Se fosse un piatto
ARTICOLO
Taylor Swift

Benvenuti a New York con il Cheesecake by Taylor Swift

Il dolce perfetto per la regina dei record nel momento clou

Dolce, dolce Taylor

Taylor Swift e i gatti
Taylor Swift e i gatti

Portata dopo portata e dopo aver preparato il palato al dolce grazie alla panna cotta in stile Troye Sivan, siamo finalmente arrivati al momento clou di tutta la cena (o pranzo, su questo non ci impuntiamo), quello del dessert.

È effettivamente vero che il nostro è stato un autentico pasto da re, dove non sono di certo mancati aperitivi come quello alla Lorde, antipasti in stile Lady Gaga, né tanto meno primi alla Alessia Cara o secondi a tema Lana Del Rey, tuttavia c’è sempre spazio nello stomaco per una fettina, anche piccola, di torta o per una monoporzione.

Passati quindi in rassegna numerosissimi artisti, dopo averla più volte citata per via di aperture di concerti (Camila Cabello docet), duetti o come fonte di ispirazione, è arrivato il momento di dedicare la prossima ricetta a Taylor Swift, una delle protagoniste indiscusse del panorama musicale internazionale, fresca fresca del rilascio della riedizione di ‘Wildest Dreams‘.

Il richiamo del Tennessee

Taylor in red
Taylor in red

Per arrivare alla favola di Taylor, tuttavia, è il caso di partire dalle origini, quando già all’età di 6 anni si appassiona al country, specialmente a quello di Dolly Parton e Patsy Cline, trovando nelle loro note una fonte di ispirazione che l’avrebbe portata, dopo nemmeno tanto tempo, a imparare a suonare la chitarra.

Sebbene spesso e volentieri avesse fatto capolino anche una certa inclinazione per la recitazione, riemersa di tanto in tanto con la partecipazione in qualche film, alla fine è lo spirito della musica a impadronirsi di Taylor, che da amante della poesia riesce a conciliare questo suo altro aspetto crescendo come cantautrice.

Nel frattempo, considerando il genere dei suoi primi brani, dopo alcune visite, dalla nativa Pennsylvania, si trasferisce a Nashville con la famiglia, in modo che la sua carriera possa essere facilitata, cosa che in effetti, dopo i primi “no“, la porta a firmare un contratto con la RCA Records, a cui sarebbe poi seguito un ingaggio con la Big Machine dopo esser stata notata durante un’esibizione all’iconico Bluebird Café da Scott Borchetta.

Quando si dice stacanovismo

Durante il sodalizio artistico con la Big Machine, bruscamente interrotto nel 2018 dopo ben 13 anni, Taylor ha letteralmente sfornato un album dietro l’altro, venendo acclamata dalla critica e al contempo venerata dai fan (i Swifties), a partire dal suo primo capolavoro, l’omonimo ‘Taylor Swift‘, a cui sono seguiti, grossomodo a cadenza biennale e comunque inframmezzati da numerose tournée, ‘Fearless‘, ‘Speak Now‘, ‘Red‘, ‘1989‘ e ‘Reputation‘, con quest’ultimo scritto come vera e propria reazione alla shade con Kanye West (iniziata già nel 2009).

Look what you made me do

Ecco quindi avviata una nuova era, inaugurata con le tinte pastello di ‘Lover’, fino ad arrivare al 2020 con la doppia uscita di ‘Folklore‘ e poi di ‘Evermore’, opere a cui sta seguendo la progressiva riedizione dei vecchi album (operazione per tornare in possesso della sua musica i cui diritti originari spetterebbero altrimenti alla vecchia casa discografica).

Tanti lavori, tanti riconoscimenti, sicché spaziando dal country dei primi anni al pop, fino ad arrivare a folk e alternative, dopo praticamente piovuti i premi, come i tre Grammy per il Best Album, prima donna riuscita a compiere l’impresa (grazie a ‘Fearless’, ‘1989’ e ‘Folklor’e), i numerosi American Music Awards, CMA e svariati altri premi.

Taylor Swift è semplicemente una bestia nel mondo della musica, e intendo bestia nel senso più positivo possibile, come il più grande dei complimenti. Ha questo modo di controllare la folla e fa sembrare tutto così semplice. Io quando sono sul palco mi sento che sto lavorando così duramente, lei sembra sempre stanca al 5% ma in qualche modo sta dando il suo massimo. Lei è innegabilmente una delle migliori performers ed una delle più grande artiste dei giorni nostri

Brendon Urie

Se Taylor Swift fosse un piatto

Welcome to New York Cheesecake
Welcome to New York Cheesecake

Assodato come Taylor Swift sia ormai considerabile un vero e proprio mostro sacro del mondo della musica, riuscendo in pochissimi giorni a vendere milioni di copie con ogni sua uscita, possiamo dunque associarle, come da tradizione, un piatto, che questa volta, sarà nientemeno che una New York Cheesecake, o meglio, parafrasando uno dei brani di ‘1989’, una Welcome to New York Cheesecake.

