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ARTICOLO
Tinder's Book mago bipolare pt.1

Un eccentrico ‘mago bipolare’ di anni 35 [Pt. 1/2]

Tra parcheggi improbabili, urla a tavola e scene hot raccapriccianti ecco il mio primo match

Questo articolo è il numero [part not set] su 4 nella serie Tinder's Book

Il primo match su Tinder non si scorda mai

Il Mago Bipolare è stata la mia prima avventura in Tinder’s book ed inizia, ufficialmente, nel febbraio del 2020. Un periodo che non potrà mai più passare inosservato: siamo agli albori della pandemia di covid-19. In quel momento preciso ci iniziavamo a render conto di quello che ci stava arrivando addosso. In questa cornice accetto il primo match della mia vita su Tinder! “Che grande emozione” direte. Aspettate di arrivare in fondo.
Prima di iniziare, ve lo assicuro, tutto quello che andrete a leggere è tratto da una storia vera.

Il “Mago bipolare”: scheda tecnica

Davanti a me si presenta un soggetto di sesso maschile di anni 35. Di lavoro fa il commesso a part-year: in pratica lavora sei mesi e vive gli altri sei in disoccupazione. Scelte di vita che, tante volte nei nostri anni ’20, sono dettate dalla necessità. Non giudico questo.
In ogni caso decidiamo di comune accordo di vederci per una tranquilla passeggiata al mare (idea ideale in una di quelle giornate invernali di sole e cielo sereno, con la salsedine che ti rigenera dal freddo di febbraio).

mago bipolare passeggiata al mare
Idealizzazione iconica di passeggiata romantica al mare

Il primo appuntamento

Quasi in maniera sorprendente il ragazzo ci sa fare a parole. Parla di argomenti decisamente interessanti, è simpatico e frizzante… insomma, unito al panorama mozzafiato, ci scappa il bacio!
Non era per nulla scontato ma fidatevi di me: in quel momento preciso ne valeva davvero la pena.
Ah se potessimo avere una macchina del tempo a nostra disposizione! Quanti errori si eviterebbero!

Ci lasciamo con quel bacio ma, da lì a poco, iniziamo a scriverci di frequente su whatsapp per cui, dopo poco tempo, ci organizziamo per un pranzo in centro città senza troppe pretese, giusto per continuare a parlare e conoscerci.

Il pranzo dei primi sospetti

È bastato il secondo appuntamento per assistere al manifestarsi dei primi sintomi premonitori. Ci vediamo in una locanda del centro città. Siamo a due settimane dal primo appuntamento ed il ragazzo si presenta in maglietta a maniche corte (aspetto di per se abbastanza imbarazzante) e, come se non bastasse, si esprime attraverso un tono di voce molto elevato e, soprattutto, mentre ha il cibo in bocca!

cibo in bocca
Stiamo scherzando, vero?

Cavoli siamo all’ a-b-c del vivere civilmente! Ma come diavolo ti viene in mente dico io?!?!
Sono costretta più volte, attraverso battute e sorrisetti nevrotici, a chiedergli cortesemente di quietarsi, manco fossimo all’asilo. Solamente il mio autolesionismo mi ha portata, una volta finito il pranzo, a non abbandonarlo e bloccarlo per sempre nella mia rubrica.

La notte degli inganni

Ci sono giorni in cui (a causa di tinder’s book) , ripensando alle scelte fatte, ti verrebbe da prenderti da sola e sbatterti la testa violentemente contro il muro. Non stiamo ad analizzare le cause che mi hanno portata a fare la scelta che ho fatto: passiamo direttamente alla cronistoria del giorno nel quale, dopo esserci organizzati, ci vediamo all’uscita dal lavoro, andiamo insieme a fare la spesa e ci rechiamo a casa mia per una cena chiarificatrice (perché non si può stare troppo a ragionare se sia quello giusto o meno, mettiamolo alla prova).

Il supermercato

Abbiamo passato al supermercato un’ ora abbondante, per prendere 4 cose in croce. Questo perché, prima di entrare fisicamente all’interno del punto vendita, abbiamo passato una quarantina di minuti per trovare il posto ideale nel quale parcheggiare la sua macchina. Si, il soggetto è uno dei tipici fissati con l’auto semi nuova. Quelli che trattano meglio le auto dei cristiani, per intenderci.

meme parcheggio
L’hai detto fratello


Già nella scelta del menù da lui fatta si potevano cogliere segni di evidente e manifesto squilibrio. Voglio dire: come ti viene in mente di cucinare come contorno le cipolle caramellate se dopo vuoi baciarmi? Vabbè, riusciamo ad arrivare alle casse, pagare e siamo finalmente pronti ad andare.
La stessa scena avvenuta nel parcheggio del supermercato si svolge sotto casa mia, dove il tipo pretende di trovare il parcheggio giusto tra due alberi così da non fare avvicinare nessuno al suo gioiellino.

Care amiche mie, mi rincresce ma devo finire qui la prima parte di questa grande storia. La prossima settimana vi aspetta una bella cena a casa mia a luci rosse all’insegna del totale imbarazzo. State connesse sempre qui su Tinder’s Book per scoprire insieme quanto in basso può spingersi il genere maschile.

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