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L’importanza del sonno e del sogno
Tutti abbiamo sentito parlare della fase Rem. Ma sappiamo davvero di cosa si tratta? Dont’ worry: ve lo dico io. Dormire è un nostro bisogno fisiologico fondamentale, esattamente come lo sono bere o mangiare. Se ci priviamo del sonno diventiamo irritabili, sbadati ed irrazionali (oltre che con un aspetto tremendo). Passiamo circa un terzo della nostra vita dormendo e, soprattutto durante i periodi di stress, abbiamo bisogno di un maggior numero di ore di sonno per recuperare le energie.
Ma cosa accade al nostro cervello durante il sonno? Mentre dormiamo il cervello continua a funzionare anche se in modo diverso rispetto allo stato di veglia. In breve: continuiamo a pensare ma lo facciamo attraverso immagini che, seppur possano apparire casuali, strane, illogiche, possono rivelarci molto su noi stessi e possono anche migliorare la nostra vita. Il sonno ed i sogni sono quindi importantissimi per il nostro benessere psicofisico. Questo è un punto fermo attorno al quale ruotano tutte le ipotesi, i dubbi, i misteri legati al fantastico mondo onirico.
Il sogno è l’infinita ombra del Vero
Giovanni Pascoli
1953: la scoperta delle fasi del sonno

C’è un anno che fa da spartiacque nella storia del sonno e del sogno. È il 1953 quando Eugene Aserinsky e Nathaniel Kleitman, padri della moderna ricerca sul sonno, scoprono che il sonno si compone di due fasi: il sonno Rem e sonno N-Rem. Detta cosi sembra una presa in giro, lo so, ma ora vi spiego. La parola Rem è l’acronimo di Rapid eyes movements, ossia di movimenti oculari rapidi.
Il sonno Rem è la fase del sonno durante la quale il nostro elettroencefalogramma (Eeg) è simile a quello dello stato di veglia. È caratterizzato da alte frequenze e da una bassa ampiezza. In questa fase i nostri occhi compiono movimenti rapidi, il tono muscolare cede e da questo consegue un’incapacità di movimento dei muscoli. Durante questa fase del sonno si riescono infatti solo a muovere i muscoli facciali e parzialmente le dita delle mani e dei piedi. Siamo quindi in uno stato di atonia che ha un senso: è volta ad impedire che si eseguano i movimenti rappresentati nei sogni.
Per capirci: grazie allo stato di atonia evitiamo di saltare se stiamo sognando di saltare, di fare il gesto di guidare se stiamo sognando di guidare e cosi via. Nel sonno Rem gli impulsi motori sono quindi quasi interamente bloccati mentre il cervello funziona in modo simile al periodo di veglia. Una volta entrati nella fase Rem risulta più difficile essere svegliati da stimoli esterni, che vengono invece perfettamente integrati nella trama onirica. E così accade, ad esempio, che il rumore della sveglia, nel sogno, può diventare il ritmo di una canzone o può tramutarsi nel rumore del campanello della porta etc…
I sogni sono le pietre di paragone del nostro carattere
Henry David Thoreau
Quattro anni della vita in fase Rem
La fase Rem è inversamente proporzionale all’età. I neonati passano quasi tutto il periodo in cui dormono in sonno Rem, nell’età adulta la percentuale di sonno in fase Rem scende arrivando al 20 o al 25% sul totale delle ore di sonno e negli anziani arriva al 12-14% del totale delle ore di sonno. Quindi più grandi diventiamo, più la fase Rem si accorcia, dando quindi spazio all’altra fase. Facendo due conti emerge che trascorriamo almeno 4 anni della nostra vita in fase Rem.
Il sonno Rem presenta molte similitudini con lo stato di veglia sia a livello neurofisiologico (Eeg) che a livello del metabolismo cerebrale attraverso un’accentuata attivazione nelle aree temporo-occipitali della corteccia visiva. Ciò si traduce con la presenza di vivide immagini oniriche. Quando sogniamo nella fase Rem, le parti del cervello più legate alle emozioni (l’amigdala, la corteccia cingolata anteriore e l’insula) sono infatti attive.

