litfiba pelù renzulli

I Litfiba: storia di un gruppo, da Firenze ad Istanbul

Un gruppo fiorentino che ha saputo farsi valere nel panorama rock italiano

di Niccolò Bargellini

New wave… fiorentina?

Ai loro albori, i Litfiba sono composti da Piero Pelù (voce), Ghigo Renzulli (chitarra), Gianni Maroccolo (basso), Ringo De Palma (batteria), Antonio Aiazzi (tastiere) e Francesco Magnelli (pianoforte). Nell’Italia di metà anni ’80, si affacciano sulla scena musicale diversi gruppi che si ispirano alle mode (alcune già passate a dire il vero) della musica inglese e, in generale, internazionale.

Un esempio sono i celeberrimi CCCP-Fedeli alla linea, un gruppo hardcore punk di origini emiliane restato nella storia della musica alternativa italiana con brani come ‘Curami’, ‘Io sto bene’, ‘Valium Tavor Serenase’ e ‘A Ja Ljublju SSSR’ (una sorta di cover punk dell’inno sovietico). In particolare a Firenze, la new wave attecchisce molto, tanto che qui troviamo i due suoi esponenti italiani fondamentali, i Litfiba e i Diaframma. Dopo il 1990, della formazione originale dei Litfiba resteranno solo Pelù e Renzulli, improntati verso un suono più da rock latino (e in seguito anche pop).

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I Litfiba in un’immagine dei primi anni ’80

Due esordi per lo stesso gruppo

L’esordio discografico dei Litfiba non è un normale album in studio bensì una colonna sonora, ‘Eneide di Krypton’ (1983), realizzata proprio per lo spettacolo teatrale dell’Eneide realizzato dalla compagnia Krypton, celebre all’epoca per mischiare opere classiche con scenografie nettamente futuristiche (ad esempio, con l’uso smodato di fasci di luce e laser). Il vero esordio discografico dei Litfiba resta però ‘Desaparecido’, pubblicato nel 1985 per I.R.A. Records, un’etichetta indipendente.

L’album è un piccolo capolavoro pietra miliare della musica italiana e garantisce ai Litfiba un ottimo avvio di carriera. Il brano più famoso dell’album resta senz’altro ‘Istanbul’, un’ode messianica al Vicino Oriente, culla di civiltà: la voce profonda e caratteristica di Pelù, mischiata a un riff di sintetizzatore preso leggermente a prestito da ‘Save a Prayer’ dei Duran Duran, rende il brano oscuro e trascinante.

litfiba

Due parole su ‘Desaparecido’

La opener, ‘Eroi nel vento‘, vede il predominio delle chitarre sulle tastiere e rimanda quasi ad atmosfere à la U2 anche come carica emotiva. ‘Tziganata‘, con un incalzante basso post-punk, invece mostra l’interesse dei Litfiba, e in particolare di Pelù, per la cultura rom e sinti. ‘La preda’ è puro post-punk, filtrato con un po’ di elettronica mentre la titletrack è contaminata da sonorità latine. ‘Guerra’, dagli arrangiamenti pregiati e dalla cadenza di una marcia militare, chiude l’album.

E spera e spera, il Papa arriverà

L’immagino in strada, nei cortei, fra noi

Gridare forte, combattere

Sacrificarsi per chi crede in lui

E l’uomo in bianco scese dal cielo

Ma era al di là dalle barricate

E l’uomo in bianco vide la muerte

Ma era al di là dalle barricate

E dittature e religione

Fanno l’orgia sul balcone

‘Santiago’, Litfiba

La ‘trilogia del potere’

Lanciati da questo esordio, i Litfiba completeranno il loro periodo new wave con altri due album, ’17 re’ e ‘Litfiba 3’, andando a comporre assieme all’esordio la cosiddetta ‘trilogia del potere’. Se in ‘Desaparecido’ i riferimenti politici sono pressochè assenti, eccezion fatta per il titolo e poco altro, negli anni seguenti i Litfiba ci andranno giù sempre più pesanti, fino ad accusare papa Giovanni Paolo II di essere di fatto complice della dittatura di Pinochet in Chile nel brano ‘Santiago’, opener di ‘Litfiba 3’.

litifiba ringo
Pelù e De Palma, morto prematuramente nel 1990

Ma era davvero avanguardia?

Pur con tutto il bene che si può volere a gruppi come Litfiba, Diaframma e CCCP, un’osservazione sorge spontanea: i generi che suonavano erano d’avanguardia solo in Italia. Per quanto riguarda l’hardcore punk, se prendiamo a riferimento ‘Fresh Fruit for Rotting Vegetables’ dei Dead Kennedys come manifesto del genere, stiamo comunque parlando di un album uscito nel 1980 mentre l’esordio dei CCCP è di ben 5 anni dopo. Discorso simile vale per la new wave, genere circolante in varie forme già dalla fine degli anni ’70 e nella forma poi ripresa dai Litfiba e dai Diaframma almeno dai primi anni ’80: come anni siamo sempre lì insomma.

Ai Litfiba va ovviamente riconosciuto il merito di aver rinnovato questo genere introducendo elementi tipici come le sonorità mediterraneo-latine e del Vicino Oriente e di aver contribuito a svecchiare il panorama musicale italiano, portando con coraggio contenuti effettivamente nuovi per la nostra penisola.

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