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Trova un marziano in rossonero e piazzalo là davanti a tutti
Se lo tiene stretto quel primato il Milan, che lascia indietro l’Inter di 6 punti e anche se non riesce a scrollarsi di dosso il Napoli, sta continuando a sognare uno scudetto che manca da tanti anni nella sua bacheca.
Per superare il Cagliari (in Sardegna), nell’undicesima giornata di ritorno della Serie A, basta uno stupendo gol di Bennacer nella ripresa (0-1) e un pizzico di fortuna (dopo tre clamorose occasioni fallite) quando la traversa ferma l’incornata di Pavoletti allo scadere. “Anche il tramonto migliore ha bisogno di un cielo pieno di nuvole E a volte sono proprio quelle che ti fanno perdere il mare” canta Mr. Rain in ‘Neve su Marte‘, ma nel Golfo degli Angeli, il Milan soffia come il vento e spazza via tutte le nubi (e il Cagliari).

I rossoneri allenati da Pioli sono alla terza vittoria di fila, tutti acuti… da 1-0 e stanno ragionando da leader, senza osservare cosa fanno gli altri. Da guardare con attenzione, invece, sono gli insulti che arrivano dalla curva di casa all’indirizzo di Maignan e Tomori. Indaga la procura Figc e il portiere risponde sui social postando la foto di una scimmia che fuma, mostrando il dito medio.
Chi rimane in corsa? Senza dubbio il Napoli, con Osimhen alla seconda doppietta consecutiva, a superare l’Udinese al Maradona. Nel 2-1 finale, apre Deulofeu che illude Cioffi, prima del ribaltamento nel secondo tempo. Ma la mossa decisiva di Spalletti, al di là di tutto, è fare entrare Mertens. Insomma Osimhen canta a Mertens come Mr. Rain in ‘Neve su Marte’, “Io e te veniamo da un altro pianeta e nessuno lo sa”. Un difetto per l’attaccante nigeriano? Quel cartellino giallo pesantissimo che lo costringerà a guardare dalla tribuna la prossima sfida con l’Atalanta dopo la sosta.
Inter e Simeone a terra senza equilibrio come Giuse The Lizia
Ancora impantanata, con i piedi troppo per terra, l’Inter che pareggia 1-1 con la Fiorentina e vede volare quelle davanti. Dove è finita l’Inter dei miracoli? Dove è finita la squadra che doveva cavalcare fino al secondo scudetto di fila? Completamente dispersa. “Ci vuole equilibrio per restare fermi per non cadere a pezzi per restare gli stessi” canta Giuse The Lizia in ‘Particelle‘.
Anche perché 7 punti nelle ultime 7 gare, non sono certo un ritmo da scudetto (e neanche da terza in classifica, com’è). Il risultato di San Siro è ancora in rimonta, come nello scorso turno col Torino. La Fiorentina passa avanti con Torreira, poi rimedia 5 minuti dopo Dumfries, ma quello che manca ai milanesi è il gioco, a prescindere dal recupero di Bologna che potrebbe portarli a -3 dalla vetta della classifica.

A rimanere incollato al manto erboso in Empoli–Verona, che finisce anch’essa 1-1, è Simeone. Il Cholito, poco servito nel primo tempo, nel secondo sbaglia due volte dal dischetto. È la stessa occasione, perché il primo penalty viene fatto ripetere e il Cholito colpisce il palo.
Per questo Simeone canta come Giuse The Lizia in ‘Particelle’, “Se resto da solo ti penso troppo E più ti rincorro più ti allontani”, quando vede che nella classifica cannonieri di Serie A, Abraham l’ha raggiunto a quota 15 gol, e pure Vlahovic è di nuovo in testa (a 21) insieme a Immobile. Vantaggio toscano di Di Francesco (quinto gol stagionale), poi ci pensa il ventenne Cancellieri con un gran sinistro a segnare il pareggio. È il suo primo gol in Serie A e può ringraziare Tudor.
Torino e Venezia nel caos insieme a Fabri Fibra
C’è chi diceva che ormai il destino fosse segnato. Sette pareggi nelle ultime sette gare avevano demoralizzato molti tifosi del Genoa. Nel recente turno di Serie A, dopo il vantaggio in avvio di Portanova, tutto sembrava di nuovo naufragare: dieci minuti più tardi i rossoblù sono rimasti in 10 e il primo tempo si è chiuso con il possesso palla del 75% del Torino.
Ma no, i granata sono da tempo in un baratro: otto gare senza vincere, quattro delle quali venendo sconfitti. “Ora vivo nel passato, hai presente?” canta Fabri Fibra in ‘Caos‘ dato che l’ultima vittoria è arrivata proprio a Marassi (con la Samp) e Juric è veramente infuriato. Soprattutto dopo le tante palle gol sprecate dai suoi. Così finisce 1-0 e il Genoa, pur sempre penultimo in classifica, può tornare a sperare nel miracolo.

