I campioni d’Italia hanno le strisce rossonere
Scudetto al Milan! Piange (sportivamente) Ligabue (e non solo). Scudetto al Milan, è il suo 19°. Scudetto al Milan, si libera l’urlo dell’altra parte di Milano. L’ultima di campionato della Serie A ha vissuto di illazioni, congetture e di presunte trame segrete. Tutto fumo, pronostici rispettati e contendenti (che lotta al vertice dopo tanti anni!) a rendere merito ai trionfatori.

Pratica risolta in poco più di mezz’ora in Emilia, con la doppietta di Giroud e la rete di Kessie (tre assist di Leao) sul campo del Sassuolo (0-3); dall’altro campo, San Siro, si aspetta la ripresa e non si supera però il quarto d’ora per mandare a segno Perisic e poi due volte Correa (3-0 dell’Inter sulla Sampdoria). Da lì è soltanto festa rossonera e il Milan è atteso da una domenica particolare, cantando con Ligabue in ‘Questa è la mia vita‘, “Una notte bella densa Trattamela bene Che al momento è solo questa e poi vedremo poi”.
Spazio musicale alla festa del Milan
È grande gioia al triplice fischio e dopo la consegna della medaglia celebrativa dai funzionari della Lega al tecnico Pioli (e a tutti i giocatori) come da protocollo, il fattaccio. Qualcuno la strappa di collo all’allenatore, qualche tifoso di quelli che lo stava portando in trionfo. Lui stesso scrive un appello ed ad ascoltarlo è proprio la Lega, che lo informa che… gliene farà riavere un’altra. Vabbè, comunque, l’importante resta il traguardo dello scudetto, perché come canta Ligabue in ‘Cosa vuoi che sia‘, “Cosa vuoi che sia passa tutto quanto solo un po’ di tempo e ci riderai su”.
Quando finisce tutto, c’è spazio per gli elogi e chi come Ibrahimovic che, alla festa, dall’alto dei suoi 40 anni, può entrare in campo con un bel sigaro, celebrando il suo 34° titolo personale, a cui ha contribuito con 8 gol e 3 assist. E Pioli può dire a Zlatan, come Ligabue in ‘Non cambierei questa vita con nessun’altra‘, “E me lo ripeti tu ogni volta che vuoi Che abbiamo vinto noi Abbiamo vinto noi Abbiamo vinto noi”.

E poi via ai caroselli, tutta la sera, fino a notte fonda. D’altra parte è uno scudetto che manca da 11 anni, è giusto dare sfogo all’entusiasmo. Dopo l’epopea della Juventus e il tassello Inter dello scorso anno, è arrivato il momento di un nuovo ciclo Milan come nel periodo berlusconiano? Intanto il Milan canta appunto con Ligabue in ‘Certe notti‘, “Certe notti somigliano a un vizio Che tu non vuoi smettere, smettere mai”.
I tifosi del Milan fanno la loro parte… o partitura
Fra i tanti tifosi milanisti che esultano ce n’è uno particolare, uno come Silvio Berlusconi, appassionato fin da bambino – accompagnato allo stadio dal padre – che è riuscito a diventare pure presidente del club rossonero, portandolo a grandissimi successi internazionali. E se Ornella Vanoni ha avuto addirittura un flirt con un calciatore del Milan, festeggia da quasi coetanea proprio con Silvio e ripensando a quando l’Inter era davanti ai rossoneri, cantano Ligabue in ‘Le donne lo sanno‘, “Le donne lo sanno che niente è perduto che il cielo è leggero però non è vuoto le donne lo sanno le donne l’han sempre saputo”.

Il Milan ha urlato contro il cielo per sfogare tutta la propria gioia, avrà fatto altrettanto – imprecando – proprio Ligabue, che come altri personaggi del mondo della musica come Amadeus, Andrea Bocelli, Elio e le storie tese,, Vasco Rossi, Adriano Celentano, Biagio Antonacci, Rosario Fiorello, e Roberto Vecchioni condividono la passione per l’Inter? Per i rossoneri ‘Urlando contro il cielo‘ di Ligabue si sofferma soprattutto su “Certe luci non puoi spegnerle”, mentre Ligabue stesso… “Se è un purgatorio è nostro per lo meno”.
È pure il tempo del record e del recording
Record su record per i campioni del Milan. Un altro? È la squadra più giovane a vincere uno scudetto in Serie A nell’era dei tre punti a vittoria (una media di 26 anni e 97 giorni, considerando i giocatori impiegati). Merito anche di chi ha garantito autostima e concretezza ad un gruppo eccezionale (staff tecnico e dirigenziale). Come cantare con Ligabue in ‘Piccola stella senza cielo‘, “Tieniti su Le altre stelle son disposte Solo che tu A volte credi non ti basti”.

