Il barometro delle emozioni
Cosa possiamo dire sulle fobie? Beh, ognuno di noi sogna ogni notte; purtroppo la maggior parte dei sogni non viene ricordata, o viene ignorata o viene considerata irrilevante. Eppure, se lo vogliamo, la nostra mente onirica può diventare la nostra migliore alleata per avere una vita più sana e più equilibrata.
I sogni aiutano sempre, ci avvertono quando la nostra ‘mente da sveglia’ non si rende conto di qualcosa di cui, invece, si è accorto il nostro inconscio; ci fanno elaborare traumi, lutti, ci permettono di incontrare le persone care che non ci sono più, ci danno suggerimenti per risolvere i problemi e, in alcuni casi, ci aiutano a guarire.
L’attività onirica è una sorta di barometro della nostra vita emotiva: se qualcosa non funziona come dovrebbe ci informa in merito indicandoci, talvolta, anche come agire. I sogni mettono in luce gli ostacoli, compresi i blocchi emotivi e le sensazioni di scoraggiamento ed impotenza. Sotto forma di simboli sono spesso presenti anche le soluzioni ai nostri problemi, i sogni ci aiutano anche offrendoci diverse alternative su come risolvere un problema.

Quando ti stressi anche dormendo
Il sogno può, ad esempio, essere un efficace aiuto contro depressione, ansia e fobie. Le persone depresse dormono più ore di sonno REM e sognano molto di più delle persone non depresse. Questo perchè un’importante funzione dei sogni è quella di liberarci da emozioni tossiche, negative. Quindi, direte voi, le persone depresse dovrebbero beneficiare dei loro sogni.
Non è sempre così, anzi non è quasi mai così, in quanto i sogni li privano dell’essenziale sonno profondo. Uno studio condotto dal dott Joe Griffin, psicologo irlandese, e pubblicato nel 2003 sul ‘New Scientist‘ rivela che i pazienti che soffrono di depressione non hanno la rete di protezione emotiva costituita dai sogni. Una delle cause principali della depressione è quella di preoccuparsi eccesivamente dei problemi fino a sentirsi del tutto impotenti. La mente onirica deve quindi mettere in atto un plus lavoro per elaborare tutte le emozioni e questo fa si che il sognatore trascorra molte più ore nello stato di sonno attivo REM.
Si deve considerare che in media una persona adulta sana dorme il 25 per cento della notte nella fase di sonno REM ed il restante 75 in sonno profondo (e rigenerante). Le percentuali relative al tempo dell’attività onirica triplicano quando si parla di persona depressa a discapito del sonno ristoratore, indispensabile per un riposo adeguato. Svegliarsi non riposati compromette ovviamente la quotidianità e anche la lucidità, e questo fa si che la persona depressa entri in una sorta di circolo vizioso che non gli consente di trovare soluzioni adeguate ai suoi problemi.
Ogni fobia risale a un’angoscia infantile e ne è la continuazione, anche quando ha un altro contenuto e deve quindi essere diversamente denominata
Sigmund Freud
Realtà virtuale Vs sogni

Mark Powers e Pausl Emmelkamp, due ricercatori dell’Università di Amsterdam, hanno pubblicato uno studio sul ‘Journali of Anxiety Disorder‘, che evidenzia che la VRET (terapia che si fonda sulla realtà virtuale) dà ottimi risultati nel trattare ansia e fobie. Una persona ansiosa che si espone alla realtà virtuale simulando situazioni per lei stressanti trae beneficio. A fronte di questo, immaginate quanto possa essere efficace un sogno.
L’onironautica è sicuramente qualcosa di più profondo e benefico della realtà virtuale. Si è immersi in una realtà che, seppur fantastica, ci appartiene, è dentro di noi, nel nostro io più profondo. Poter gestire, veicolare un sogno rappresenta certamente una terapia efficace per combattere le nostre ansie, le nostre fobie e le nostre paure. Immaginate una persona che soffre di vertigini e che può, nel suo sogno, lanciarsi da un grattacielo senza farsi male. O pensate ad una persona che ha la fobia dei ragni e che può superarla accarezzando un ragno in sogno. Si tratta di risultati importanti che concordano sul fatto che un sogno lucido può fare regredire anche fobie importanti.
L’elemento terapeutico nel sogno, quasi come lo Xanax
Ogni sogno possiede potenziali terapeutici e può essere fonte di miglioramento. Si deve però esaminarlo ed interpretarlo correttamente.
Gli elementi terapeutici nel sogno sono generalmente facilmente individuabili: una luce, un elemento della natura, un’emozione, dei colori, una fonte d’acqua. Laddove non si riesca ad individuare l’elemento terapeutico, occorre estrarlo. Come? Ripensando al sogno, esaminandolo attentamente, ricordandolo nei dettagli. Un’adeguata intepretazione del sogno consente di estrapolare gli elementi terapeutici utili alla nostra ‘guarigione’.
Guarire sognando rappresenta quindi una cosa concreta, una realtà. I sogni possono aiutarci, in alcuni casi probabilmente anche meglio del farmaco che i Duran Duran in una famosa canzone chiamano Lady Xanax. A dimostrazione del fatto che, alla fine, le cose più reali, importanti, arrivano da quelle più astratte, irreali, proprio come sono i sogni…