Sfacciataggine, emancipazione, ribellione al consumismo e all’alta società. Non una semplice tendenza, ma un vero e proprio movimento sociale della Generazione Z. Il Subversive Basic nasce su Tiktok per poi diffondersi immediatamente nel mondo della moda, ispirando star e stilisti.
Le tendenze nascono dalle esigenze
Le regole sono fatte per essere riscritte, gli schemi per essere rotti. Vi siete mai chiesti il significato, la ragione e la storia di tutto ciò che ci viene proposto continuamente dai media? Se lo facessimo, sapremmo distinguere ciò che è frutto di esigenza sociale da tutto quello che non lo è.
Per capire le esigenze dei Z-Generation, i ribelli eredi dei partecipanti a Woodstock, il metodo più efficace è aprire i social network. Il più in voga è TikTok, vetrina dei sentimenti contrastanti delle generazioni più giovani: la sofferenza causata dall’imperfezione, le apparenze, i disagi sociali, l’ansia, la claustrofobia interiore portata dalla pandemia. Tutto ciò espresso da trend di ballo, slogan, hashtag e, ovviamente, abbigliamento.

Il basic diventa l’anti-basic
Con il Subversive Basic, viene completamente riconsiderata l’idea di “basico”. Esso non è compreso nell’ottica di pullover monocolore, tute da ginnastica in coordinato, jeans e sneakers. Oggi il nuovo Subversive Basic è succinto, provocatorio e trasparente. Come abbiamo appreso, nessun cambiamento sociale resta indifferente alla moda e nessun mutamento di stile inizia senza un motivo ben preciso.
Qual è, pertanto, il significato alla base di questo stravolgimento di prospettiva? Semplice, la “base” della Generazione z è la ribellione. Non vogliono più sentirsi soffocare, costretti tra le mura di casa o in abiti impersonali che non esprimono il loro essere. Oggi vogliono rompere i canoni imposti, affermandosi come solo ed unici artefici delle loro scelte.
Rompere per evadere
Già negli anni 70’ abbiamo visto un movimento sociale volto alla rottura degli schemi importi dalla società. Vivienne Westwood strappava i suoi capi e li riparava con toppe e spille da balia, i gruppi rock rompevano le chitarre per distinguersi dalla classe sociale di arricchiti e, oggi, i ragazzi tagliano i capi nel loro armadio per protesta. Protestare verso la costrizione pandemica nelle mura di casa, il body shaming, il razzismo e l’omofobia.
Ragazzi e ragazze fanno del proprio corpo un tempio da mostrare con coraggio. La rottura con i canoni del Basic, oltre ad un atteggiamento di protesta, stimola la volontà di amare il proprio corpo. Non c’è più il bisogno di coprirsi per non mostrare le nostre imperfezioni! Ogni corpo deve essere amato, mostrato ed ammirato. Cambiano i canoni di bellezza o forse, addirittura, scompaiono: tutto è bello, purché sia autentico e libero.
Da TikTok alle stelle


l trend nasce da TikTok, portato in auge dalla TikToker @thealgorythm, spiegando come questo nuovo stile sia
“tutto basato su elementi basici che si ribellano fino al punto di perdere la loro utilità”.
@thealgorythm
Lo status quo della moda viene completamente ribaltato, l’utilità e la stagionalità perdono di valore, così come i confini di genere. Le star più influenti del mondo della moda, tra cui Kaia Gerber, Kendall Jenner o Dua Lipa, sfoggiano per le trade e sui red carpet look ricchi di trasparenze. Vediamo anche Emily Ratajkowski, immortalata con un abito aderente tagliato in vita a mostrare le sue curve post parto, e Scarlett Johansson alla prima del nuovo film Avengers.


Gli ambassador del cutout
La tendenza del Subversive Basic non ha ispirato solo i più accaniti fashion victims, ma anche stilisti, emergenti e già affermati, per le loro ultime collezioni. Tra i grani dell’alta moda, Versace e Fendi hanno esordito con una primavera estate ricca di tagli e trasparenze. Anche nell’autunno inverno la tendenza domani le passerelle, proposta da Mugler ed Hermès.
Il Bubversive Basic ha ispirato numerosi artisti emergenti, dando vita a collezioni estrose e ruggenti, il podio è tutto femminile con Sinéad O’Dwyer, Karoline Vitto e Michaela Stark. Collezioni succinte, trasparenti e al limite del sadomaso. La volontà primaria non è quella di stupire chi guarda i capi proposti, ma ribaltare gli schemi: “sono a mio agio con il mio corpo e voglio mostrarlo”.
