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Preambolo fondamentale
Prima di inerpicarci in un discorso spinoso sulla cultura Gabber, una breve precisazione iniziale: In nessun modo e in nessun caso perdono il mancato rispetto delle normative sanitarie. Mettere in pericolo le altre persone è sempre sbagliato, indipendentemente dalle normative. Rispettare la libertà altrui è essenziale per ogni società.
Il rave nel viterbese per questi motivi è condannabile, ma l’ingigantimento mediatico c’è e c’è stato.
Ovviamente, per concludere questo preambolo, sono vicino alla famiglia del ragazzo venuto a mancare durante la festa, e mi sento di dire che anche la libertà più sfrenata deve rispettare ogni persona, sempre, altrimenti ne viene a mancare il concetto fondamentale.
L’ignoranza è una brutta bestia!

Questo continuo circolo di fake news sull’argomento, sottolinea la completa ignoranza in Italia sulla cultura gabber, o generalmente sui rave.
Ne sono state dette di cotte e di crude, demonizzando ogni aspetto della festa e dei partecipanti: donne che partoriscono davanti alle casse roboanti, violenze, maltrattamento dei cani, furti, atti vandalici e di deturpamento del territorio.
Tutte cose inesistenti, o almeno, che anche fossero successe non sarebbero scusate dal rave, e che anzi, anche gli organizzatori stessi condannerebbero in primo luogo.
Non tutto è come certi media lo ritraggono
La cultura gabber e dei free party non include quanto citato.
Sebbene nella mia ignoranza ne possa parlare da semplice ammiratore esterno (per quanto potesse essere una curiosa esperienza, alla festa nel viterbese io non c’ero) mi sento di poter difendere un movimento quantomeno interessante e realmente underground, creato unicamente per godersi una libertà totale nell’amore di una musica distante dai canoni classici.
Questi mostri tossicodipendenti dipinti in ogni telegiornale non sono altro che normalissime persone legate da una passione comune, dediti alla pace e allo stare bene assieme nel loro divertimento.
La generalizzazione colpisce ancora

Ovviamente sarei un bugiardo ad allontanare come non vere le accuse riguardanti le droghe pesanti utilizzate all’interno della festa, ma non credo sia questo un valido motivo per accanirsi ancora verso qualcosa che non si conosce e non si comprende.
Per lo stesso motivo per cui gli ultras non definiscono l’intero gioco del calcio, il divertimento di alcuni alle feste non dovrebbe essere motivo di generalizzazione.
Per quanto sembrerà strano non tutti i partecipanti ai rave utilizzano date sostanze, e anche fosse, sarebbero in un ambiente adatto, senza la possibilità di fare male ad altri se non a se stessi.
Da un certo punto di vista la vita sfrenata del sabato sera comporta molti più rischi e pericoli, con un consumo di alcol spesso sfrenato che precipita in una guida senza giudizio.
Per questi motivi sono pur sempre gli alcolici a mietere molte più vittime di quanto qualsiasi rave abbia mai fatto.
La paura colpisce anche la Gabber
Con il termine gabber si intende una sottocultura giovanile nata in Europa alla fine del Novecento
Wikipedia sulla parola ‘gabber’
Credo sia dunque la classica paura dell’ignoto che porti a questa disinformazione e a questo puntare il dito verso quel tipo di eventi.
Mi sento dunque di invitare chiunque a conoscere, ad uscire dalla propria bolla per scoprire realtà nuove, anche se fuori dalla propria comfort zone, anche per essere certi che non sia ciò che piace.
Avvicinarsi a nuove culture è fondamentale, consiglio una pagina Instagram per chi volesse, data la difficoltà di trovare punti di partenza sull’argomento che non siano recarsi personalmente a un rave: Gabber Eleganza mantiene un archivio attivo sulle feste della nostra Italia e internazionali, dalle foto alla musica.
Ovviamente è solo un inizio, il resto deve essere scoperto dal lettore, per perdersi in una sottocultura ampia, più di quanto possa sembrare dall’esterno.
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