Simba la Rue e la Dark Polo Gang
Credo di aver già parlato di Simba su queste pagine, ma un ripasso è doveroso.
Simba la Rue, al secolo Mohamed Lamine Saida (17 Maggio 2002), è un rapper italo-tunisino.
Ha esordito nel 2020 con ‘Sacoche’, singolo in collaborazione con Baby Gang.
L’affiliazione quindi è alla nuova trap milanese, la famiglia allargata della Seven7oo, composto da Rondodasosa, Neima Ezza, Vale Pain, Keta, Sacky e Kilimoney.

Simba la Rue e i suoi ‘Crimi’
Le similitudini non si trovano solo nella locazione geografica degli artisti, ma soprattutto nelle diverse penne: il primo album di Simba, ‘Crimi’, è intriso delle tematiche più classiche della ex novo drill italiana.
Un forte sapore di violenza, di strada, di crimini: oltre ai suoni della nuovissima scuola di Milano, il legame e le somiglianze da una vita al limite sono marcati e non vogliono essere nascosti.
Una vita oltre ogni metro di misura
Quest’attitudine non ha mai lasciato indifferenti, si parla sempre di problemi con le forze dell’ordine e con vari rappresentanti dello Stato Italiano: si veda il daspo dalle discoteche di Milano dal sopracitato Baby Gang.
Nonostante le critiche però, si sente come questa scuola stia lasciando un impatto sui giovani, esattamente come fece la Dark Polo Gang nel 2016.
Pessimi esempi, da sempre
Come ai tempi la 777, la seven7oo sbalordisce i più grandi per rapire i giovani: inutile girarci attorno, le differenze tra i “piskelletti dark” e i fan di Rondo sono praticamente inesistenti.
L’attitudine, lo stile: le differenze rimangono solo estetiche e non sostanziali, eppure abbiamo pagine e pagine su come l’impatto della Dark sia più importante di quello lasciato dalla Seven: ma che sia la nostalgia a farci parlare?
Analizziamo a fondo
Le critiche mosse al collettivo milanese non sono distanti di quelle del gruppo romano ai tempi: rime banali, “sound rubato agli americani”, appropriazione culturale ecc. ecc.
Critiche fatte un po’ a chiunque abbia uno stile lontano dal nostrano, anche i Maneskin infatti, ne sono un caso eclatante.
Che differenza risulta quindi con Simba e i suoi “colleghi”?
Forse, utilizzando come unico paragone la Dark, una sola: l’ironia, il meme dietro tutto questo.
Zarri che si prendono in giro
Inutile girarci attorno, chiunque nato alla fine degli anni novanta o agl’inizi del duemila ha riso almeno una volta dicendo “Bufu”, “Chi è il tuo gioielliere?”, o l’intramontabile:
Ti tiro una mazzettata sotto i denti.
-Tony Effe, 2017
Non era importante se effettivamente ti piacesse la DPG ai tempi, il meme trascendeva i gusti personali. E ti ritrovavi ad ascoltare le canzoni prima per capire quanto dicessero nelle loro demenziali storie, e poi perché effettivamente iniziavano a piacerti.
E Simba la Rue & Co?
Forse, nonostante sia capibile la rabbia e lo sdegno verso cosa li ha portati a una certa vita, il loro vero difetto è di prendersi troppo sul serio, non uscendo mai da un’ottica di orgoglio e vita di strada.
Le minacce e i rimandi alla propria vita criminale sono all’ordine del giorno, ma non c’è mai un momento di fuga, di stacco da quanto raccontino nelle loro canzoni.
Ma oltre questo?
Oltre a un lato mancante composto da meme e battute trash, l’unico effettivo motivo che fa gridare allo scandalo nella comparazione tra Seven7oo e Dark Polo Gang è uno solo: la nostalgia.
Perché è vero, il 2016 ormai si fa lontano, ma non è giusto farlo godere ai ragazzi di oggi? Dobbiamo veramente diventare noi, i diciassettenni del periodo i “puristi” di adesso? Permettetemi ragazzi, ma che brutta fine.
Consiglio dunque l’ascolto di ‘Crimi’, un ottimo assaggio rispetto a cosa possa creare questa scena di nuovo.