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Strada facendo, manca l’ultimo passo per incoronare la regina
Chi si ferma è perduto… direbbe al Milan l’incommensurabile Totò. Ma dopo la vittoria dei rossoneri sull’Atalanta (2-0), soltanto loro potrebbero ‘decidere’ di cedere lo scudetto ai rivali cittadini. “Per poi volare in alto dove tu non sei”, canterebbe Claudio Baglioni nella sua ‘Io me ne andrei‘ insieme a Stefano Pioli. Anche solo un pari sul campo del Sassuolo, formazione da diverse giornate senza alcun obiettivo che affronterà nel prossimo turno, consentirebbe al Milan di stringere tra le mani un meritato scudetto.

Quinta vittoria di fila, davanti a 73mila persone, pronte a gioire (domenica) per il 19° titolo, raggiungendo a quella quota proprio l’Inter. Contro i bergamaschi, nel penultimo turno di Serie A, tutto fermo nel primo tempo, poi Leao (grandi proteste ospiti per un contatto Kalulu-Pessina) e Hernandez fanno sorridere mister Pioli. È chiaro che un po’ di paura ci sia (niente è scritto), ma anche tanta concentrazione. I bookmakers sono impegnatissimi. E con Claudio Baglioni, dopo questo estenuante percorso, i tifosi vogliono cantare finalmente “Chi dice no, chi dice sì. Mio dio però voglio uscirne fuori”, come in ‘Io me ne andrei’.
Come sto vivendo queste settimane? In maniera normale, perché vedo l’atteggiamento giusto e l’attenzione che serve. E vedo i miei giocatori concentrati e sereni. Ho mostrato loro l’intervista in cui Kobe Bryant diceva che sul 2-0 il lavoro non è finito… e deve valere anche per noi, restiamo concentrati e determinati, manca ancora una settimana
Stefano Pioli, allenatore Milan
Una piccola speranza c’è. L’Inter ce l’ha e la tiene viva andando a vincere 3-1 sul campo del Cagliari. Prima Darmian e Lautaro portano avanti i nerazzurri, Lykogiannis la riapre, ma ancora Lautaro fa piangere gli avversari. Sardi che, con questa sconfitta, hanno alte probabilità di retrocedere: devono vincere a Venezia (già in B, ma decisa a ben figurare) e sperare che la Salernitana non vinca con l’Udinese, nell’ultima giornata di Serie A.
Intanto l’Inter dovrà affrontare la Sampdoria e San Siro, superarla e sperare. “Io io sto affondando giù da solo”, conclude così Claudio Baglioni la canzone ‘Io me ne andrei‘, ma per Inzaghi, non sarà così dopo un’annata comunque positiva. Magari il tecnico canterà, rivolgendosi al collega Pioli, un laconico ‘baglioniano’ “Io qui tu là”.

Cosa ci fa la Juventus nell’approfondimento del gruppo di testa? Quarta classificata, Champions League acquisita, ma tanta delusione. Dopo aver perso la finale di Coppa Italia con l’Inter, si ritrova senza titoli per il primo anno dopo undici di successi. Per Allegri, sicuramente, una disfatta. Ma perché parlarne vicino a Inter e Milan? Perché tutti i maggiori siti e quotidiani sportivi nazionali la davano come prima nella griglia di partenza dello scudetto. Hanno sbagliato. E con Claudio Baglioni in ‘Io me ne andrei‘ potrebbero intonare “Riproviamo un’altra volta Non è detto e poi non si sa mai”.
Venendo invece al match con la Lazio, in piena lotta per l’Europa, finisce 2-2. Con i bianconeri avanti nel primo tempo per i gol di Vlahovic e Morata, il match si sistema per l’autorete di Alex Sandro e con Milinkovic-Savic al 6′ di recupero. È anche il giorno dell’addio di Giorgio Chiellini, emozioni sugli spalti e in campo. Il suo futuro? States, anno sabbatico o dirigente bianconero? Lo stesso King Kong si rivolge al procuratore e canta con Claudio Baglioni in ‘Io me ne andrei’, “Mi dai una mano a cercare lontano”.
Chi manda k.o. Salernitana, Spezia e Sampdoria? Gemitaiz e Coez
Se la giocherà all’ultimo turno, a distanza, con il Cagliari, la sua permanenza in Serie A, la Salernitana. Il pareggio con l’Empoli, fissato dal vantaggio di Cutrone e il pareggio di Bonazzoli (1-1 finale), non permette ancora ai campani di festeggiare l’incredibile rimonta di aprile/maggio. “Adesso prendo tutto, pure non è per me” canta Davide Nicola con Gemitaiz e Coez in ‘K.o.‘, pensando alla splendida rimonta dall’ultimo posto.
Tra l’altro il colpo del knockout rimane in canna, visto che Perotti si fa ipnotizzare da Vicario e spreca l’1-2 su rigore nel finale, augurandosi di non essere… il novello Criscito. Un successo sull’Udinese all’Arechi nel prossimo turno e la contemporanea mancata vittoria del Cagliari sul Venezia, basterebbe per la salvezza. A pari punti, invece, sarebbero i sardi ad esultare (per la migliore differenza reti, vista la parità negli scontri diretti).

