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Viaggio verso il Paese delle Streghe con Daniele Meliffi
Il coraggio di seguire fino in fondo quelli che sono i nostri sogni: questa è la piccola e preziosa lezione che Daniele Meliffi, giovane agricoltore, ha regalato all’universo. Uno “stallo alla messicana” tra l’ambizione di un desiderio e pronostici non proprio incoraggianti, quantomeno sulla carta. Daniele ha 34 anni, una moglie (Tania) ed un figlio: ha raccolto le sue esperienze, il lavoro e la famiglia per intraprendere i primi passi in un viaggio – IL viaggio – che gronda significati.
Dal Trentino, la regione che lo ha accolto per amore (nella quale coltivava un terreno in affitto) , Daniele è tornato nella sua terra, il Ponente Ligure, verso Triora, Paese delle Streghe (la Salem d’Italia, teatro del più grande processo per stregoneria in tutto lo Stivale 1587-89), con un progetto nel cuore e nelle mente: creare una fattoria rigenerativa, accendendo un crowdfunding da 8000 euro, magnetizzando l’attenzione di W.M.H.

Un programma che ha l’anima della panacea: una cura, sia per gli uomini, che per un territorio che ha ferite profonde. Nasce così la Cabotina Farm, una sfida contro tutto e tutti per guarire la terra e gli esseri umani che la abitano.
La Cabotina Farm, fattoria rigenerativa in Alta Valle Argentina
Ma veniamo al progetto, che in realtà, è di una semplicità che scalda il cuore. La Cabotina Farm (che prende il nome dal luogo, ai margini del borgo, nel quale secondo le leggende, si riunivano le streghe) si basa sull’idea che è possibile rigenerare la salute del suolo e coltivare piante che siano completamente resistenti a insetti e malattie e che nutrendoci di queste piante è possibile passare questa resistenza all’essere umano migliorandone la salute. La missione è creare un ecosistema diversificato in cui verranno prodotti ortaggi, uova, uva da tavola, mele, pere e kiwi senza nessun uso di pesticidi ma con un approccio basato sulla corretta nutrizione delle piante.
Ma non è tutto: lo sforzo di Daniele sarà anche trasmettere queste conoscenze attraverso corsi e workshop rivolti ad altri agricoltori o aspiranti tali, ma anche all’hobbista che desidera migliorare la sua piccola produzione e inoltre organizzare attività didattiche per i bambini della scuola elementare del paese che ospita la “Fattoria delle Streghe”.
I custodi del territorio per mantenere vive le comunità

Gli agricoltori devono tornare ad essere i custodi del territorio
Daniele Meliffi
Triora rappresenta il 35% del Parco Regionale delle Alpi Liguri, martoriata dalle calamità naturali (quindi, spesso, dalle “ingerenze” umane), dallo spopolamento e dal declino che coinvolge migliaia di piccoli paesi/gioielli – e che lascia i pochi resilienti con il cerino in mano a navigare a vista sulla prora del Paese delle Streghe – è il cuore pulsante dell’idea.
“Vorremmo inserirci nella comunità di questa splendida valle – spiega Daniele – stimolandone l’economia attraverso una CSA (Comunità a Supporto dell’Agricoltura) e spingendo altri giovani e meno giovani a intraprendere attività agricole che rendano la comunità più resiliente. Siamo convinti – conclude – che le comunità rurali abbiano un valore inestimabile e vogliamo contribuire a mantenerle vive”.
È una battaglia lunga ed estenuante, scogli sui quali si infrangono da anni amministrazioni e abitanti – non solo del Paese delle Streghe – ma resta comunque una lotta “dalla parte giusta”, che fa guadagnare chilometri nella terra di nessuno. Il pianeta si salva centimetro per centimetro. Anche partendo da Triora, il piccolo Paese delle Streghe.
Un mondo migliore da lasciare ai nostri figli

Le più innovative ricerche in campo agronomico (argomento trattato, ad esempio, sul giornale Agrosystems, Geosciences and Environmen, dall’American Society of Agronomy e dal Crop Science Society of America.) tramostrano una diretta correlazione tra salute del suolo e salute umana.
Conseguenzialmente, la perdita di nutrienti nel cibo che consumiamo, trascina verso il basso la salute umana. “Noi crediamo – dice Daniele – che i contadini possano avere un impatto più grande di tutti i dottori e gli ospedali sulla salute pubblica producendo cibo con un alto contenuto di nutrienti e privi di sostanza tossiche, prevenendo in questo modo che le persone si ammalino. È possibile farlo lavorando in armonia con la natura – spiega – noi vorremmo sia contribuire alla rigenerazione della salute della nostra piccola comunità, sia divulgare le conoscenze che ci permettono di poter avere una legittima conversazione sul coltivare cibo come medicina”
Il cibo dal Paese delle Streghe come arma, etica e “green” per diventare parte della rivoluzione per un mondo più giusto, più pulito, più sano.
Perché questo è il tipo di mondo che vogliamo lasciare ai nostri figli.
Daniele Meliffi, agricoltore rigenerativo
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