Taylor e Olivia
Taylor e Olivia

La motivazione che ci fatto ricadere su questa scelta, tuttavia, non è basata su un semplice gioco di parole, che per la cronaca è giusto un piccolo valore aggiunto, bensì sui principali tratti che vanno a caratterizzare Taylor.

Abbiamo infatti, perlomeno a livello estetico, la classica ragazza della porta accanto da drama made in Usa, la reginetta del ballo bionda con gli occhi azzurri che è quasi americana quanto la torta di mele e i fuochi artificiali del 4 luglio.

Al contempo, però, abbiamo anche una personalità dolce ma decisa, che specialmente negli ultimi anni ha dimostrato di saper prendere delle posizioni molto nette su diverse tematiche di rilevanza sociale, dal femminismo ai diritti della comunità Lgbtq. Last but not least, nonostante lo status da vera e propria star, Taylor è rimasta comunque con i piedi per terra, senza particolari velleità, dichiarandosi piuttosto come un’accanita pantofolaia che ama rimanere a casa a guardare serie tv con i suoi gatti (Taylor, una di noi!) o con la famiglia con cui è legatissima.

Welcome to New York!

Welcome to New York

Scelto quindi uno dei simboli della pasticceria statunitense, a cui apporteremo qualche piccola modifica rispetto all’originale, siamo pronti a dedicarci alla spesa.

Per una tortiera a cerniera tonda da 22 cm avremo bisogno, per la base, di 240g di American cookies con le gocce al cioccolato (ecco la prima modifica) e di 110g di burro, mentre per la crema serviranno 500 g di formaggio fresco spalmabile, 1 uovo intero, 1 tuorlo, 100 g di zucchero, 100 ml di panna fresca, 30 ml di Whiskey (seconda modifica con richiamo al Tennessee), 25 g di amido di mais, 1 cucchiaino di estratto di vaniglia.

Per quanto riguarda invece la copertura, saranno necessari 100 g di panna acida e in più per la salsa al caramello, 150 g di zucchero, 30 ml di acqua e altri 100ml di panna fresca.

Adesso che abbiamo messo insieme tutti gli ingredienti, siamo finalmente pronti a mettere le mani in pasta, quindi, prepariamo una playlist con il meglio di Taylor Swift e corriamo subito dritti in cucina.

It’s been waitin’ for you

Sempre e comunque, ‘You need to calm down’

Iniziamo ovviamente dalla base facendo fondere (ma non friggere) il burro, che va quindi versato sui biscotti precedentemente tritati per poi amalgamare per bene il tutto. Rivestire il fondo e il bordo di una tortiera a cerniera da 22 cm di diametro di carta da forno e distribuirvi uno strato uniforme di impasto della base. Riporre in frigorifero per almeno 30 minuti.

Restando in tema di cibo
Restando in tema di cibo

Nel frattempo bisogna pensare alla crema: montare l’uovo e il tuorlo con zucchero e vaniglia fino a ottenere un composto gonfio e spumoso. Aggiungere il formaggio poco per volta sbattendo il tutto con una frusta elettrica. A questo punto unirvi anche l’amido, il bourbon e la panna, continuando a montare fino ad avere una crema omogenea.

Versare sulla base di biscotti e infornare a 160 gradi per un’ora, alzando poi la temperatura a 170 gradi e facendo cuocere per ulteriori 20 minuti. Far raffreddare la Cheesecake a forno spento.

Spalmare la superficie con la panna acida dopo averla ammorbidita con un cucchiaio e riporre in frigorifero per un paio d’ore.

Per non perdere tempo ci si può quindi dedicare al caramello, per cui è sufficiente cuocere in un pentolino d’acciaio a fondo spesso l’acqua con lo zucchero finché quest’ultimo non si sarà sciolto raggiungendo un bel colore ambrato. Aggiungere anche la panna precedentemente portata a ebollizione (attenzione agli schizzi) togliendo subito dal fuoco e mescolando con un cucchiaio di legno. Ovviamente, far raffreddare.

Assemblaggio, ritocchi e caffè

È così finalmente arrivato il momento del dolce, tuttavia, prima di servirlo, occorreranno ancora un paio di rapidissimi passaggi.

Sformare la torta rimuovendo altresì la carta da forno e disporla su un piatto da portata o su un’alzatina (servire sulla base della tortiera è un peccato capitale!); ultimare versando la salsa al caramello avendo cura di distribuirla in maniera uniforme.

Volendo sì può ulteriormente arricchire questa già golosa Cheesecake con qualche ciuffo di panna montata o ancora con scaglie di cioccolato e frutta secca (nocciole, mandorle, arachidi o pinoli) caramellata.

Mangiato quindi anche il dessert ci mancano ormai solo più digestivo e caffè, ‘portata’ quest’ultima che non bisogna minimamente sottovalutare. Come? Lo scopriremo mercoledì prossimo, ovviamente sempre su Where Magic Happens. Stay Tuned!

Aspettando l’uscita di Red, Taylor Version, il 19 novembre

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