L’Onu ordina il ritiro delle truppe in nome della pace

Una pace che si allontana. Mentre la situazione urgente e drammatica tra l’Ucraina e la Russia non sembra cambiare, ecco arrivare la condanna diretta da parte dell’ Onu, la cui assemblea del 2 Marzo ha registrato una maggioranza senza precedenti (con 141 voti a favore), circa la posizione presa nei confronti di questa guerra, per nulla necessaria.
I membri delle Nazioni Unite hanno infatti chiesto alla Russia un’immediato ritiro delle truppe, in un tentativo di evitare un’imminente guerra, le cui conseguenze sarebbero distruttive. In ballo c’è la pace di un intero continente.
“La Terza guerra mondiale sarebbe nucleare e devastante”.
Ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov

Non sono bastate dunque le sanzioni con gravi conseguenze (anche per l’Occidente) sotto tutti i punti di vista, specialmente quella economica. Difatti la mobilitazione non arriva solo da politici e ministri, ma anche dal mondo dello spettacolo, che dimostra ogni giorno il suo ripudio dell guerra.
E mentre il secondo round di negoziati continua tutt’oggi, vediamo come hanno reagito nel frattempo gli artisti di tutto il mondo…
La Scala: Giergiev e Anna Netrebko assenti

Dopo aver terminato la collaborazione con il maestro d’orchestra Valery Gergiev (il quale ha mostrato da anni la sua vicinanza a Putin), il celebre teatro di Milano si vede mancare un’altra figura importantissima, dalla fama internazionale: Anna Netrebko.
Ma questa volta, la rinuncia alla collaborazione è avvenuta per parte dell’artista stessa. Infatti la soprano russa ha dichiarato recentemente sui social di aver preso una pausa di riflessione sull’invasione dell’Ucraina, rifiutando così di esibirsi:
“Dopo una profonda riflessione ho preso la difficile decisione di ritirarmi per un periodo dall’attività concertistica. Non è il momento giusto per me per comparire in scena e per fare musica. Spero che il mio pubblico capisca questa decisione”
Anna Netrebko
Ma se da una parte la posizione della Netrebko di condannare la guerra, urgendo il governo russo di porre fine all’invasione, è stata vista come un gesto di solidarietà, dall’altra un’altra sua frase non è stata colta di buon occhio, suscitando così una reazione ambivalente nel pubblico.
“Costringere a denunciare la propria terra d’origine non è giusto”
Anna Netrebko
A confermare questa sua idea è stata la pubblicazione di una sua foto insieme a Gergiev.

Madonna: “Putin come Hitler”
Il no alla guerra deriva anche dagli artisti più emergenti del mondo della musica. Laura Pausini ha infatti risposto all’atrocità dei bombardamenti con una frase intelligente, tradotta dall’inglese:
“Mi chiedo se qualcuno invece che studiare storia a scuola fosse a casa a giocare a Risiko. Ma la vita non è un gioco e non possiamo più tollerare questo mondo che non insegna altro che odio. Cosa spiegheremo oggi a tutti i bambini quando tornano da scuola e vedono queste immagini?”
Laura Pausini su Twitter
Anche Ornella Vanoni ha voluto pubblicare il suo pensiero in merito alla guerra attuale citando i suoi tristi ricordi di quella passata:

Anche la regina del pop, Madonna, si è schierata contro la vigliacca decisione di Putin (messo a confronto con Hitler) nell’attaccare Kiev, lanciando un’aiuto umanitario per le vittime civili e l’intero popolo ucraino. Inoltre, la cantante di ‘Like a virgin’, ha mostrato il suo totale appoggio per il presidente Zelensky, il quale ha ricambiato il suo messaggio con un follow.
Si potrebbe dire che Zelensky stia vincendo la guerra sui social, sebbene la realtà ci sta mostrando ogni giorno che passa, che il mondo di fuori stia ad un passo dal crollarci addosso.
Una breve ma Importante riflessione
Mai credevo si potesse ritornare a parlare di una guerra mondiale o di carri armati, ma soprattutto dell’arma nucleare. Pensavo alle grandi scoperte dell’umanità, dalla conquista dello spazio (e di Marte) fino alla ricerca della fonte dell’immortalità, finanziata dal miliardario Jeff Bezos.
E pensavo anche a quanto l’uomo non si fosse mai del tutto evoluto, anzi di come non fosse del tutto così diverso da una scimmia. Certo abbiamo una tecnologia avanzata, tanto da superare le aspettative di molti scienziati. Nel 2022 siamo arrivati a parlare della creazione di una realtà parallela alla nostra, ma virtuale: Metaverso.
Eppure mi chiedo: a cosa ci serve tutto ciò se nel mondo c’è ancora chi lotta per un tozzo di pane. A cosa serve tutto ciò se molti diritti umani non sono ancora del tutto garantiti. Capite quanto sia inutile dunque la giornata della memoria o delle foibe, se ad oggi un presidente di una nazione minaccia di far esplodere il mondo intero.
Tutti i giorni va preservata la vita, di ogni singola persona. Eppure l’uomo ha dato prova di quanto non abbia imparato dalla storia, anzi, di quanto abbia imparato a fare quello che facevano molti imperatori corrotti: Divide et impera.

Mi piacerebbe però pensare alla pace come ad un fiore nel deserto, capace di fiorire là dove lo si pensa impossibile.