Prima di parlare di Minacelentano
Preciso subito:
Fosse stato solo ed unicamente per le mie conoscenze, probabilmente questo disco non lo avrei ascoltato, o se lo avessi fatto sarebbe stato un “listening” distaccato (come mi succede troppo spesso per un disco per cui devo sviluppare una recensione o un contenuto).
E invece, mio padre…
Il modo per cui l’ho ascoltato 1000 volte è subito spiegato:
Mio padre, vedendo la pubblicità dell’uscita del (ai tempi) nuovo album in collaborazione tra Mina e Celentano si è precipitato in negozio, l’ha comprato, e conficcato di prepotenza dentro il lettore CD della sua macchina.
Quindi, ad ogni viaggio in macchina era un ennesimo giro di tutto l’LP, di cui ho piano piano incominciato a ricordare ogni parola a memoria.
Le migliori di Minacelentano a 17 anni
Forse, un ragazzo adolescente nel 2016 avrebbe dovuto ascoltare qualsiasi altra cosa rispetto al disco di due artisti di questo tipo: insomma, forse dovevo rimanere ad ascoltare la Dark Polo Gang e Sfera Ebbasta, ma mio padre aveva progetti diversi.
La preoccupazione che mi potesse non piacere non era neanche balenata nel cranio del mio buon vecchio: lui voleva ascoltare quello.
Passato quel “cringe” iniziale dovuto all’ascoltare un disco che piace ai propri genitori, ricordo di aver ascoltato le tracce stupito.
L’inizio della fine
Fa ridere dirlo, ma credo sia ‘Le Migliori’ il primo album in cui ho assaporato ogni cosa, da chi l’ha prodotto ai cambi di tonalità.
Uno dei primo dischi che mi ha aiutato a capire come il mondo della musica non fosse infinito e misterioso, ma una serie di collegamenti tra gli artisti:
Tra il remix di ‘Prisencolinensinainciusol’ di Benny Benassi, la produzione di Mondo Marcio per ‘se mi ami davvero’ e il testo del brano ‘il bambino col fucile’ scritto dal ai tempi vincitore di Sanremo Francesco Gabbani, si delineava, dietro a due colossi musicali, un mondo vivo e in fermento.

Un pop eterogeneo
Credo che il mio totale superamento del termine “pop” sia avvenuto grazie a ‘le migliori’ di Minacelentano.
Un’ etichetta che infatti perde completamente di significato davanti ai molteplici generi contenuti nel progetto:
Come possono essere brani in cassa dritta ed altri in sola chitarra sotto la medesima bandiera?
Non ha minimamente senso.
Le migliori. Ma non sempre.
Dagli ascolti continui di questo disco guardando annoiato oltre il finestrino è nato il mio amore incondizionato per la “Tigre di Cremona”, e una stima per “Il Molleggiato”, che mi ha portato a ripercorrere passi fondamentali della loro carriera, persino a guardare un film che li ha consacrati come icone: ‘urlatori della sbarra’.
Ah, e il perché parli unicamente di stima per il buon Celentano lo può riassumere facilmente Fabri Fibra:
Tu mi sembri un cartoon, fatto anche male, Adrian (oh)
–Fabri Fibra in ‘Saluti’ di Night Skinny
Tornando seri
Credo che il mio legame affettivo con questo disco distrugga ogni possibilità di essere oggettivo.
Per quanto credo che i tecnicismi in musica siano solo una parte marginale, e che la critica alla fine non possa essere altro che pensieri personali ben impostati, ogni mio tentativo di applicare un qualsiasi metro di giudizio è stato spazzato via da ricordi costruiti cantando con mio padre.
Quindi lascio metro e calibro ad altri scienziati di musicotecnologia che si diletteranno all’ascolto, come la scelta delle note migliori e la caccia al neo nel viso di Mina: per quanto siano pratiche non distanti dalla mia persona, per chi mi conosce, oggi voglio solo godermi quel bellissimo ricordo del gridare “AMAMI AMAMIII” con mio padre, in macchina, in calde giornate d’estate, tornando a casa dopo il mare.