La chicca del mese by WMHard: quando musica ed eros colpirono anche la leggenda.
Questa volta WMHard “ci va giù duro”, è proprio il caso di dirlo! Questo mese abbiamo voluto calare un bel carico proponendovi la storia di quella volta che Eddie Van Halen si mise a scrivere una colonna sonora per una pellicola pornografica. Certamente non è una cosa che può sconvolgervi più di tanto, dopo avervi presentato dei veri e propri compositori accademici che, almeno una volta nella loro carriera, hanno ceduto alle tentazioni carnali, anche in campo artistico.
Eddie “mani di fata” (ma con la chitarra)

Quello che Eddie Van Halen è stato per le generazioni appena prima la nostra merita un altro tipo di analisi. Il co-fondatore dell’ omonimo gruppo è stato sicuramente uno dei più influenti chitarristi del suo secolo; per capire il peso, ed il posto che si è guadagnato nella storia, basti pensare che la rivista Rolling Stone lo cita all’ ottavo posto nella classifica dei migliori 100 chitarristi della storia della musica. La rivista specializzata Guitar World invece, gli dedica direttamente il primato.
Stiamo parlando della Leggenda: del più grande esponente della “scuola del tapping” di tutti i tempi. Giovane calciatore, si avvicina alla musica studiando il pianoforte e la batteria, ma la sua vera vocazione la trova a dodici anni quando inizia a suonare la chitarra di suo fratello maggiore Alex: i due fratelli crescono sviluppando i propri stili musicali, studiando prevalentemente rock con una particolare predilezione per i Cream, Beatles e i Led Zeppelin e, al momento di formare il loro primo gruppo, in accordo con il fratello Eddie passa definitivamente alla chitarra e Alex alla batteria. Verso la fine degli anni settanta i due, assieme al bassista Michael Anthony e al cantante David Lee Roth, danno vita ai Van Halen.
Van Halen: hard in tutte le salse
Il contesto nel quale Eddie ha deciso di provare a musicare un film hard è particolare; la band sta vivendo un momento delicato: è il 2004 ed il frontman ha la sua battaglia contro il cancro da dover combattere.
In questo contesto di tensione e stress il chitarrista decide di comporre la colonna sonora per Sacred Sin, un film per adulti diretto da Michael Ninn con protagonista l’attrice Heather Vuur. Nel dettaglio due sono i brani firmati dalla leggenda per la soundtrack: Catherine e Rise. Decisamente fuori dagli schemi anti-convenzionali della star sono stati i suoi fans, i quali non hanno capito la motivazione di una scelta così profonda ma, allo stesso tempo radicale. Proprio per il grande tempo passato senza la musica dei Van Halen, il pubblico si aspettava un ritorno in grande stile dal sapore amarcord: non di certo questa deriva che ha i tratti, invece, del puro hardcore.
È solo dalle parole dell’artista, però, che si capisce il vero fine che ha mosso l’intera vicenda.
‘Mi piace il lavoro di Michael Ninn, è come uno Spielberg per me e siamo amici ‘ così Eddie ha spiegato la sua scelta ‘ mi piace il suo immaginario e il modo in cui riesce a rendere le cose sensuali‘.
Eddie Van Halen
Il film voleva in realtà trattare temi come il dolore di fronte a una perdita e il modo attraverso il quale i nostri più profondi istinti sessuali ci aiutano a superare i momenti difficili oppure ci fanno perdere del tutto la speranza.
La vita, come il sesso, muore dopo poco tempo
Eddie Van Halen se ne è andato via per sempre il 6 Ottobre del 2020 per un cancro maledetto che, dalla gola è arrivato al cervello. La musica del XX Secolo non sarebbe stata tale, anche grazie a lui. Il suo genio e l’innovazione portata dalle sue melodie sono una delle tantissime ragioni che ci spingono a scrivere; per lasciare che questi esseri umani rimangano per sempre, anche sul ” cloud”.