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Più libertà dal 1 Aprile…
Stando alle ultime analisi, crescono i contagi e con essi i ricoveri in terapia intensiva nei reparti ospedalieri. Le cifre indicano infatti un alto numero di positivi Covid (circa 30.710).
Nonostante ciò, è stato ormai approvato il decreto che vede dal 1 Aprile il ritorno tanto aspettato alla normalità, un termine che ai tempi d’oggi sembra esser sempre più estraneo, soprattutto con una guerra in atto. Vediamo allora alcune delle restrizioni che verranno meno con l’arrivo della primavera.

Dal 1 Aprile finirà lo stato di emergenza ma non l’uso delle mascherine al chiuso, insieme al green pass. Queste due misure rimarranno fino alla fine del mese, sebbene il green pass non sarà più necessario per negozi, uffici pubblici, poste e banche. Ciò varrà anche per bar e ristoranti all’aperto, dove il certificato verde non sarà più richiesto.
Fino al 30 Aprile invece, sarà ancora obbligatorio per i luoghi al chiuso indossare la mascherina (specialmente ffp2), tranne per le scuole dove l’obbligo si estende fino alla fine dell’anno scolastico.
Come nascono le varianti

Sebbene il governo abbia deciso di allentare le restrizioni, con i contagi in aumento sono in molti a temere una nuova variante Covid. Ma come nascono esattamente le varianti virali? Vediamolo insieme.
Dalla prima diffusione del virus si sono registrate ufficialmente cinque varianti, insieme all’attuale Omicron, sebbene gli studiosi credono (giustamente) nell’esistenza di altre mutazioni. Ciò è dovuto al fatto che le varianti nascono proprio dalla diffusione avanzata del virus che, passando da persona a persona, si moltiplica apportando così modifiche al proprio genoma.

“Tutti i virus mutano continuamentedurante il loro percorso nell’ospite che infettano”.
Carlo Federico Perno (virologo).
L’unica soluzione per evitare ciò sarebbe quello di seguire opportune e semplicissime regole di prevenzione, che valgono per qualsiasi tipo di virus: l’adeguato uso di mascherine ffp2 o ffp3, disinfezione di oggetti e ambienti oltre che disinfettare bene le mani, prima del contatto con bocca, naso, orecchie, occhi e mucose genitali.
In caso della creazione di un vaccino, quest’ultimo deve essere capace di eliminare il virus nello spazio intercellulare, prima che vada ad infettare altre cellule, in quanto l’unico modo per annichilare ogni possibilità di malattia e diffusione. Eppure, come scientificamente provato, i vaccini non bastano per prevenire le varianti.
“Il vaccino da solo non può fermare la pandemia”.
Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Oms.
Un po’ di chiarezza sulle mascherine
Data la natura del virus attuale, per combattere in parte le mutazioni createsi, c’è il bisogno di vaccinarsi di volta in volta, per riconoscere la nuova ‘faccia’ del virus. Eppure esiste un altra arma (purtroppo sottovalutata) capace di “annientare” la diffusione del virus: la mascherina ffp2 o ffp3, nei casi più gravi.

Il motivo per cui molti medici ne consigliano fortemente l’uso, è proprio perché questo tipo di mascherina, a differenza di quelle chirurgiche, possiede non solo il tessuto ma anche il filtro, proteggendo il contagiato dall’aria inspirata all’esterno, che da quella espirata. In pratica, anche chi fosse positivo, con la mascherina ffp2, evita di contagiare il prossimo.
Per questo motivo, sarebbe stato saggio indossarla fin dall’inizio della pandemia, evitandone così le varianti, in quanto ne blocca quasi completamente la diffusione. E’ importante osservare anche di come le mascherine possano essere rigenerate, detergendole.
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