Quando non è Rem è N-Rem
Il sonno N-Rem è, semplicemente, la fase non Rem. Quindi questa parte di sonno si verifica quando non siamo in fase Rem. Si tratta di uno stato che, nella fase iniziale, non presenta immagini ipnagogiche, ossia immagini simili a brevissimi sogni durante l’assopimento. L’Eeg è caratterizzato da onde ampie e lente. C’è un mantenimento maggiore del tono muscolare rispetto alla fase Rem, anche se comunque ridotto.
Durante la fase N-Rem si possono verificare dei fenomeni come sonnambulismo, bruxismo e loquacità notturna (quando si parla durante il sonno). La fase N-Rem può venire facilmente interrotta da stimoli esterni. È quindi facile svegliarsi, ad esempio, con il suono della sveglia o con un altro tipo di rumore che, nella fase REM, viene invece ‘incorporato’ nel sogno.
È nel sogno che respirano le nostre anime. È nel sonno che scivola la grandezza dell’uomo
Katherine Pancol
Un ciclo che si ripete
Ma quando avvengono le due fasi? Le fasi di sonno N-Rem e Rem sono cicliche: dallo stato di veglia si passa al sonno N-Rem (il più lungo) e, dopo circa novanta minuti dall’inizio del sonno, si passa alla fase del sonno Rem. Il ciclo si ripete diverse volte durante il sonno, generalmente per circa cinque volte considerando un sonno di sei-sette ore. Ogni ciclo, che include entrambe le fasi, dura dagli ottanta ai centodieci minuti.
La fase Rem inoltre ha la tendenza ad allungarsi con il ripetersi di ogni ciclo. Nella prima parte della notte la fase di sonno N-Rem è più lunga della Rem. Nella seconda parte della notte, la proporzione si inverte ed è quindi più lunga la fase Rem rispetto alla N-Rem. Tutto chiaro no?
I sogni sono illustrazioni dal libro che la tua anima sta scrivendo su di te
Alan Drew
Ti sei mai chiesto quanto dura un sogno?
All’inizio del sonno, un sogno ha una durata di circa dieci minuti. Alla fine del sonno, durante la quinta fase del ciclo del sonno, il sogno può durare dai trenta ai quarantacinque minuti. Dormendo otto ore, sogneremo quindi per un totale di circa due ore. L’80 per cento delle persone che si svegliano nella fase Rem ricordano i propri sogni, che in questa fase sono vividi, e caratterizzati da intense percezioni sensoriali come vista, olfatto, oltre che da una struttura narrativa precisa.
Si tratta dei sogni con una trama specifica. I sogni fatti immediatamente dopo la fase Rem sono quelli che hanno il ricordo massimo. I sogni che si fanno dopo dieci minuti dalla fase Rem lasciano generalmente con un ricordo confuso. Fanno parte della fase Rem anche i sogni lucidi, caratterizzati dalla consapevolezza di stare sognando e di poter influenzare il sogno o la sua trama. Solo il 7 per cento delle persone che si svegliano nella fase N-Rem, ricorda i propri sogni che si differenziano dai sogni fatti in fase Rem perché sono più concisi.
Hanno meno paradossi o cose strane, in pratica sono una specie di sogni semplificati. Vengono spesso descritti come una sorta di momenti di riflessione più che sogni veri e propri. Anche le immagini ipnagogiche fanno parte della fase N-Rem.

La maggior parte delle persone ricorda uno o due sogni a settimana ma si può stimare che ognuno di noi faccia almeno sei sogni per notte. Per cui dire “non ho sognato niente” è una castroneria. Tutti sogniamo ma non tutti ricordiamo i sogni. Ed è un peccato perché ogni sogno può essere una fonte preziosa per la nostra crescita, per le nostre intuizioni, per avere suggerimenti, per farci acquisire consapevolezza. Sognare e ricordare il sogno è quanto di meglio possa accadere. Se poi il sogno è bello, tanto meglio.
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