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Davanti restano in tre e lo dice anche Marco Masini
Blanco per il ‘Blu celeste‘ del Napoli, ma pure il rossonero del Milan e il giallorosso della Roma. Se parliamo di leader, dopo la terza giornata di Serie A, allora sono rimaste in tre. “E io, ti lascio andare e tornerei da capo nella stessa stanza”, cantava a Sanremo pochi anni fa Marco Masini in ‘Spostato di un secondo‘.

E forse è giusto iniziare dal Milan che supera, nel big-match del turno, la Lazio (anch’essa fino allo scorso a punteggio pieno) per 2-0, con un Immobile inguardabile dopo la tripletta allo Spezia di pochi giorni fa. Insieme alla milanese, ecco la Roma, che piega il Sassuolo per 2-1, lo stesso risultato del ‘Maradona’, dove il Napoli ribalta la gara contro la Juventus, che Allegri non riesce proprio a far rialzare. Felicemente ancora rappresentate le tre latitudini fra Sud, Centro e Nord della penisola.
Ibrahimovic, Lady Gaga, Mourinho e Alessandra Amoroso
Il milanista Ibrahimovic è come Lady Gaga, e dopo codini e chignon, si presenta in rossonero con una treccia che fa molto samurai, all’insegna di ‘Hair’, segnando pure una rete dopo 175 giorni e un’operazione al ginocchio di cui mostra i segni sui social, con le scarpe slacciate.
E l’allenatore dei giallorossi Mourinho? Festeggia la sua partita numero 1.000 in carriera e si scatena in una corsa al gol di El Shaarawy nel recupero, come Alessandra Amoroso in ‘La stessa’ (“Tornerà la voglia di correre, vestiti così potremmo essere”).

Quando Endrigo la cantava, Szczesny non era nato
È davvero un brutto momento per la Juventus, inchiodata ad 1 solo punto e a -8 dalla vetta, dove sta pure l’avversaria del prossimo turno (il Milan, a Torino). Gli errori da parte del portiere Szczesny si ripetono anche contro il Napoli e come non dedicargli ‘La papera’ che Sergio Endrigo cantava nel 1972 e che il portiere polacco, certamente non conosce. Di sicuro le responsabilità restano di Allegri, che lo ha pure scelto e consacrato, rifiutando l’approdo di Gigio Donnarumma.
Non basta neanche Barbara Pravi a salvare Ribery
Quando la Salernitana ha annunciato l’ingaggio di Franck Ribery, già autore di una non certo esaltante recente stagione alla Fiorentina, se n’è parlato a lungo. E, sul 2-0 (Sanabria e Bremer) per il Torino, in Piemonte, il trentottenne ex Bayern Monaco ha fatto il suo esordio.
Venticinque minuti nei quali i campani hanno rimediato altri due gol (Pobega e Lukic). Ha bisogno di tornare in forma, dopo la preparazione non ottimale. E se i salernitani restano a 0 in classifica, il Torino può finalmente muovere la sua e toccare quota 3. Per ora Franck non ha inciso molto, anzi.

Il campionato è lungo e per lui abbiamo scelto una canzone interessante come ‘Voilà’, che ha rappresentato la Francia – nazione dell’attaccante che ha vinto 9 campionati in Germania all’Eurovision Song Contest 2021 (vinto dai Maneskin).
Voilà, voilà, voilà, voilà qui je suis
Me voilà même si mise à nue j’ai peur, oui
Me voilà dans le bruit et dans le silence
Regardez moi, ou du moins ce qu’il en resteEcco, ecco, ecco, ecco chi sono
Voilà, Barbara Pravi
ecco anche io se vengo messa a nudo ho paura
ma eccomi nel rumore e nel silenzio
guardatemi, o perlomeno quello che resta
Tiromancino e i suoi ‘Cerotti’ in Samp-Inter
Inter sempre avanti a Marassi e sempre raggiunta dalla Sampdoria (2-2 il finale). Prima Dimarco, poi Yoshida (grazie ad una deviazione decisiva di Dzeko), Lautaro e Augello.

Tutti i gol segnati di sinistro, con un… Tiromancino, che presentiamo con la loro canzone ‘Cerotti‘, firmata da Federico Zampaglione e che vede la collaborazione inedita di Gazzelle. Una partita molto fisica quella di Genova, che poteva risolversi positivamente da entrambe le parti. Ne è venuto un pareggio che lascia gli attuali campioni d’Italia a 2 punti dalla vetta.
La Liguria completa la tris anche coi Negrita
Se la Sampdoria pareggia, il Genoa vince (3-2 a Cagliari) e lo Spezia perde (1-0 in casa con l’Udinese), è facile fare tris. I rossoblù genovesi sotto di 2 reti contro i rossoblù sardi, ne infilano 3 (doppietta dell’ex laziale Fares, entrato nella ripresa); una vera ‘Metamorfosi’, come l’album di Noemi che è arrivata al Festival di Sanremo con la sua ‘Glicine‘, trasformata nel fisico e nella mente.

Gli spezzini, invece, combattono ad armi pari coi friulani (proiettati accanto all’Inter, imbattuti, sul secondo gradino del podio), poi si distraggono nel finale e non si schiodano da quota 1: nello stadio rinnovato, per la prima volta davanti ai propri tifosi dopo un anno e mezzo, che non riescono a cantare tutti insieme, come i Negrita, la loro ‘Gioia infinita‘.
Poi le altre insieme a Toto Cutugno

Perché se il Venezia va a vincere (2-1) sul campo dell’Empoli, è una stoccata pesante quella di Italiano a Bergamo. “Lasciatemi cantare, perché ne sono fiero, sono un italiano, un italiano vero”, cantava Toto Cutugno e la Fiorentina piega l’Atalanta a sorpresa 2-1, in una girandola di rigori dati, negati e via così.
A chiudere la giornata un posticipo di lunedì che non rimarrà negli annali, nel quale il Bologna con un lampo supera il Verona 1-0 grazie a Svanberg, lasciando i veneti sul fondo della classifica a 0 punti, insieme alla Salernitana a piangere lacrime di note.
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