A soviet spy story
Elettronica, musica e spionaggio. Gli ingredienti perfetti per un noir Jazzato sovietico. Chi è Lev Theremin? E come è arrivato a mettere al mondo lo strumento a cui ha dato il proprio nome, il theremin, precursore di grande parte degli strumenti per musica elettronica?

E ancora, cosa c’entra lo spionaggio russo in tutto questo? Ve lo racconteremo in Musiculture, addentrandoci nella dura Guerra Fredda per riportarne fuori un residuato musicale che vede ancora largo uso nella musica solista e nella produzione d’atmosfera.
Gli artisti, che provengono dagli ambienti più disparati e vivono spesso delle vite davvero inusuali, sono una fonte inesauribile di ispirazione. Il nostro Lev è un campione del settore: dalla fisica alla musica, dalla Russia all’America, un eroe dei due mondi contemporaneo.
Theremin, wheremin, howmin?
La storia inizia nel 1896, a San Pietroburgo. Qui, un ragazzo brillante di nome Lev Sergeyvic Theremin cresce e studia, prima al liceo e poi all’università, nella facoltà di fisica. Ancora prima di finire il liceo, tiene una dimostrazione su effetti ottici tramite strumentazione elettrica di fronte a compagni di classe e professori.

A 17 anni, ha già un laboratorio personale per sperimentazione su campi elettromagnetici e circuitazione ad alta frequenza. Da qui, una crescita esponenziale, con partecipazione a conferenze di fisica ben oltre il livello di un giovane della sua età e dissertazioni alla pari con esperti del campo. La Russia, nonostante tutti i suoi limiti, ha sempre donato al mondo menti straordinarie, forte di un sistema di istruzione scientifica incredibilmente efficiente.

Non sono però queste le ragioni che hanno reso noto Lev Theremin nel mondo. Per arrivare allo strumento che prende il suo nome, bisogna aspettare che lo scienziato affronti la scuola militare, agli inizi della Prima Guerra Mondiale, per diplomarsi alla Scuola di elettronica per ufficiali. Qui, anni di studio sulle onde radio gli forniscono gli strumenti necessari per realizzare il suo insolito contributo al mondo della musica.
Antenne e campi per la madrepatria
Ho inventato uno strumento che crea suono senza impiegare energia meccanica, come il direttore di un’orchestra. L’orchestra suona meccanicamente […]; il direttore muove soltanto le mani
Lev Theremin

È il 1920, dopo che il polverone della guerra civile russa si è quasi completamente depositato. Theremin lavora e studia al centro di fisica di Pietrogrado (sempre San Pietroburgo, che cambia nome dal 1914 al 1924 per volontà dello Zar Nicola II), sotto un grande fisico, Abraham Fedorovich Ioffe.
Durante l’ordinaria vita di fisico sperimentale, mentre studia dispositivi di prossimità finanziato dall’Unione Sovietica, sviluppa un apparecchio capace di trasformare variazioni di campo elettromagnetico in suoni, controllabile con il solo movimento delle mani dell’operatore, senza che vi sia alcun contatto fisico.
Lo strumento, chiamato inizialmente ‘Eterofono‘, poi ribattezzato in Termenvox in Unione Sovietica e infine in Theremin oltremare, ha un relativo successo iniziale nei concerti che lo stesso Theremin, già pianista, tiene in Russia.
Esterofilia elettronica, dalla Russia con amore
Nello sforzo di sfruttare le molle del capitalismo per portare carburante alla macchina sovietica, Theremin presenta la sua invenzione alla platea estera e la commercializza. Nonostante il lancio sul mercato non abbia un grande successo, lo strumento raccoglie abbastanza attenzioni da ricevere un riconoscimento musicale.
Clara Reisenberg, prodigio lituano del violino, dopo aver perso le funzionalità del tendine in giovane età per problemi di malnutrizione e aver abbandonato la carriera da violinista, con l’incontro con Lev Theremin scopre uno strumento musicale che riesce a suonare senza dolore.

La giovane porta in tour la macchina di Lev e diventa la più grande thereminista del tempo. Lev Theremin, all’epoca sposato, si innamora di Clara e le si propone, ma viene rifiutato per Robert Rockmore, il cui cognome Clara adotterà, professionalmente, da lì in avanti.
Nel video, Clara Rockmore suona il cigno di Saint-Saëns, il brano col quale per la prima volta Lev presentò il Theremin.
Esperto di suono, esperto di spionaggio
Nel 1938, dopo una storia americana travagliata, Theremin viene praticamente prelevato con la forza e riportato in Russia. Le ragioni non sono completamente trasparenti, ma le testimonianze parlano di problemi fiscali in madrepatria.
Inizialmente imprigionato e poi spedito al gulag, Theremin viene reclutato in uno sharashka, un laboratorio segreto parte del sistema gulag. Qui, realizza due dei più potenti dispositivi di spionaggio che l’Unione Sovietica abbia mai spedito nel mondo.
Il primo, chiamato dispositivo di ascolto Buran, è un precursore del microfono laser, capace di individuare le vibrazioni sui vetri prodotte dai suoni di una stanza, allo scopo di origliare a distanza le conversazioni.

Il secondo, conosciuto semplicemente come ‘la cosa’, è un microfono non rilevabile e privo di alimentazione, attivabile da remoto, che fu nascosto all’interno di una placca scolpita in legno con le fattezze del Grande Sigillo americano.
Portata in dono da un gruppo di bambini sovietici all’ambasciatore americano in Russia, nel 1945, in omaggio per l’alleanza durante la Seconda Guerra Mondiale, verrà scoperto solo 7 anni dopo, nel 1952, per fortuita coincidenza.
L’eredità di Lev Theremin
La storia della musica elettronica deve molto a Lev Theremin e alla sua invenzione. A partire dal primo prototipo, numerosi modelli differenti si sono sviluppati, sempre con lo stesso principio operativo. Numerosi sono anche i grandi che hanno fatto uso del Theremin nella propria musica: Led Zeppelin, Rolling Stones, Beach Boys e molti altri ancora.
Le note diafane e finanche inquietanti dello strumento hanno fatto sì che, negli anni, venisse impiegato massicciamente nella musica d’atmosfera per la cinematografia, ma il theremin ha anche la capacità di restituire composizioni cariche di pathos.