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La dedica di Fedez alla moglie Chiara e ai partenopei
Non è accaduto al tramonto, come la prima esecuzione di Fedez alla moglie Chiara Ferragni, perché il sole autunnale era già calato da tempo. Però è stato comunque ‘Meglio del cinema‘, l’ennesima vittoria del Napoli, la sesta consecutiva (nella sesta di Serie A), con vittima di turno il Cagliari (2-0 al Maradona). “Giuro mi fai venire voglia di futuro, mi lasci vincere e poi vuoi la rivincita”.

E così vanno a segno, nel primo tempo Osimhen e nel secondo Insigne (su rigore conquistato da Osimhen), anche perché i sardi di Mazzarri sono davvero troppo rinunciatari. Lo stesso allenatore rossoblù ha giustamente precisato: “Sono arrivato una settimana fa e abbiamo preparato tre partite, insomma abbiamo fatto più match che allenamenti”.
L’eternità dei Maldini per il Milan di Arisa
“Credere all’eternità è difficile, Basta non pensarci più e vivere”. E invece bisogna proprio crederci, al di là di quanto dice Arisa in ‘Mi sento bene‘ quando vedi il terzo della dinastia Maldini esordire in Serie A e segnare anche. È di Daniel, figlio di Paolo e nipote di Cesare, il gol che ha aperto la via al Milan nel successo in trasferta sullo Spezia (1-2 e sempre 2 punti di distacco dalla vetta). Dopo il pari di Verde, serve però il sigillo di Brahim Diaz per fissare il risultato.

Ah, un particolare, noi di Sol La Si Gol! eravamo seduti ad un paio di metri da papà Paolo, ci abbiamo parlato e l’abbiamo visto con un largo sorriso al gol del ‘pargolo’.
La sua eleganza e l’estrema gentilezza lo hanno contraddistinto anche nella tribuna vip del Picco: dopo una serie di selfie dopo l’intervallo, un bimbo di 5-6 anni, ultimo della coda di fan stava mestamente rientrando al proprio posto perché l’arbitro aveva dato il via al secondo tempo. Maldini senior, però, lo ha chiamato a sé e si è scattato con lui una foto, giusto il tempo di tornare a sedersi e vedere segnare Daniel. ‘Occidentali’s Karma‘, direbbe Francesco Gabbani.
Empoli lanciato e Bologna con J-Ax
Soltanto l’Empoli si stacca dal gruppone della media classifica battendo 4-2 (a Bonifazi, autogol, Pinamonti, Bajrami e Ricci rispondono Barrow e Arnautovic, che sbaglia però un rigore) il Bologna, che ascolta ‘Tutto tua madre‘ di J-Ax e viene spedito in ritiro. “Forse questa era la mia punizione”, il pensiero di un qualsiasi giocatore della rosa di Mihajlovic.

Rialza la testa intanto il Sassuolo che piega 1-0 (gol di Berardi a inizio ripresa) una buona Salernitana, che conferma il trequartista nonostante l’assenza di Ribery e si ferma subito dopo il buon pari del turno passato (l’unico suo punto fino ad ora).
Genoa, Destro e la bottiglia di Max Pezzali
Rocambolesco il 3-3 di Marassi tra Genoa e Verona dove scende in campo anche Max Pezzali degli 883 con ‘Sei un mito‘ perché “Io mi fermo a prendere una bottiglia perché, voglio festeggiare questa figata con te”, come Destro per il gol del momentaneo 3-2 del Genoa, impugnando con la mano sinistra una bottiglietta d’acqua. “Non sapevo dove buttarla e l’ho tenuta”, ha dichiarato a fine gara.

Il posticipo Venezia–Torino, sempre in parità, dice invece 1-1 (a Brekalo risponde Aramu su rigore) e fa rimanere incollati sul campo fino all’ultimo secondo (un gol fallito per parte, con protagonisti positivi i due portieri).
E così Mourinho perde il derby e fa come Renga
La Lazio di Sarri fa suo il derby della capitale. La Roma di Mourinho cede 3-2 (e ora è quarta a quota 12, raggiunta dalla Fiorentina): inizio speciale per i biancocelesti avanti con Milinkovic-Savic e l’ex Pedro, poi la reazione dei giallorossi di Ibanez, mentre nella ripresa prima Felipe Anderson e Veretout chiudono i conti.

E il mister portoghese, fa una scena delle sue, ci siamo abituati ormai. “Noi più bravi, arbitro e Var non all’altezza”, afferma Mou, per distogliere l’attenzione dalla seconda sconfitta in tre gare (e magari dal brutto gesto di Zaniolo all’indirizzo dei tifosi avversari), però come cantava Francesco Renga in ‘Dove il mondo non c’è più‘, “Un’ostinata fantasia, attesa inutile, un’inutile bugia”.
A parte Mourinho e le sue parole dobbiamo vedere cosa accade nel gioco. Non vorrei che si fischiasse meno in mezzo al campo ma che si creasse un casino in area di rigore. Il calcio deve ritrovare verità e stabilità, si cade per nulla. Gli arbitri devono essere più attenti sui contatti
L’ex arbitro Paolo Casarin a Radio Rai
Inter e Atalanta rallentano con Masini
Rallenta l’Inter che nel big match con l’Atalanta fa 2-2: a segno subito Lautaro, poi ribaltano Malinovskyi e Toloi, prima del pari di Dzeko mentre Dimarco sbaglia dal dischetto e il Var annulla il gol di Piccoli (e fa bene). Chi festeggia? Le dirette concorrenti al ritmo di ‘Vai con lui‘ di Marco Masini “Fai contenti i tuoi non pensarci e vai”.

D’altra parte nella sfida tra nerazzurri di Milano e omologhi di Bergamo, sono i primi a rimetterci: nonostante l’imbattibilità mantenuta ancora dopo sei giornate, si ritrovano solo al terzo posto perché davanti (Milan e Napoli), corrono davvero forte.
La Juve si rialza e la Fiorentina canta Eros
Secondo acuto consecutivo per la Juventus che manda a fondo un’altra ligure (prima lo Spezia mercoledì al Picco), ancora per 3-2. A Torino cade la Sampdoria, perché contro le reti di Dybala Morata e Locatelli, non bastano quelle di Yoshida e Candreva. Sarà destino o forse no, ma intanto si sposta solo di mezzo tono di… latitudine il suo inciso.

Infine, la Fiorentina a cui basta un rigore di Vlahovic per ottenere il terzo successo esterno consecutivo, a spese dell’Udinese. “E se ti fa soffrire un po” diceva in ‘Più che puoi‘ Eros Ramazzotti. Eh sì, perché i viola dopo quella fiammata hanno solo e soltanto subito, ma la fortuna del tecnico siciliano (Vincenzo Italiano) è ormai proverbiale.
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