle quali mi sono affidata. Poi ovviamente Osvaldo. Lui ha rinunciato al suo lavoro. Adesso sono un po’ di anni che mi segue mio figlio Otis, ma l’ultima parola spetta sempre a Osvaldo. E’ una fortuna avere una persona che ti dà consigli senza nessun interesse, ma solo per il tuo bene. Poi c’è stato l’incontro con Pasquale Mammaro, e adesso sono con lui, è un punto di riferimento.
Oggi come ti vedi rispetto al passato?
Adesso ci sono altre porte, anche televisive. La partecipazione a “Quelle brave ragazze” con Mara Maionchi e Sandra Milo mi ha molto divertita. Non c’è stata nessuna preparazione o copione, è tutto spontaneo, non ci siamo neanche accorte di avere i microfoni. Mara mi ha detto che se vogliamo replicare dobbiamo sbrigarci perché non siamo più giovanissime (ride). Invece Sandra Milo era preoccupata di dover fare i lavori di casa, ma avevamo tre bellissimi ragazzi che si occupavano di tutto.

E poi ci sono tante altre novità in arrivo, tra cui un cofanetto che uscirà la prima settimana di Settembre con 6 CD.
Ti saresti mai aspettata un successo come questo degli ultimi anni?
Con tutte queste canzoni no. Per festeggiare i miei 55 anni di carriera avevo dei bellissimi brani ma rientravano nel mio genere, mentre le novità come “Mille”, “Luna Piena”, in cui mi sono cimentata in uno stile diverso, sono arrivati improvvisamente, ma soprattutto la cosa che più mi rende felice è sapere che sono entrate nel cuore delle persone.
Orietta Berti regina tra i giovanissimi
Quando sono in mezzo a loro mi trovo benissimo. Si dice che i giovani hanno un altro modo di pensare e di fare, ma in realtà vivono le stesse cose di quando anch’io avevo 20 anni.
Che rapporto hai con i social?
I social sono molto importanti, io quando faccio qualcosa lo comunico subito e anche quando sono un po’ insicura lo scrivo ai miei followers, loro mi aiutano nelle decisioni.
E’ vero che una volta hai incontrato Madonna?
Sì, in un supermercato di Beverly Hills. Mi sono caduti i mandarini e lei li ha raccolti. Ma ho incontrato molte star internazionali perché andavo spesso a Los Angeles. Ho conosciuto anche Tippi Hedren, adesso lei ha una fattoria e cura gli animali. E’ stata una bella esperienza andare a trovarla.
Stai per ricevere un’onorificenza importante. Sei soddisfatta?
Sì, il 2 Giugno andrò dal Prefetto di Reggio Emilia e diventerò commendatore della Repubblica. E’ un’altra soddisfazione da aggiungere alla mia vita. E’ un momento molto bello e ricco di novità. E’ nata da poco la mia seconda nipotina Ottavia, dopo Olivia. Queste bambine mi danno tanta gioia.
Ti piacerebbe che intraprendessero anche loro la carriera da cantante?
Se dovessero avere una forte passione sì, però è un mestiere di sacrifici, di attese, e soprattutto segnato da forti incognite. Preferirei che avessero un altro impegno nella vita.
Ai giovani che stanno intraprendendo la carriera artistica cosa consiglieresti?
Di non fare mai di testa loro, di ascoltare i consigli di chi ha più esperienza perché in quest’ambiente conta molto la collaborazione, è tutto. Il lavoro di squadra è fondamentale, questo è un mestiere che ti riempie la vita lavorativa, è importante avere a fianco persone di fiducia.
Tu come hai fatto a conciliare carriera e famiglia?
Si è sacrificato Osvaldo, ha lasciato il suo lavoro e ha sempre seguito me in tutto, come manager, autista…Anche la mia famiglia mi ha sostenuta molto aiutandomi nella crescita dei figli. La loro collaborazione è stata importantissima.
Hai rimpianti o rimorsi?
Sì, ho il rimpianto di non essere stata abbastanza vicino a mia mamma durante la sua malattia ,come avrei voluto, a causa di impegni lavorativi.
Cosa ti sentiresti di dire alle nuove generazioni?
Agli innamorati di essere sinceri l’un l’altro e di non essere troppo orgogliosi. Il segreto del mio matrimonio con Osvaldo è stato questo: equilibrarsi. Abbiamo due caratteri diversi ma sostenerci a vicenda è stata la chiave per una relazione così longeva.
Desideri per il futuro?
Di essere sempre in buona salute, di poter fare i miei concerti perché quando sono sul palco vivo e mi diverto molto. E poi mi piacerebbe molto fare un duetto con Fabio Rovazzi!
Fabio…Aspettiamo un duetto con Orietta e naturalmente siete invitati qui a presentarlo!
Caricamento...