Sedici risultati utili consecutivi dopo la sconfitta casalinga con lo Spezia. È il segno della continuità del Milan, della forza di una squadra che non ha più avuto rilassamenti da quel momento, come invece è capitato all’Inter, e che merita questo scudetto, smentendo chi lo vedeva sopravvalutato nei momenti d’oro d’inizio stagione. Pioli è andato avanti sicuro, con la sua convinzione, sorretto da una società che ha saputo capitalizzare al meglio ogni scelta di mercato. Per questo il tecnico può cantare come Ligabue in ‘Ho messo via‘, “Ho messo via un po’ di consigli Dicono: è più facile Li ho messi via perché a sbagliare Sono bravissimo da me”.
Veri complimenti, i fenomeni e l’Inter
Messaggi al Milan per complimentarsi del successo sono arrivati da tutte le squadre, a cominciare dall’Inter, continuando con il Napoli, ovvero la seconda e la terza classificata della stagione, ma è sicuramente piacevole quello della Lega Serie A, del giorno successivo, con un emblematico “Buongiorno Campioni”. Gradevole sensazione anche perché è Milano che comanda da un biennio, dopo lo strapotere torinese, e come canta Ligabue in ‘Niente Paura‘, “Senti un po’ che vento Forse cambia niente Certo cambia tutto Sembra aria bella fresca”.
Siamo una squadra di fenomeni, non abbiamo mai mollato. Abbiamo meritato lo scudetto perché ci abbiamo creduto di più
Stefano Pioli, allenatore Milan campione d’Italia

E a proposito dell’Inter, non ce ne siamo dimenticati. Anche il suo successo (il 25° stagionale, uno in meno del Milan) sulla Sampdoria, vale. Non abbastanza per lo scudetto, che non è stato soltanto perso a Bologna, in quel maledetto recupero procrastinato, ma è frutto di un calo inaspettato ad un certo punto della stagione.
Onore comunque ai nerazzurri, che hanno lottato fino all’ultimo e cantano con Ligabue in ‘Il giorno di dolore che uno ha‘, “Quando tutte le parole Sai che non ti servon più Quando sudi il tuo coraggio Per non startene laggiù Quando tiri in mezzo dio O il destino, o chissà che Che nessuno se lo spiega Perché sia successo a te”. Ligabue sa, che anche l’Inter meritava questo scudetto, sa che l’anno prossimo, la seconda stella potrebbe essere cucita proprio sulle maglie nerazzurre.
Roma, Lazio e Fiorentina felici nella Camera 209 di Alessandra Amoroso
Questione di obiettivi conseguiti: la Roma raggiunge l’Europa League superando il Torino in trasferta (0-3), grazie ai gol di Abraham (due, uno su rigore) e al penalty di Pellegrini; stesso traguardo per la Lazio, a cui basta un pareggio casalingo con il Verona, andando sotto 0-2 (Simeone e Lasagna), ribaltandola con Cabral, Anderson e Pedro, prima del definitivo 3-3 di Hongla; poco sotto la Fiorentina, che raggiunge la Conference League battendo la Juventus al Franchi 2-0, con il sigillo di Duncan e il rigore di Gonzalez.

Insomma, tutte soddisfatte cantano come Alessandra Amoroso in ‘Camera 209‘, “quanto mi era mancata questa maledetta felicità quanto mi era mancata questa maledetta”.
Salernitana, Napoli e Spezia fra le pare di Ghali e Madame
La festa della Salernitana è grande. Un poker di gol la seppellisce nel suo stadio, l’Udinese vince 4-0 con i gol di Deulofeu, Nestorovski, Udogie e Pereyra). Ma chissenefrega, perché il Venezia, già retrocesso, si trascina dietro pure il Cagliari, che ferma sullo 0-0 in laguna. A loro è legato il Genoa, che saluta la A perdendo in casa (0-1) col Bologna (rete di Barrow). Le intemperanze dei tifosi di casa, che lanciano bottigliette e fumogeni, costringono l’arbitro Orsato a interrompere la partita per far intervenire anche i vigili del fuoco.
E se un Empoli senza meta tramortisce l’Atalanta nel suo stadio (0-1 di Stulac), lo Spezia cede al Napoli 3-0 (Politano, Zielinski e Demme) in un match casalingo che verrà ricordato solo per gli scontri tra tifosi sugli spalti. In attesa di capirci qualcosa di più, resta il danno allo sport e peccato che si debba cantare con Ghali e Madame in ‘Pare‘, “Chi è il vero cattivo? Eh Chi sta dietro al mirino? Eh O chi porta il cattivo Dietro al mirino?”.

Classifica finale della Serie A: Milan 86 (Campione d’Italia); Inter 84 (in Champions League); Napoli 79 (in Champions League); Juventus 70 (in Champions League); Lazio 64 (in Europa League); Roma 63 (in Europa League); Fiorentina 62 (in Conference League); Atalanta 59; Hellas Verona 53; Torino e Sassuolo 50; Udinese 47; Bologna 46; Empoli 41; Sampdoria e Spezia 36, Salernitana 31; Cagliari 30 (retrocesso in B); Genoa 28 (retrocesso in B); Venezia 27 (retrocesso in B).