Si può cambiare il volto di un match senza segnare neanche un gol in una sfida che ne conta 5? Certo, come ha fatto Salva Ferrer, difensore spagnolo dello Spezia, che sostituisce l’infortunato Reca a metà del primo tempo e (oltre a dominare l’out di sinistra) confeziona due assist che permettono a Verde e Gyasi di ribaltare il vantaggio dell’Udinese di Molina. Poi Maggiore allarga, mentre nel recupero Pablo Marì accorcia per il 2-3 definitivo (Manaj sbaglia il rigore del poker). I liguri non devono attendere i risultati delle altre, con quei 3 punti sono salvi.
Seppur poi, vista la non contemporaneità delle sfide, gli spezzini si accorgeranno successivamente che avrebbero anche potuto perdere, visti i (previsti) k.o. di Genoa e Cagliari. Dato per spacciato ad inizio campionato, Thiago Motta ha dimostrato valore, forza e idee, come Gemitaiz e Coez in ‘K.o.’ canta “Se la mia rabbia fosse come la pioggia Tu saresti una goccia della sete che ho”.
Perdono Genoa e Cagliari, così la Sampdoria, impegnata nel posticipo festeggia in anticipo la salvezza. Anzi festeggia doppiamente, per la discesa in B degli odiati cugini. Se voleva complicarsi la vita, la Fiorentina poteva invece scegliere un modo migliore che perdere 4-1 contro una squadra senza obiettivi come quella blucerchiata. Finisce male per i viola a Marassi, a segno Ferrari, Quagliarella, Thorsby e, prima di Sabiri, il rigore di viola di Gonzalez.
Mister Italiano deve andare a vincere contro il collega Allegri nella prossima giornata. Non sarà facile. E se la Sampdoria affronta con la stessa convinzione l’Inter, dopo questa prestazione, può cantare con Gemitaiz e Coez in ‘K.o.’, “Le faccio a pezzi come fanno in Hostel”.
Psicologi e tha Supreme all’attacco di Bologna, Sassuolo, Verona e Torino
Giusto il tempo di rovinare lo scudetto all’Inter (battuto in quel recupero maledetto dai nerazzurri), poi il Bologna ha cominciato a lasciare campo agli avversari. E anche nel derby emiliano giocato contro il Sassuolo in casa, cedono 3-1. A segno Scamacca due volte e Berardi, mentre nel finale il rigore di Orsolini rende meno amaro il risultato agli uomini di Mihajlovic.
E pensare che i neroverdi di Dionisi venivano da tre sconfitte e un pari, ma nella loro altalena di risultati, sono stati poco continui per tutto il campionato. Comunque nessuna delle due formazioni aveva obiettivi di alta o di bassa classifica. Insomma all’insegna di come cantano gli Psicologi con Drast e tha Supreme in ‘Nlfp‘, “Quando resto in disparte e quando guardo le altre”. Il Sassuolo, comunque, sarà uno degli arbitri del campionato domenica (ospitando il Milan).

Stesso discorso per Verona e Torino, che non hanno più niente da chiedere a questa stagione e già hanno in mente la prossima. Si può cantare con gli Psicologi e Tha Supreme in ‘Nlfp’, “Sto nel blu e cullo la mia anima per avere la calma”. Al Bentegodi i granata passano grazie alla rete di Brekalo e tagliano il traguardo dei 50 punti. Finisce 0-1 e ognuna pensa ai record personali (come Juric) o magari il raggiungimento di un miglior piazzamento in graduatoria.
Non è easy con Shiva per il Genoa e Mourinho
Chi è senza pietà e chi senza verve. Non si impietosisce il Napoli nei confronti del Genoa, alla ricerca spasmodica di punti per rimanere in Serie A. Le emozioni sono forti al ‘Maradona’, anche perché è il match che saluta il capitano Insigne. Proprio lui, che segue il vantaggio di Osimhen e precede il tris di Lobotka fissano il 3-0 che scaraventa il Genoa in Serie B. Accade dopo 15 anni e a niente è servito il triplo cambio di panchina (oltre che di proprietà e di dirigenza) e un mercato di gennaio degno di nota. “Ora è la mia ora sul quadro” canta il club rossoblù insieme a Shiva in ‘Non è easy‘.
Va in Serie B e non tutti se lo sarebbero aspettati alla fine del girone di andata, pure il Venezia, che pareggia sul campo della Roma, mettendo in difficoltà i giallorossi nella loro corsa all’Europa. Passa un solo minuto e i veneti vanno avanti con Okereke, poi pareggiano i capitolini ma soltanto a metà della ripresa con Shomurodov (1-1). In mezzo ci sono oltre 40 tiri da parte degli uomini Mourinho, compresi di 4 traverse e tante parate di Maenpaa.

Il monologo è inutile e quasi non ci accorge che il team di Soncin, è rimasto pure in 10 per l’espulsione di Kiyine. Siamo sicuri però che lo Special One, riuscirà nell’intento e canterà come Shiva in ‘Non è easy’, “Un vero re non mai impreparato (no, no)”.
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