Il sogno è il varco verso l’infinito
Ebbene sì: anche sognare è un’arte. C’è chi sa cucinare, chi sa dipingere, chi suona la chitarra da Dio (e lì il pensiero va ad Eric Clapton) e poi c’è chi sogna. A dirlo non sono io ma Carlos Castaneda, un antropologo peruviano di cui tra poco vi svelerò vita, morte e miracoli. Ora mi preme riportarvi la sua teoria che, personalmente, trovo molto affascinante e che lui ci spiega nel suo libro che si intitola, appunto, ‘L’arte di sognare’.
Immaginate il mondo come un’enorme cipolla, composta da più strati. In uno di questi strati c’è il nostro mondo, negli altri strati ci sono altri mondi che esistono indipendentemente dalla nostra consapevolezza e dal nostro credo.
Perché non riusciamo ad accedervi? Perché non abbiamo sufficiente energia. Ecco, l’arte di sognare consentirebbe di modificare la nostra condizione energetica e di condizionare le capacità percettive tramutandola in un ‘varco verso l’infinito’, uno strumento per accedere ad altri mondi, o dimensioni. Bello, vero?
Chi impara realmente a vedere si avvicina all’invisibile.
Paul Celan
Ma torniamo con i piedi nei sogni
Carlos Castaneda nasce a Cajamarca nel 1925, è un personaggio che definirei particolare, famoso per i suoi libri e soprattutto per le vicende che lo vedono protagonista insieme allo stregone Don Juan. La frequentazione tra i due inizia negli anni 60′ mentre l’antropologo studiava all’Università della California a Los Angeles. Don Juan inizia Castaneda ai misteri della stregoneria antica messicana.
Le teorie di Castaneda sono quindi il frutto dell’influenza di Don Juan. L’antropologo esplora il mondo onirico da un punto di vista decisamente insolito che esula completamente dalle teorie psicoanalitiche delle quali ho parlato negli altri miei articoli. Secondo lui sognare è un’esperienza totalizzante, che si vive in una dimensione parallela e che non è priva di pericoli, una dimensione da cui si rischia di non far ritorno.
Secondo lui i sogni vengono analizzati per il loro significato o sono considerati come presagi, ma non sono mai percepiti come reali accadimenti. Ma solo perché non sappiamo dare rilievo ai sogni come un vero campo d’esplorazione, non significa che non lo siano.

Pensi di sognare ma in realtà non sei mai stato cosi sveglio
Secondo Carlos Castaneda sognare è in realtà un processo di risveglio, un modo che consente di sviluppare quella che lui chiama ‘seconda attenzione‘, ossia la consapevolezza di essere in un altro mondo nel quale si è giunti grazie al sogno stesso. Un pò come avviene nei sogni lucidi.
Attraverso il sogno è possibile temprare il nostro corpo energetico, ossia la controparte, senza massa, del corpo fisico, rendendolo percettivo, agile e capace di azioni che nella realtà a noi nota sono impossibili. È proprio grazie al corpo energetico che possiamo compiere i viaggi astrali, saltare da un palazzo all’altro, attraversare muri e, soprattutto, attraversare, ‘gli strati di cipolla’ che ci permettono di accedere alle altre realtà.
Il sogno come palestra per il corpo energetico

Lo scopo stesso del sognare, secondo questa teoria, è perfezionare ed allenare il nostro corpo energetico.Tutto è energia. L’intero Universo è energia. Dovremmo sempre partire dal presupposto che quello che conta davvero è l’energia. Anche se convenzionalmente le nostre percezioni si sono adattate a quello che vuole la società e si basano solo sui cinque sensi, dovremmo ricordarci che quello che è veramente fondamentale è l’energia, la sostanza. Ciò che conta, ad esempio, non sono gli oggetti ma è importante l’energia, l’anima di chi li ha costruiti. Non è importante quello che si vede, ma lo è più ciò che non si vede. L’essenziale è invisibile agli occhi, come ci insegna il Piccolo Principe.
Il sogno può aiutarci anche in questo, a vedere, a percepire l’energia, ad uscire dalle convenzioni.
Si vede bene solo con il cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi.
Antoine de Saint-Exupéry
Tutto ed il contrario di tutto
Lo so che vi ho confuso le idee, anche perché queste teorie si discostano da molte altre, in particolare da quelle della moderna psicoanalisi secondo la quale il sogno è uno strumento impiegato dal nostro inconscio per mandarci messaggi, per farci metabolizzare traumi, per superare le fobie, per fare pace con il passato, per avere intuizioni. Si tratta dell’esatto contrario di quanto afferma Cartesio. Ma come citiamo Cartesio, Jung e Freud è doveroso sentire anche la ‘campana’ di altri esperti. Teorie meno convenzionali, meno scientifiche ma comunque meritevoli d’attenzione.
Anche perché, studiando l’affascinante mondo dei sogni, abbiamo avuto modo di imparare che in questo campo è vero tutto ed è vero anche il contrario di tutto. L’importante è stare sempre scentrati, con la testa tra le nuvole ed i piedi ben piantati nei sogni.