Nerazzurri in surplace per sentirsi altri
Quale aggettivo merita l’Inter, campione d’inverno, che ottiene la sesta vittoria consecutiva (la quinta senza subire gol) e allunga sul Milan stoppato dal Napoli? “E la realtà è che un po’ adesso mi sento un’altra” canta Ariete in ‘Club‘, perché dei nerazzurri a corrente alternata della prima fase del campionato di Serie A, pare non esserci traccia.

Siamo alla diciottesima giornata, la penultima del girone ascendente e il 5-0 rifilato in trasferta alla Salernitana è più di un segnale: a segno vanno Perisic, Dumfries, Sanchez, Lautaro (quinto centro di fila) e Gagliardini, in una gara mai messa in discussione, dove i valori in campo sono talmente differenti, da comprendere che se i milanesi allenati da Simone Inzaghi avessero voluto anche accelerare (e non solo divertirsi), si sarebbe arrivati facilmente in doppia cifra.
La Roma si arrabbia come Franco126, povera Atalanta
Si blocca contro il muro Roma la corsa dell‘Atalanta verso la meta scudetto. Un 1-4 sul proprio campo che i bergamaschi rimediano anche se Gasperini se la prende con l’arbitro per l’annullamento del gol del momentaneo 2-2. Ma Mourinho “Se si arrabbia scappano gli stormi via dagli alberi. E si alza in cielo un gran frastuono”… come canta Franco126 in ‘Fuoriprogramma‘.

Abraham apre e chiude la partita (prima doppietta in Serie A dell’attaccante), poi ci sono Zaniolo (che finisce con i crampi) e Smalling a rifinire, con in mezzo l’autorete di Cristante su un tiro senza pretese del nuovo entrato Muriel. Cuore e tecnica dei giallorossi che li promuove al quinto posto al pari di Fiorentina e Juventus.
Splende il sole di Napoli con Tommaso Paradiso
“Non puoi stare a commentare Quando fuori splende il sole” canta Tommaso Paradiso ne ‘La stagione del Cancro e del Leone‘ e anche Pioli e Spalletti, rispettivamente vinto e vincitore, non hanno bisogno di parole, proprio perché… ne avrebbero molte. Aggancio al secondo posto da parte del Napoli che vince in casa del Milan 1-0 grazie alla rete di Elmas dopo pochi minuti dal fischio iniziale.

Quando Kessie realizza il pari allo scadere, San Siro si infiamma, ma il Var butta acqua a volontà lasciando immutato il risultato (fuorigioco di Giroud, con strascichi polemici). Milan che invece di splendere il sole, vede in due settimane l’addio all’Europa e la capolista dal basso a -4 (agganciata poi da una concorrente alla Champions). E Spalletti sta con i piedi ben piantati a terra.
Le scarpe che portavo sono famosissime, le utilizzavo quando ero calciatore. La volevo giocare anche io questa partita. Questa volta il Vesuvio non è stata solo una cartolina di Napoli ma il nostro atteggiamento in campo
Luciano Spalletti
Torino, Juve e Lazio col vigore di Fulminacci
Lazio, Juventus e Torino viaggiano a mille. “Un ragno mi ha morso Sento nel corpo un nuovo vigore” canta Fulminacci in ‘Brutte compagnie‘ e così innanzitutto il Torino continua a salire battendo, seppur di misura (1-0), il Verona. Certo, l’espulsione di Magnani a metà primo tempo e il gol di Pobega subito dopo, non sono propriamente casuali. Il gran secondo tempo dei veronesi non basta, granata nella top ten della Serie A.

Torna a vincere la Lazio (punti fondamentali in chiave Europa) ed è il Genoa ad andare k.o. 3-1 con reti di Pedro, Acerbi e Zaccagni (poi Melegoni per la bandiera rossoblù) con Shevchenko in piena crisi: 10 punti e terza sconfitta di fila. Stessa situazione per chi porta addosso gli stessi colori (il Bologna) dei liguri (ma ha comunque 24 punti), battuto in casa per 2-0 dalla Juve, al quinto clean sheet nelle ultime sette gare, grazie a Morata e Cuadrado. Gli emiliani vengono raggiunti dai cugini del Sassuolo che però, dopo il doppio vantaggio nel primo tempo con Scamacca e Frattesi, si fanno raggiungere dalla Fiorentina, nel 2-2 finale, firmato da Vlahovic (sempre lui) e Torreira.
Cagliari e Spezia fragili quanto Alex W
Dieci partite senza vittorie per il Cagliari, uno Spezia che latita nel gioco, ma ottiene un ottimo punto tirando in porta una sola volta contro un Empoli capace di affondare corazzate ben più mastodontiche, mentre la Sampdoria segna dopo 40 secondi (con Gabbiadini – da record – che poi si infortuna) poi spreca e viene raggiunta nel finale dal Venezia (1-1 a Marassi, con gol ospite di Henry).

Insomma l’Udinese del nuovo tecnico Cioffi dimostra di aver già imparato la lezione e si diverte in Sardegna (0-4) col bis di Deulofeu, preceduto da Makengo e con un bel gioiello di Molina. Mazzarri rischia la panchina? “E diventa fragile dimenticare quello che vorrei” canta Alex W in ‘Ammirare tutto‘. Comunque 1-1 anche al Picco, con due autoreti realizzate da due difensori che, nella stagione precedente, vestivano le maglie invertite delle due squadre in campo (Marchizza fa un favore allo Spezia, Nikolaou all’Empoli).