Orietta Berti: la voce, la tecnica, il talento
Quando vedi sul palco Orietta Berti oggi, tu di anni ne hai 34 e sei molto appassionato di musica, non puoi non esserne affascinato. La cantante, un po’ come Gianni Morandi potremmo dire, riesce a mantenere uno spirito ed una personalità che la rendono fuori dal tempo; non è un caso che, a distanza di così tanti anni dal suo esordio, la Berti stia vivendo una seconda giovinezza artistica e si sia ritagliata uno spazio nelle playlist dei più giovani fans.

Nel 1961 partecipa alla sua prima manifestazione canora ufficiale, il concorso Voci Nuove Disco d’Oro a Reggio Emilia, con la canzone Il cielo in una stanza di Gino Paoli, qualificandosi per la finale che si tiene il 15 aprile al Tarantola Club: arriva sesta, dietro, tra gli altri, a Paola Neri (prima) e Iva Zanicchi (seconda), mentre dietro di lei si posiziona proprio Gianni Morandi (nono). In questo concorso conosce Giorgio Calabrese, che le propone un contratto discografico: inizia quindi l’attività discografica nel 1962, incidendo i suoi primi due 45 giri che però non vengono effettivamente distribuiti.
La cantante s’impone all’attenzione del pubblico e il successo arriva nel 1964 con Tu sei quello (ancora oggi unico numero 1 raggiunto oltre a Mille, nonché unico da solista della cantante), che vince Un disco per l’estate 1965 e la Mostra Internazionale di Musica Leggera; a fine anno vince il Festival delle Rose 1965 con la canzone Voglio dirti grazie. Nel 1966 partecipa per la prima volta al Festival di Sanremo con Io ti darò di più, scritta da Alberto Testa e Memo Remigi. Tutti questi brani confluiranno nel suo secondo album Quando la prima stella.
Dai golden ’70s di Orietta Berti fino alla tv negli anni ’90
Tutto quello che Orietta rappresenta per il grande pubblico è successo a partire dai mitici anni ’70. Il nuovo decennio si apre infatti con una serie di successi: Fin che la barca va del 1970, forse la sua canzone più conosciuta (classificatasi terza a Un disco per l’estate 1970), Tipitipitì (dello stesso anno, finalista a Sanremo), Una bambola blu (finalista a Canzonissima) e Via dei Ciclamini del 1971 (canzone apparentemente spensierata ma che, nel testo, affronta il tema della prostituzione); tutte entrano nei primi posti della hit-parade.
Nel 1972 incide La vedova bianca, una delle sue canzoni più intense, che su una musica acustica affronta il tema dell’emigrazione e della solitudine a cui erano condannate le donne rimaste in patria; dello stesso anno è Per scommessa, canzone il cui testo, in epoca di femminismo, affronta il tema della donna oggetto.

Nel 1984 la sua carriera artistica ha una svolta con l’album Le mie nuove canzoni, con il quale inizia a prodursi da sola. Da quel momento, comincia la collaborazione con Umberto Balsamo e Cristiano Malgioglio, che firmeranno per lei numerose canzoni. Con Umberto Balsamo nasceranno altri due 33 giri: nel 1986 Futuro e nel 1989 Io come donna.
La parentesi televisiva da tifosa con Fabio Fazio
Non possiamo non citarla in veste di opinionista nel fortunato programma televisivo della domenica pomeriggio targata RAI3. Se dovessimo parlare della carriera televisiva di Orietta Berti, probabilmente, non basterebbe una rubrica di articoli. Per questo motivo ne ho dovuto scegliere uno che li rappresentasse.

Nel programma, appunto, di Fabio Fazio emerge il lato scanzonato e sbarazzino della cantante Emiliana che si ritaglia un posto nei cuori dei telespettatori con il suo fare ingenuo da ragazza acqua e sapone che l’ha sempre caratterizzata. E pensare che, all’epoca, vedevo la figura di Orietta nel programma come la Saggia Anziana della combriccola: quanto mi, e ci, sbagliavamo!
La star Orietta Berti rinnovata da, e sul, web!

A questo punto della storia lo abbiamo capito che la classe non è acqua. Così arriviamo ad appena un anno fa: quando da una intuizione di Fedez e del suo management in accordo con Pasquale Mammaro, manager di Orietta (qui la nostra intervista con lui) nasce l’idea di Mille. A completare la formazione l’arrivo di Achille Lauro… il resto, come sappiamo tutti ormai, è pura storia. Una campagna di marketing infallibile e chirurgica unita al ritmo e le parole del tormentone, consacrano il disco come canzone dell’estate passata!
Chiudiamo con l’ultimissimo lavoro della cantante, questa volta ancora più giovane il suo produttore. È uscito da poco, infatti, Luna Piena. La produzione del disco affidata ad El Raton conferisce al pezzo una connotazione dance che lo rende un vero e proprio tormentone: potremmo quasi definirlo un brano fusion.
Nelle notti di Orietta continua, insomma, a splendere luminosa una Luna Piena!