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Sono loro o non sono loro?
Corpi slanciati, scolpiti e abbronzatissimi. Non sono queste le comuni caratteristiche di una ‘qualsiasi’ modella? E se ha addosso della lingerie e pure un paio d’ali? Già, parliamo proprio degli ‘angeli’ di Victoria’s Secret, modelle dalla bellezza inarrivabile, che hanno sfilato per il noto marchio di lingerie statunitense.
Dal 1995 fino al 2018, il famoso brand ha usato una sfilata a mo’ di ‘performance’ per commercializzare la sua linea di intimo, i cui capi venivano indossati dalle migliori modelle selezionate in tutto il mondo. Giusto per dare un’idea: Naomi Campbell, Heidi Klum, Alessandra Ambrosio, Adriana Lima, e Gisele Bundchen sono solo alcune delle top model ad aver raggiunto il picco del loro successo grazie all’opportunità di aver sfilato come ‘angels’. Insomma una bella squadra.

Eppure non tutte hanno avuto questo privilegio. Infatti, per avere il titolo di ‘angelo’ occorreva firmare un contratto full time e sottostare ad obblighi ben precisi verso il marchio, come partecipare a campagne pubblicitarie e shooting. Le sorelle Hadid e di Kendall Jenner, ad esempio, usufruirono solo dello status di ‘modelle’ di Victoria’s Secret.

Il vero segreto? Non mangiare!
Possiamo però dire che, seppur non si possegga lo status di ‘angelo’, avere l’opportunità di sfilare in lingerie con un paio di ali non sia cosa da poco. Mi correggo, non era cosa da poco. Sì, perché da quest’anno il noto marchio manda ufficialmente in pensione i suoi angeli, che non scenderanno più per sfilare nella passerella annuale di fine novembre.
A segnare la fine di quest’era è stato il 2019, in cui il tradizionale show è stato per la prima volta cancellato. Il motivo? La promozione di un ideale di bellezza inaccessibile, attraverso modelle il cui fisico statuario è il risultato di diete folli, accompagnato da un regime fisico a cui sottoporsi 365 giorni all’anno (nessuna eccezione).

Tutto vero. A raccontarci i segreti (e sacrifici) per diventare un ‘angelo’ sono le stesse modelle. Adriana Lima, per esempio, ha confessato che 9 giorni prima che iniziasse la passerella, era solita fare una dieta di soli liquidi, arrivando a bere 4 litri di acqua ogni giorno, accompagnata da un allenamento intensivo. Tutto questo per rientrare alla perfezione nelle canoniche misure dettate dalla taglia 0, senza superare la massa grassa del 18%. Da toglierti il respiro, no?

Un paradiso infernale…

Sebbene i loro corpi angelici vengano ammirati, le loro drastiche diete sono tutt’altro da imitare. Con soli tre pasti al giorno, tra smoothie proteici e digiuni di 12 ore, le modelle hanno lamentato stress, oltre che un ambiente tossico e misogino che sembra nascondersi dietro al brand.
Infatti non solo il noto marchio si era dimostrato contrario all’inclusione di modelle plus-size e transgender, rifiutandosi di stare al passo con i tempi, ma ha continuato a celebrare l’immagine della ‘donna oggetto’, curandosi solo di quello che volevano gli uomini: donne dal fisico privo di difetti, con addosso della lingerie sexy.
Non vogliamo modelle plus size e transgender in passerella […] non rientrano nella fantasia
Ed Razek su Vogue

Oltre alla crisi di vendite (ben 250 negozi chiusi in America), Victoria’s Secret è anche in crisi reputazionale a causa delle recenti accuse di molestie nei confronti di Ed Razek, ormai ex dirigente del brand. L’uomo avrebbe fatto delle avances inappropriate durante i casting, e a chi lo rifiutava pare rispondesse con delle vere e proprie minacce.
Io ti creo e io ti distruggo
Avrebbe commentato Ed Razek secondo le modelle
Ma il crollo si lega in gran parte anche al fondatore e magnate Leslie Wexner, che a causa della sua compromettente amicizia con Jeffrey Epstein (definito come “suo amico leale“), dovette abbandonare la propria posizione di presidente.

Addio angeli! Ora ci sono le donne
Per riprendersi dal grande crollo, la nota azienda ha deciso di cambiare strategia, rinunciando così alle modelle dal fisico atletico e a quel tripudio di piume. Ma si sa, morto un papa se ne fa un altro. E così Victoria’s Secret è ripartita cambiando testimonial. Adesso le vere protagoniste sono donne di successo, scelte per la loro storia anziché per le loro forme. Tra i tanti nomi spiccano quello di Megan Rapinoe, calciatrice e attivista per i diritti lgbt+, e l’attrice e imprenditrice indiana Priyanka Chopra Jonas.

Si tralascia così il ‘paradiso’, che ci offre una visione troppo lontana e intangibile di perfezione, per riscoprire la bellezza terrena. Riuscirà così il brand a ristabilire la propria immagine grazie all’inclusività? Si spera di sì, anche perché… ‘the show must go on!’.
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