Un doppio Caputo risolve la sfida salvezza tra Venezia–Sampdoria. Lo 0-2 lo decide proprio l’esperta punta in un quarto d’ora del primo tempo. Entrambe le squadre venivano da tre sconfitte, ora i veneti collezionano un brutto poker e vengono pure raggiunti dal Genoa (seppur con un match in meno). Mister Zanetti che si arrabbia tantissimo (e la bestemmia ben udita gli costa cara) con Henry, espulso a 5′ dal novantesimo, si sente affranto e canta come Fabri Fibra in ‘Caos’, “Dare tutto e non ricevere in cambio mai niente”.
Juve, Roma e Margherita Vicario sognano da astronauti
No no, la Juventus non si distrae neanche con l’ultima in classifica. Quarto successo consecutivo, sedicesimo risultato utile il 2-0 rifilato alla Salernitana. Ora i bianconeri, mandando a segno Dybala e Vlahovic nella prima mezz’ora, sono a -1 dall’Inter (e sempre a -7 dal Milan), avversario del prossimo turno. “Il tempo è poco ma ce n’è” canta Margherita Vicario in ‘Astronauti‘ come può fare tranquillamente anche il mister Allegri.

Considerando l’emergenza nella quale spesso ha dovuto navigare il tecnico, tanto di cappello ai torinesi che, vista la poca continuità delle pretendenti (Milan, Napoli e Inter), se si fossero svegliati prima, chissà. Ah, e non diamo tutto il merito a Vlahovic, lui è arrivato con la Juve già ben lanciata e in crescita. Certo, con lui i passi si compiono più… facilmente.
Ritengo sia ancora l’Inter la favorita per lo scudetto. Noi siamo tagliati fuori perché potenzialmente i nerazzurri hanno 4 punti più di noi. Anche qualora dovessimo batterli nello scontro diretto ci sarebbe il Milan che è messo meglio rispetto a noi e non bisogna dimenticare il Napoli
Massimiliano Allegri, allenatore Juventus
Uno spiccato color giallorosso pervade il derby della capitale. Mourinho costruisce la vittoria (3-0) a centrocampo, escludendo Zaniolo. Tutti i gol di giornata vengono realizzati alla Lazio nel primo tempo: bis di Abraham, poi Pellegrini. Così la Roma è quinta in classifica (a pari merito con l’Atalanta, che però ha una gara in meno). Continua la sua altalena la squadra dello ‘special one’ e seppur l’obiettivo non sia quello primario (la testa della classifica), in zona Europa può cantare come Margherita Vicario in ‘Astronauti’, “Ma il senso della vita è proprio fare la fatica di godersi la salita di arrivare fino a qua”.
Le facce vere di Bologna e Sassuolo le svela Dani Faiv
In Emilia Romagna c’è chi si diverte e chi no. C’è chi domina, ma viene sconfitto con un gol segnato da chi pochi mesi fa giocava in Seconda categoria e chi invece travolge l’avversario divertendosi. La prima squadra emiliana è il Bologna, battuto dall’Atalanta (0-1) per merito del gol del guineano Cissè, classe 2003, all’esordio, che sognava di fare il pizzaiolo, scelto dai talent scout nerazzurri dopo un match di calcio a 5. Ma i bergamaschi nello scoprire talenti sono maghi e cantano con Dani Faiv ( e Nayt) in ‘Facce vere‘, “Dietro ogni mossa, un calcolo (sì)”.

La seconda formazione emiliana, il Sassuolo, invece, dilaga con lo Spezia. Un risultato troppo pesante per i liguri, che rimediano con Verde al rigore in apertura di Berardi (così si blocca il primo tempo), per poi subire altre tre gol nel 4-1 finale (Berardi, Ayhan e il subentrato Scamacca con una magistrale punizione), lamentandosi per un rigore non concesso su Kovalenko (che ha provocato il penalty avversario). Berardi fa il suo 100° gol in Serie A e canta con Dani Faiv in ‘Facce vere’, “La metto da tre sempre tipo, sai, un pro”.
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