Disegnare sui muri per salvare l’oceano: questo il progetto ideato da Worldrise onlus per festeggiare la Giornata Mondiale degli Oceani, che si celebra oggi, martedì 8 giugno. Il progetto, guidato dalla biologa marina Mariasole Bianco, presidente Worldrise onlus, si chiama ’30×30 Italia‘, ed ha l’obiettivo di salvaguardare almeno il 30% dei nostri mari entro il 2030. Un progetto che nasce dall’esigenza di informare e sensibilizzare rispetto a questo tema così importante.
Lo scopo della Giornata Mondiale degli Oceani è proprio quello di aprire gli occhi sull’importanza del mare. D’altronde la Terra è ricoperta per la maggior parte da oceani: ben il 70%. Ma cosa sappiamo davvero sulla loro importanza? Cosa conosciamo sul rapporto tra la nostra sopravvivenza e la loro esistenza?
L’oceano non è solo una massa d’acqua in perenne movimento, ma qualcosa di vivo, un genitore pieno di buon senso e di infinita bellezza
Sergio Bambarén, ‘Il delfino’, 1995

È il minimo che possiamo dedicare al mare
In termini di sostentamento, una persona su cinque dipende dal mare, . Ma tutti dipendiamo dall’oceano in termini di salute. È dall’oceano che arriva oltre la metà dell’ossigeno che respiriamo, ed è sempre l’oceano che assorbe un terzo dell’anidride carbonica prodotta. La sua capacità d’immagazzinare anidride carbonica è 50 volte superiore rispetto a quella delle foreste tropicali.
Dalla rivoluzione industriale ad oggi, gli oceani hanno assorbito il 93% del calore in eccesso trattenuto in atmosfera dai gas serra, ed hanno immagazzinato circa 525 miliardi di tonnellate di CO2 dall’atmosfera. L’oceano funge da regolatore del clima e fornisce cibo e sostentamento a miliardi di persone. Direi che una giornata dedicata gliela dobbiamo, non trovate?
“Non è possibile voltare le spalle all’oceano.”
Rip Torn
World Ocean Day: quando e perché
La Giornata mondiale degli Oceani è stata istituita l’8 giugno del 1992 a Rio de Janeiro, in occasione del vertice sull’ambiente, ma dal 2008 è riconosciuta anche dalle Nazioni Unite. E per le Nazioni Unite questo è anche il Decennio delle scienze del Mare per lo sviluppo sostenibile. L’obiettivo globale, da realizzare entro il 2030, è quello di “conservare e utilizzare in modo sostenibile gli oceani, i mari e le risorse marine”. Ce la faremo a raggiungerlo?
Intanto iniziamo. Il tema della Giornata mondiale degli oceani 2021, che per il secondo anno sarà festeggiata virtualmente per la pandemia covid, è ‘vita e sussistenza’ (life and livelihoods). Le parole pronunciate dal vicepresidente esecutivo della Commissione Europea per il Green Deal Frans Timmermans in occasione dell’International Ocean Governance Forum, ben riassumono il concetto base sul quale si fonda tutto il progetto:”solo un oceano sano può assicurare un pianeta sano per il benessere e la prosperità di tutti, di tutti noi“.
Parola d’ordine: sensibilizzare
Il progetto ‘Oceano e Clima’ vuole sensibilizzare a proposito dello stretto ed imprescindibile legame esistente tra salute marina e cambiamento climatico. Per questo la biologa Mariasole Bianco ha pensato di portare il mare in dieci punti del nostro Paese, in dieci muri per la precisione. Ed ha pensato di farlo attraverso i murales: la street art arriva diretta, colpisce nel segno ed è una forma d’arte apprezzata soprattutto dai più giovani. Quale modo migliore quindi? I murales a tema oceanico sono accompagnati da un indirizzo che rimanda alla piattaforma dove da oggi, 8 giugno, sarà possibile seguire dieci video di approfondimento sul tema oceano e clima, realizzati grazie al supporto di Sky Italia.
I murales: il mare sui muri

Bellissimo vedere il mare sui muri delle nostre città. Tra le opere degli artisti, tante idee. C’è, ad esempio, un grande cuore sorretto da una Venere dagli occhi chiusi, che contiene creature marine animali e vegetali. È il murales dall’artista Niccolò Amato realizzato nel comune di Malfa. A Chioggia, in Veneto, nell’istituto comprensivo Caccin, troviamo il murales di Andrea Castagnino, che rappresenta tartaruga marina intrappolata in un mare di plastica. A Golfo Aranci, in Sardegna, Iara Rachid ha dipinto un muro di piazza Cossiga con colorate figure sottomarine. Sulle pareti del liceo classico Beccaria di Milano Martina Dirce Carcano ha realizzato un murales in cui una ragazza abbraccia dolcemente una tartaruga marina.
A Firenze, all’istituto Leonardo da Vinci, Ngo Artolution ha prodotto un murales celato e interrotto da un mosaico di disegni. A Bari, in occasione della Giornata mondiale degli Oceani, un muro del Mercato comunale coperto San Girolamo ospita il dipinto di Giuseppe D’Asta, che raffigura un marinaio che indossa un cappello a forma di nave da cui sbuca una balena.
A Brancaleone Marina, in Calabria, sulle pareti del MuMa – Museo del Mare di Brancaleone Marina, spicca il murales multicolor di Davide Fontana, mentre Daniele Nitti ha invece riprodotto la sagoma di una balena che sembra fluttuare sul muro bianco a Marina di Ravenna. E se a Milano Filippo Toscani ha interpretato il tema con un murales su palombari e tentacoli, gli artisti Nabla & Zibe hanno dipinto a Rogoredo un oblò affacciato su un vortice di pesci e fiori. In ognuno dei dieci murales realizzati per Worldrise onlus è riportato il link per collegarsi da oggi per vedere i video divulgativi.
“Questa è mia madre: l’oceano.”
Björk
Noi dipendiamo dall’oceano, ma l’oceano dipende da noi
Sono tantissimi i disastri ecologici che passano inosservati, eventi di cui poco si parla e che comunque non suscitano lo sdegno che meriterebbero. I mari sono sempre più caldi, più acidi e sempre più privi di ossigeno, la biodiversità marina è minacciata dalla pesca eccessiva, da quella illegale e dall’inquinamento. Tutto questo va assolutamente fermato, e va fatto prima che sia troppo tardi. Iniziare da una giornata mondiale degli oceani è un ottimo modo per cominciare a salvare il mare e noi stessi.
Ma non saranno solo i murales ad affrontare l’argomento. In tutta Italia sono stati organizzati tanti eventi per celebrare il World Ocean Day e per sensibilizzare sul tema. Capire l’importanza del legame tra noi ed il mare è il primo, fondamentale passo per salvare noi ed il pianeta. Una volta compreso questo, comportarsi in modo rispettoso con uno dei principali mezzi indispensabili alla nostra sopravvivenza, sarà naturale come fare un tuffo tra le onde.