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Un duomo stilizzato per la copertina partenopea
Il predominio è assoluto ed evidente. Giocare come ultimo della giornata, nel posticipo serale della quattordicesima di Serie A, non ha messo in imbarazzo il Napoli, che ha distrutto la Lazio del povero Sarri per 4-0, in una partita dominata dall’inizio alla fine. “Milano non esiste stasera esisto solo io, che non ho voglia di far finta di dormire, che non ho voglia di morire” canta Ermal Meta in ‘Milano non esiste‘ (che in copertina ha il fantastico Duomo del capoluogo lombardo).

Apre Zielinski, chiude Fabian, in mezzo due magie del recordman Mertens (chiamato a sostituire Osimhen), la prima dopo 21 passaggi di fila e una giocata da campione che raccoglie anche i complimenti di Spalletti, poi la seconda (la terza rete) è una bella parabola su assist di Lozano. Complice il k.o. del Milan, il Napoli resta solitario in vetta (sulle milanesi: +3 dal team di Pioli, +4 da quello di Inzaghi), proprio nel giorno delle celebrazioni per Maradona (scoperta anche una statua in onore del Pibe de oro).
È da quando sono arrivato qui che si percepisce la passione per il calcio. È un popolo alla ricerca di eroi, che ha bisogno di miti da esaltare
Luciano Spalletti
Milan e Inter: Fedez ne tira una ‘Fuori dai guai’
Per una Milano che esulta, ce n’è un’altra che piange. Perché come Fedez in ‘Fuori dai guai‘ allora “Il nostro dramma provinciale, gli anni dalle pare, Qualcuno che si salva, qualcun altro ci rimane”. Una bella prova di maturità da parte dell’Inter che supera in trasferta il Venezia per 2-0, prima il gol di Calhanoglu con un destro da fuori, poi un rigore di Lautaro nel recupero.

L’altra faccia della medaglia è a San Siro con il Milan che passa in vantaggio col Sassuolo, grazie alla rete di Romagnoli (che però nel finale viene pure espulso), ma poi vede ribaltare la situazione con Scamacca, l’autogol di Kjaer e Berard (1-3). Rossoneri che osservano i cugini sotto ora ad 1 solo punto, pagando probabilmente le fatiche di Champions a Madrid (ed è pure il secondo stop di fila in campionato).
Elisa sentenzia sulle insicurezze di Juventus e Torino
Bastano solo due gol, uno in ogni sfida per vedere salire in direzione Champions Atalanta e Roma, e vedere scendere giù Juventus e Torino. Unite nella sconfitta le cugine piemontesi, ma senza troppe colpe, soltanto perché come canta Elisa in ‘Seta‘, “Ogni piccola mia insicurezza si fa grande”. E gli altri ne approfittano. Dal Chelsea all’Atalanta, nell’arco di 96 ore, la Juventus si becca cinque gol e soprattutto perde per due volte.

È l’Atalanta a fare la voce grossa nel nuovo passo falso del team di Allegri. I bergamaschi volano dopo la cinquina rifilata allo Spezia nello scorso turno grazie a Zapata (0-1), anche se la traversa di Dybala 5 minuti dopo il novantesimo fa tremare i ragazzi di Gasperini. Davvero cinica la Roma che rimane vicino all’Atalanta, vincendo con il minimo scarto (1-0) su un buon Torino all’Olimpico. Decide Abraham mentre i granata perdono Djidji e Belotti per un doppio infortunio muscolare.
Gianmaria perde la saliva, come Fiorentina, Verona e Spezia
Non ha mezze misure la Fiorentina, o vince o perde: questa volta, in casa dell’Empoli incassa il quinto stop esterno di fila. Avanti con Vlahodvic, il team di mister Italiano spreca tantissimo, poi gli empolesi nel finale, nel giro di due minuti con Bandinelli e Pinamonti, fissano il 2-1. “Oltre una certezza non abbiamo niente da perdere” dice Gianmaria in ‘Senza saliva‘, perché la coerenza paga sempre il progetto alla distanza, anche se gli episodi fanno spesso la differenza.

Così il Verona va in vantaggio con Tameze a Marassi con la Sampdoria, ma cade nella ripresa (3-1) per i gol di Candreva, Ekdal e Murru, uno che in quasi duecento presenze in Serie A non aveva mai fatto centro. D’Aversa, con la seconda vittoria consecutiva, vola verso il centro della graduatoria.
E poi il Bologna che supera lo Spezia in trasferta grazie ad Arnautovic. “Ti chiedo solo di farmi fare a me” canta Gianmaria e l’attaccante si comporta così: batte la punizione (non toccava a lui) da fuori che Nzola tocca con la mano in barriera (dentro l’area) e fa gol sul conseguente calcio di rigore fissando lo 0-1.
Tancredi fa ‘Wah Wah’ con Cagliari e Udinese
Vietato farsi male e i pareggi sono quasi un ‘obbligo’ sul fondo della classifica. Non ci si mette d’accordo, tutto accade… perché è giusto così. “Qualcuno non si è accorto che c’è un temporale. Faremo un’altra volta il bagno a mezzanotte”, come Tancredi in ‘Wah Wah‘ come il Cagliari con la Salernitana (1-1 fissato da Pavoletti e Bonazzoli), come l’Udinese e il Genoa, che non intaccano lo 0-0 iniziale.

Sardi e campani restano così all’ultimo posto, i primi stanno ancora involvendo e sono alle prese con problemi di organizzazione, i secondi, senza Ribery, pensano solo a difendersi, ma non è che anche con l’esperto big riescano comunque a costruire con facilità. I bianconeri friulani vengono fischiati nel loro stadio dopo la festa per il 125° compleanno, Shevchenko, mister dei liguri, colleziona il suo primo punto da allenatore su quella panchina.
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